domenica 29 settembre 2019

Anagni - Escursione didattica al Rio con studenti del Liceo Dante Alighieri

Anagni - Ieri, 28 settembre 2019, si è svolta una interessante escursione al Rio, con alcune classi del Liceo Dante Alighieri di Anagni, nell’ambito di un progetto realizzato con fondi europei.
Il mio compito è stato quello di guida, in particolare per gli aspetti geologici del sito (le Marmitte e il fondale dell’antico mare del Miocene). I docenti di materie scientifiche, Francesca Frattale, Antonio Collalto e Vanni, hanno messo in luce tutte le capacità di conoscenza pratica, oltre che teorica: con l’attiva partecipazione degli alunni sono stati fatti prelievi dell’acqua per successivi esami di laboratorio e sono stati esaminati gli esemplari di flora e fauna presenti. Tra le numerose impronte nel fango sono state rinvenute anche quelle di lupo. La partecipazione era aperta al pubblico; tra gli altri erano presenti la prof.ssa Annamaria Cesaritti e il consigliere comunale Nello di Giulio.
Il corso di questo torrente è un ecosistema rimasto intatto da millenni. Purtroppo negli ultimi decenni è stato gravemente danneggiato. In molti infatti considerano il Rio come una discarica, anche se recentemente ho potuto notare una lieve diminuzione dell’inquinamento (presenza dei pesci). Qualcuno continua a passare dentro il torrente con dei trattori, sconvolgendone il letto. Le vie di accesso al Rio, Tufoli e Colle Fiore (vecchia strada comunale Anagni-Acuto), sono quasi impraticabili a causa dei rovi e di altra vegetazione spontanea e la loro ampiezza è stata ridotta dall’occupazione dei proprietari dei terreni adiacenti. E' necessario pertanto che intervengano l'amministrazione e le autorità di controllo del territorio. Carlo Ribaudo
Anagni, il Rio e le "Marmitte dei Giganti"



giovedì 19 settembre 2019

Anagni, Ospedale - Laboratorio Analisi: continua lo smantellamento


  Dopo la chiusura del Punto Primo Intervento (PPI) nel 2018, unico del Lazio, e non prevista dal DCA 257/2017, adesso si prospetta la chiusura del laboratorio di Analisi. Queste iniziative sono partite tutte dall’ASL/FR. 

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IL PROGRESSIVO  SMANTELLAMENTO  del Laboratorio Analisi sta arrivando all'ultimo atto e tra qualche settimana la nuova direzione aziendale della ASL di Frosinone ne decreterà la chiusura!
E’ L’ ENNESIMA  DECISIONE  che priva l’ex-Ospedale di Anagni di un servizio necessario per gli Anagnini  e per i cittadini dei Comuni  limitrofi, dando modo di prosperare alle strutture private a discapito della Sanità pubblica e del Diritto alla Salute.
Tutti i Consiglieri Comunali e, in primo luogo i sindaci della zona nord, hanno qualcosa da  dire e, soprattutto, iniziative da prendere IMMEDIATAMENTE?
Il  Sindaco di Anagni, a suo tempo,  fece della  vicenda Ospedale e della  INDEROGABILE  urgenza di affrontare il problema  senza ombra di arretramento nelle  sedi opportune,   il FULCRO DI TUTTA  LA  SUA  CAMPAGNA  ELETTORALE.
Ha ancora PAROLE  DA SPENDERE  per la causa, troverà LA VOLONTA’ E GLI STRUMENTI PER CERCARE LE SOLUZIONI POSSIBILI ?
Ospedale di Anagni, servizio Rai (2012).
Esse ci sono DA SUBITO
Poiché la  chiusura  del laboratorio Analisi è stata  decisa dalla  vecchia  Dirigenza ed  ha  subito parecchi rinvii,  SI CHIEDA AL  NUOVO DIRETTORE  GENERALE,  STEFANO LORUSSO,  di valutare la  situazione e di SOSPENDERE  LA  CHIUSURA  PER APPROFONDIRE  E  VALUTARE  LA  GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE  COMPLESSIVA  DEI  SERVIZI SANITARI  PRESENTI AD  ANAGNI.
Sarebbe una forma di correttezza verso la  nuova dirigenza che consentirebbe  al Dott. Stefano Lorusso di esprimere la sua posizione.
Il Comitato “ Salviamo  l’ Ospedale” ha già chiesto un incontro con il Direttore  Generale al quale chiederà:
1) che  cosa intende fare per Anagni e il suo territorio?
2) quali e quanti sono i fondi  Regionali disponibili per  Anagni e come  si intende utilizzarli, oppure l’area nord è solo da considerare tributaria dell’erario senza alcun servizio in cambio?
ORA  TOCCA  AI  SINDACI E A TUTTI GLI AMMINISTRATORI DELL’AREA NORD  DARE  PROVA  DI  DECISIONE  E RESPONSABILITA’.

Il Comitato  “Salviamo l’Ospedale di Anagni”

LE ASSOCIAZIONI: ANAGNI SCUOLA FUTURA ,  ANAGNI  VIVA, CIRCOLO  LEGAMBIENTE ANAGNI,  COMITATO OSTERIA DELLA  FONTANA, COMITATO RESIDENTI  COLLEFERRO, COMITATO  SAN  BARTOLOMEO, COORDINAMENTO INTERPROVINCIALE AMBIENTE E SALUTE VALLE DEL SACCO E BASSA VALLE DEL LIRI, AL QUALE  HANNO ADERITO AL QUALE  HANNO ADERITO 34  TRA  COMITATI  E  ASSOCIAZIONI, DIRITTO ALLA  SALUTE,   RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO


sabato 7 settembre 2019

Le contrade medievali (guida di Anagni, 1989)


In occasione del Palio cittadino si forniscono alcuni dati sulle contrade anagnine. Quelle attuali  non corrispondono del tutto alle contrade medievali. I dati sono tratti dalla Guida di Anagni, testo a cura di Carlo Ribaudo, edita nel 1989 dalla ProLoco, con il contributo dell'attuale BancAnagni (Banca di Credito Cooperativo).


Questo libro è stata la prima guida che, basandosi su studi scientifici, ha diffuso presso il grande pubblico, la descrizione e la suddivisione in contrade di Anagni in età medioevale. Da qui probabilmente ha preso spunto la divisione in contrade alla base del Palio di Anagni (dal 1994).
La guida, in attesa di ristampa, è stata molto imitata, spesso senza essere citata.
Potete trovare il volumetto in biblioteca; esiste anche l'edizione in inglese.


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Le stampe qui riprodotte, esclusa la prima del 1749, fanno parte dell'opera: Recueil de Vues et fabriques pittoresques d'Italie,... Paris, 1804. Le acqueforti sono opera di BOURGEOIS Florent Fidèle Constant (1767-1836), pittore e disegnatore francese, allievo di David. Le sue opere sono esposte a Fontainebleau e al museo d'Orsay. AnagniArte 

Le contrade medievali  di Anagni 



Stampa del 1749 - Panorama di Anagni

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Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in
dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:

CASTELLO

La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria, la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.

TORRE

In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.

TRIVIO



La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.




TUFOLI

La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.

PISCINA

Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.



COLLE SANT’ANGELO

La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.

VALLE SANT’ANDREA

Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.

CERERE

La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.
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Vedi anche: Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.(2012).

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