giovedì 19 marzo 2020

Comitato “Salviamo l’ ospedale di Anagni". Documento del 19 marzo 2020


Destinatari
Sindaco di Anagni
Prefetto di Frosinone
Direttore ASL di Frosinone
Presidente Provincia di Frosinone
Presidente Regione Lazio
Assessore sanità Regione Lazio
Direzione sanitaria e  amministrativa  del Ministero della  Salute
Direzione generale e sanitaria  dell’ Ospedale Spallanzani di Roma
Capo della Protezione  Civile
Commissario straordinario del Governo

In  queste  giornate  di preoccupante emergenza  sanitaria  per tutto il territorio nazionale nelle  quali appare  sempre più urgente il ricorso a  strutture di supporto  e all’ assunzione di  medici,  infermieri  e operatori  sanitari, oltre all’ aumento dei posti letto negli ospedali e alla creazione di reparti nuovi,   
il Comitato scrivente, come  ha  già fatto  nella  settimana  scorsa,  torna  a chiedere  nuovamente alle  autorità competenti di valutare con consapevolezza e  responsabilità  l’ utilizzo e l’ adeguamento di alcuni reparti della  ex- struttura  ospedaliera di Anagni, per offrire un   concreto  aiuto all’organizzazione  di servizi  di terapia  e assistenza  sanitaria nella  necessità, purtroppo  molto probabile, di   un aumento  dei  casi  di contagio da  coronavirus. Le richieste  attuali non si discostano da quelle  ripetutamente   avanzate  in tempi di “ normalità “.

Ora sono drammaticamente  imprescindibili :
.  riapertura del laboratorio di analisi
.  riapertura della radiologia H 24  
.  assunzione di medici-dedicati per il PUNTO DI PRIMO INTERVENTO. con presenza addizionale di un anestesista H 24 e di un cardiologo H-24; nonché di personale infermieristico ed ausiliario in ragione sufficiente alla rotazione.
 A questi  essenziali servizi  andrebbero aggiunti  il rafforzamento del servizio di farmacia e la presenza
di personale di vigilanza e di centralino, così come l’ apertura di un punto di osservazione  breve OBI.

Tali urgentissime  necessità sembrano evidenziarsi  anche  dalle dichiarazioni del  Sindaco di Anagni che riportiamo volentieri:

“In merito all'ex ospedale di Anagni è bene precisare che, di concerto con la commissione sanità e con tutti i sindaci dell'area Nord, abbiamo formalizzato una richiesta ufficiale per la riapertura straordinaria della nostra struttura, alla Asl, al ministero della sanità e alla regione. È stata data da parte della amministrazione la disponibilità, anche economica, per la riapertura dell'ex reparto UTIC, da destinare a terapia subintensiva per 5/6 posti e per un reparto di degenza. L'amministrazione inoltre si è fatta promotrice ad invitare alcuni imprenditori a donare strumentazioni sanitarie per fronteggiare l'emergenza, ricevendo in tal senso ampia disponibilità
Dobbiamo augurarci tutti che alle  richieste  seguano, tempestivamente, le risposte in termini di concretezza e per  tale  obiettivo  le richieste stesse dovrebbero essere indirizzate  anche  alla  Protezione Civile  e  al Commissario straordinario Domenico  Arcuri che, tra i suoi ampi poteri, avrà anche  quello di requisire  strutture  per una  maggiore  disponibilità di posti letto, in una situazione  difficilissima, aggravata dalla incerta capacità di risposta del sistema sanitario del nostro territorio e  concorrere  ad   alleggerire la pressione sia sulle strutture di Frosinone  che  di Colleferro.

Il Comitato invita  Associazioni e  Comitati cittadini ad unirsi per una lotta tanto più difficile  quanto irrinunciabile per la Salute, bene prioritario di tutti,  e per l’ impegno che  vede il nostro paese  in prima linea per  le iniziative  intraprese con coraggio e responsabilità.  


Comitato “Salviamo l’ ospedale di Anagni"


Domenica 19 marzo 1944, il bombardamento di Anagni (già pubblicato nel 2014)

Piazza San Giovanni (Foto Umberto Frattali)

Anagni il19 marzo 1944, domenica mattina in una giornata di sole, subì il più disastroso bombardamento aereo della sua storia da parte delle Fortezze Volanti Statunitensi. Ci furono 130 morti e rischiò seriamente la vita lo stesso vescovo Adinolfi, che rimase gravemente ferito alla gola. I danni più rilevanti si verificarono,nella chiesa di S. Giovanni De Duce, nel convento dei Padri Caracciolini, nella Curia Vescovile e nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
Secondo fonti ufficiali la città di Anagni, nel corso del conflitto, subì una notevole distruzione del suo patrimonio. In precedenza l'aviazione alleata aveva bombardato l'area  vicina alla  stazione ferroviaria.
Considerando l’importanza storico-artistica del centro, la gravità dei danni assume un carattere ancora più drammatico.
Ulteriori danneggiamenti riguardarono la Cattedrale, in cui andarono perdute le vetrate artistiche a causa degli spostamenti d’aria, le porte di S. Francesco e Santa Maria, la chiesa di S. Andrea, e  gli artistici palazzi signorili Cesaritti, Menenti, Moriconi e Passa. Il palazzo di Bonifacio VIII fu mancato miracolosamente da  tali incursioni. Carlo Ribaudo

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Anagni, importante nodo viario e ferroviario, per la sua posizione sulla via Casilina, per la presenza di numerosi edifici idonei all’accantonamento di truppe, ed anche per la sua distanza di "sicurezza" dal fronte, fu prescelta dal Comando della Decima Armata Tedesca del Gen.Von Vietinghoff come sede di un importante complesso ospedaliero militare, atto ad ospitare i feriti e malati provenienti dal fronte di Cassino. La distanza dal fronte permetteva ai mezzi dei vari Feldlazarett (Ospedali militari) di raggiungere il fronte in tempi ragionevolmente brevi.  ...leggi tutto da: Dal Volturno a Cassino
Collage di foto da Acta est Fabula

Piazza Innocenzo III. Foto SBAA


ANAGNI 19 MARZO 1944 LA DOMENICA DI SANGUE IL RACCONTO DI ANNA - YouTube