lunedì 26 aprile 2021

Anagni - Il 26 aprile del 121 d.C. nasceva a Roma Marco Aurelio

Il 26 aprile del 121 d.C. nasceva a Roma Marco Aurelio. Questo imperatore filosofo, che frequentava la proprietà imperiale di Villa Magna, nelle sue lettere al maestro Frontone parla anche di Anagni
"Quest'antica città, piccoletta invero, ma piena di molte cose antiche e di sacri edifizi e religiosi riti ..."
 Scrisse anche una opera filosofica "Pensieri" 

 "Devi sempre agire, parlare e pensare, come se fosse possibile che tu, in quell'istante, lasciassi la vita". 

 «Dal mattino comincia a dire a te stesso: incontrerò gente vana, ingrata, violenta, fraudolenta, invidiosa, asociale; tutto ciò capita a costoro per l'ignoranza del bene e del male. Io, invece, che ho capito, avendo meditato sulla natura del bene,...»

Anagni - Villa Magna. Foto C.Ribaudo
Foto da: Honos et Virtus


mercoledì 14 aprile 2021

Fabio Valente, il generale anagnino di Nerone

 Il 14 aprile del 69 d.C., dopo la morte di Nerone, si scontrarono i pretendenti al trono Otone e Vitellio. La battaglia di Bedriaco, vicino Cremona,  in cui persero la vita circa quarantamila uomini, si concluse con il trionfo dell’esercito di Vitellio, guidato dai generali Aulo Cecina Alieno e Fabio Valente, originario di Anagni.

Fabio Valente, nato ad Anagni nel 35 d.C., era di famiglia equestre. In giovane età fece parte del Collegium Iuvenum anagnino. Divenne uno dei favoriti di Nerone che in seguito lo nominò legato della Legio I in Germania. Condusse brillantemente una campagna militare contro i Catti e represse la rivolta di Giulio Vindice. Dopo la battaglia di Bedriaco fu nominato console, ma rivestì il consolato per pochissimo tempo, perché, in seguito all’affermazione di Vespasiano, fu fatto prigioniero e poi giustiziato a Urbino nello stesso 69.  CR

https://jt1965blog.wordpress.com/2020/04/13/prima-battaglia-di-bedriaco-14-aprile-69-d-c/

                               Et in Arcadia Ego


Anagni. Le sostruzioni romane (fine II sec. a.C.) in via Bagno


martedì 13 aprile 2021

Risposta del Commissario Figliuolo al Comitato “Salviamo l’Ospedale di Anagni” - Azioni legali a difesa dell'ospedale

Auspichiamo che l'amministrazione intraprenda al più presto le azione legali, anche  sulla base della sentenza a favore del San Giacomo di Roma. La nostra vigilanza sarà attiva, viste le precedenti  promesse di azioni legali quasi mai  mantenute.


"Qualche settimana  fa il Comitato. "Salviamo l’Ospedale di Anagni” ha inviato al Commissario per l’ Emergenza  Covid 19,  gen.  Francesco Paolo Figliuolo una lettera aperta nella quale si sottolineava con fermezza la presenza di spazi attrezzati nella struttura del Presidio sanitario di Anagni, rispondenti alle esigenze di assistenza e supporto richieste attualmente dall' emergenza Covid 19 e, in prospettiva, al ripristino dei servizi di assistenza e urgenza di cui la città e il territorio circostante hanno estrema necessità. La risposta pervenuta , che riportiamo  in questa  nota, ci fa certamente piacere e, anche se non si annunciano interventi miracolosi a portata di mano, ci dice che le nostre richieste saranno considerate e, in particolare “....alla  luce di quanto indicato, le capacità che l’area segnalata offre saranno opportunamente  messe  a  sistema  con quelle operative  nella  Regione ……."

E’ una forma di impegno che ci spinge, in ogni caso, a non  rinunciare, né ad indebolire le iniziative avviate in questi anni per poter restituire  ad Anagni e al suo territorio l’ assistenza sanitaria  dovuta, poiché Anagni è il punto di riferimento  di una popolazione di circa  80.000 abitanti che vive in un’area  in gran parte montana e disagiata ed è un centro industriale  molto importante per la specificità e la qualità degli insediamenti  presenti. A ciò si aggiunge la presenza di Istituti scolastici di ogni ordine e grado, frequentati da un numero molto alto di studenti, provenienti  anche  dai paesi  vicini.

Oggi la drammatica  esperienza  della  pandemia  continua  a chiedere  a tutti decisioni all’ altezza  del momento e così,  come si è riusciti ad avere l’ apertura di un Centro Vaccini, presso l’ Ospedale, apprezziamo la  notizia che l’ Amministrazione  Comunale propone di allestire,   nello spazio del Palasport,   un Centro Vaccini in grado di aumentare  il numero dei vaccinati per accelerare la campagna in corso.

Un’ altra  recentissima  notizia che potrebbe  rimettere in discussione la chiusura dell’ Ospedale arriva dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha  annullato quella  dell’ex  Ospedale   San Giacomo in  Roma, accogliendo il ricorso  presentato.

