Gli investimenti che la Regione sta facendo ultimamente nella sanità provinciale devono rivolgersi alle situazioni di maggiore emergenza senza seguire condizionamenti politici.
Questa è la linea che ho cercato di sostenere nel corso dell'incontro:
La situazione dell'emergenza è drammatica. Occorre ripartire chiedendo l'ambulanza medicalizzata, cardiologo H24, piazzola elisoccorso e di fatto la riattivazione del pronto soccorso. Un territorio di 80.000 abitanti, Autostrada, TAV, Industrie pericolose, Metanodotto non può attendere oltre, già troppe persone ci hanno rimesso la vita per diagnosi e cure fatte in ritardo.
Tutte le manifestazioni per l'ospedale e le richieste del Comune viaggiano nella stessa direzione, nel senso che un sindaco che ha dietro la mobilitazione dei cittadini sarà sicuramente più forte e preso in considerazione.
In passato il ricorso al TAR è stato respinto per la mancata partecipazione dei sindaci, cominciando da quello di Anagni. Il sindaco attuale non si deve tirare indietro, anche se adesso è tutto più difficile.
Per compensare la debolezza politica di questo territorio è fondamentale l'unione di tutti i sindaci. Cosa che già si sta facendo bene in campo ambientale, ma anche in campo sanitario (Colleferro).
Mezzi di lotta che possono essere considerati: manifestazioni a sostegno, ricorso al TAR, denunce in Procura nei casi di ritardi, che determinano gravi danni o la morte del paziente, Sostegno legale alle famiglie alle vittime di malasanità. In caso di non ascolto riconsegna, nelle mani del Prefetto, delle fasce tricolori da parte dei sindaci del territorio. CR
30 novembre 2012 |
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