mercoledì 23 giugno 2021

Anagni, biodigestore. Qualche riflessione

 

A proposito del biodigestore che si vorrebbe realizzare ad Anagni per smaltire circa 84.000 tonnellate annue di rifiuti organici, avanziamo qualche considerazione:


-   Visto che nella provincia di Frosinone si producono circa 36.000 tonnellate annue di organico, è evidente che il nostro impianto dovrà smaltire rifiuti organici di altre province (Roma ecc.) e di altre Regioni. Consideriamo che in Ciociaria ci saranno altri due impianti simili (provincia spazzatura).

-    Da dove arriveranno i rifiuti da trattare?

-    Tutto questo comporterà un traffico incessante di camion su strade come le nostre già troppe congestionate e con scarsa manutenzione.

-    Al traffico dei camion che trasportano rifiuti va sommato quello dei carri bombolai che trasportano il metano prodotto dall’impianto. In entrata e in uscita sono previsti 52  camion al giorno  (ved tabella).

-   Sappiamo benissimo che un biodigestore non  è un inceneritore,  tuttavia impatta su una area SIN già altamente inquinata e che si dovrebbe bonificare.

-   Anche se un biodigestore immette circa il 30% di CO2 rispetto a un impianto tradizionale, tuttavia ci saranno sempre un impatto ambientale e ripercussioni sulla salute dei cittadini.

-   Quale vantaggio ne trarrebbe la collettività? Non certo i posti di lavoro, che dovrebbero essere poco meno di una decina (ved tabella).

-    Si sa quali saranno le opere di compensazione? Il metano, ad esempio, sarà utilizzato per la città a prezzi molto vantaggiosi o avrà altre destinazioni?

-   Qual è la posizione dell'ASL/FR a riguardo?

A fronte di tutto questo, consideriamo il fatto che Anagni (Area industrializzata e con fabbriche ad alta pericolosità) è stata privata del suo ospedale e perfino del Punto di Primo Intervento, che è molto meno di un Pronto Soccorso. Finora abbiamo solo dato senza ricevere niente. Preferiremmo essere il baricentro della sanità della provincia piuttosto che della spazzatura. CR




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sabato 12 giugno 2021

Comunicato del Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni

Nelle ultime settimane il  problema Ospedale di Anagni è stato al centro  di un dibattito politico – amministrativo piuttosto acceso tra alcuni  esponenti dell’ Amministrazione comunale di Anagni e i rappresentanti politici cittadini e regionali.

Il Comitato, che non ha mai distolto l’ attenzione al problema, ha contribuito  al  mantenimento e all’ampliamento dei servizi ambulatoriali e, in ordine di tempo, all’ apertura di un centro vaccinale presso l’ ospedale e, successivamente, con il diretto intervento del Sindaco e dell’ amministrazione, l’ apertura di  un centro “ open day “, presso il centro sportivo di Anagni.

Nell’ incontro più recente, il Comitato ha sollecitato il Sindaco ad avviare un’ azione  legale che faccia riferimento alla recente sentenza del Consiglio di Stato, riguardante la riapertura dell’ ospedale  S. Giacomo  di Roma, per sottolineare le possibili analogie  con il caso  Anagni e seguirne gli sviluppi.

L’azione legale dell’Amministrazione, già annunciata, deve essere avviata al più presto e senza ripensamenti anche per costringere la Regione a dare una risposta. Purtroppo in passato troppe volte agli annunci non hanno fatto seguito i fatti.  

Smantellata  nel corso degli ultimi  dieci anni da una folle  politica di tagli, la sanità  pubblica locale è stata privata dalla Regione Lazio e soprattutto dall’ASL/FR  delle fondamentali risorse strutturali e organizzative, del personale  medico ed infermieristico necessario, delle  attrezzature  e degli strumenti operativi per garantire non soltanto i livelli essenziali di assistenza e di cura ma persino  ogni possibile intervento  per l’ urgenza e l’ emergenza di una popolazione  di circa 80.000 abitanti!

L’emergenza Covid  ha  rivelato quanto queste  scelte siano state  letali !

Ma  ecco il paradosso :  Anagni ed il suo territorio sono il centro di insediamenti industriali molto importanti e attualmente in fase di crescita, di attività  commerciali diffuse. Anagni è sede di  istituti scolastici di eccellenza, pubblici e privati,  di ogni ordine e grado,   frequentati da  migliaia di studenti e di due  Convitti  nazionali e uno regionale. Infine ha un flusso turistico costante  e molto ragguardevole specie in questa fase di ripartenza. Anagni e la zona nord della Ciociaria sono volano produttivo di ricchezza e quindi di risorse per il pubblico erario.                                            

Eppure…è priva di una struttura di Primo intervento e di Pronto Soccorso!

Questa realtà segnalata più volte nelle  sedi opportune è di fatto  ignorata nelle  scelte decisionali degli enti  preposti e maldestramente rappresentata dai politici espressi dal territorio. 

E’ esemplare  quanto accaduto in Consiglio regionale  qualche settimana fa, quando la  mozione presentata da un gruppo consiliare nella  quale  si chiedeva la riapertura dell’ Ospedale, pur votata dalla  maggioranza dei presenti, non è passata per l’assenza di tre consiglieri e la conseguente  mancanza  del numero legale. Una mozione  non può modificare una legge  vigente ma, probabilmente, nelle intenzioni dei promotori   era un modo per sollevare il problema.

Quel che è grave , in questo episodio, è che gli assenti, esperti riconosciuti in materia  sanitaria,  rappresentavano, incredibilmente, proprio gli elettori della  nostra provincia.  Tuttavia, ad alcuni di essi va riconosciuta una imperterrita  coerenza nel respingere, con toni indignati, ogni  intervento di qualunque tipo che riguardi la  sanità anagnina e dei centri vicini.

Noi del Comitato, pertanto, ci rendiamo conto che è necessario continuare nelle  richieste più volte  avanzate, per migliorare i servizi già presenti nell’ Ospedale e riattivare  quelli cancellati, con iniziative di dialogo e collaborazione con le  amministrazioni di riferimento per promuovere  e  sostenere una  visione organica e vitale, veramente  nuova,  della  sanità pubblica, in risposta  alla   realtà della  situazione e alle  esigenze  presenti, per  ribadire con forza il diritto primario del bene della  salute. A tale proposito sarebbe un atto di vera buona volontà individuare un responsabile della struttura sanitaria anagnina che sia disponibile a raccogliere le proposte dei cittadini e lavori, seriamente, per una prospettiva di reale crescita dei servizi a beneficio della salute della popolazione dell’area nord della provincia di Frosinone. Pretendiamo per questa missione un professionista esperto e stabile, vero punto di riferimento e  garante dell’effettivo rilancio della struttura!

Per una  doverosa informazione dei cittadini pubblicheremo tra qualche giorno  l’ elenco dei servizi  attualmente presenti  nel presidio Sanitario di  Anagni.

 

Anagni, 12 GIUGNO 2021

Il Comitato  “  Salviamo l’Ospedale di Anagni “

Anagni Scuola Futura, Associazione Anagni Viva, Associazione Diritto alla Salute, Associazione Quartiere Cerere, Comitato Ponte del Papa,   Comitato Residenti Colleferro, Re.Tu.Va.Sa.( Rete per la Tutela della Valle  del Sacco ).

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