Si  apre in tal modo  anche  per l’ Ospedale di  Anagni  la  possibilità di un ricorso finalizzato alla richiesta   di annullamento della  sentenza di chiusura, ma dovrebbe  essere presentato dal Sindaco per l’ autorità che gli deriva  dalla sua funzione. La  richiesta raccoglierebbe  certamente il    sostegno  della  popolazione, non solo cittadina, e si avvierebbe così un iter giudiziario che  potrebbe riservare anche inaspettate  soluzioni. Da parte nostra solleciteremo l’amministrazione affinché promuova al più presto le opportune azioni legali e che vigileremo sul loro andamento.

Ricordiamo che siamo tuttora in attesa dell’esito del ricorso promosso a suo tempo dal nostro Comitato  al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che respingeva, in prima istanza, il nostro ricorso contro la chiusura dell’Ospedale Civile di Anagni."               

 Il Comitato  “ Salviamo l’Ospedale di Anagni “

Anagni Scuola Futura, Associazione Anagni Viva, Associazione Diritto alla Salute, Associazione Quartiere Cerere, Comitato Ponte del Papa, Comitato Residenti Colleferro, Lega Ambiente Circolo di Anagni, Re.Tu.Va.Sa.( Rete per la Tutela della Valle  del Sacco ).

Per info:

telefonare al  n.:  3930723990.

mail: info@dirittoallasalute.com.

Per aggiornamenti: anagniscuolafutura.blogspot.com

www.anagniviva.org

www.dirittoallasalute.com

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mercoledì 7 aprile 2021

Sentenza del Consiglio di Stato per il San Giacomo di Roma. Applicabile anche per l'ospedale di Anagni?


Il Consiglio di Stato ha annullato la chiusura dell’ospedale San Giacomo di Roma in quanto sulla struttura vige un vincolo di destinazione, imposto dal donatore (vedi articolo di La Stampa).

Stampa dell'edificio (1805)

La situazione è identica a quella dell’ospedale di Anagni. Infatti nel 1894 Vincenzo Giminiani, allora sindaco di Anagni, dopo aver acquistato a sue spese, per 25.000 lire dal Marchese Trajetto, il fabbricato di via Onorato Capo, lo donò alla Congregazione di Carità affinché vi costruisse un ospedale. Esiste una lapide sull'edificio che ricorda questo evento (Vedi ns. articolo del 2018).

Nell'atto di donazione si stabilisce il vincolo di destinazione; più precisamente al punto 8 si specifica che, qualora l'edificio non sia più adibito ad ospedale, debba tornare agli eredi Giminiani.

Sulla base dell’ordinanza del Consiglio di Stato (2011), l’amministrazione potrebbe avanzare un’analoga richiesta di riapertura per l’ospedale di Anagni. Ci auguriamo che questa occasione non vada persa.

Carlo Ribaudo (Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni)

https://www.facebook.com/groups/291515020861180/permalink/4262489110430398/ 

venerdì 2 aprile 2021

Anagni - Affreschi di San Pietro in Vineis. La Deposizione (2013)

Nella chiesa di San Pietro in Vineis è rappresentato il ciclo della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo (sec XIII). In questa "Deposizione", l'anonimo artista medievale ha raffigurato e trasmesso tutta la sofferenza per la perdita e distacco da chi si ama. C.Ribaudo.



S. Pietro in Vineis è la chiesa, risalente alla fine del secolo XII, di un antico monastero situato poco fuori della cerchia urbana di Anagni, vicino all’antica Porta Cerere. Quanto resta del complesso primitivo è oggi parte del Convitto Principe di Piemonte, realizzato negli anni Venti dall’architetto Alberto Calza Bini.
Il monastero appartenne all’ordine delle monache Clarisse dalla metà del secolo XIII sino al 1556, anno in cui venne lasciato dalle monache, che si spostarono nell’odierno monastero di S. Chiara all’interno della città, e passò ai frati cappuccini. Negli ambienti superstiti di questo monastero femminile si conserva un pregevole gruppo di affreschi risalenti al XIII, XIV e XV secolo. Il gruppo di maggior importanza è quello che orna il cosiddetto Matroneo delle Monache, un ambiente posto esattamente al di sopra della navata sinistra della chiesa, con la quale comunica solo attraverso alcune piccole feritoie.

Qui, probabilmente intorno al terzo decennio del Duecento - quindi prima che il monastero fosse dato alle Clarisse (Chiara fu canonizzata da Alessandro IV proprio ad Anagni il 12 agosto 1255), l’ambiente venne completamente decorato con un magnifico e lussureggiante motivo a finti conci ed archi a tutto sesto dal cosiddetto Terzo Maestro di Anagni. In quegli stessi anni, infatti, il più moderno dei pittori che si stavano dedicando alla realizzazione dello splendido ciclo della cripta della cattedrale, compì la decorazione delle pareti interne della chiesa superiore esattamente con gli stessi motivi che avrebbe replicato nel più riservato ambiente del monastero femminile. Si tratta di una decorazione che spicca per eleganza e raffinatezza cromatica e che è stilisticamente aggiornata ai migliori livelli della più moderna pittura romana contemporanea. ...Segue dal sito di BancaAnagni