sabato 5 febbraio 2022

Tragedie all’ex ospedale di Anagni

A breve distanza presso l’ex ospedale sono morte per un malore due persone, che avevano accompagnato i coniugi. Questi episodi dimostrano la necessità di un pronto soccorso, ma nella nostra struttura è stato chiuso dall’ASL/FR (estate 2018) perfino il PPI (unico nel Lazio), la cui chiusura non era prevista nel decreto del Presidente della Regione. Il tutto è avvenuto senza alcuna reazione concreta da parte dell’amministrazione. D’altronde la sanità è solo argomento di campagna elettorale.

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COMUNICATO STAMPA DEL GIORNO 5 FEBBRAIO 2022 

A distanza di qualche settimana si è ripetuto il dramma di una persona che muore per un malore improvviso nell’ ex- Ospedale di Anagni, dove aveva accompagnato la moglie per una visita. Come nel caso precedente, l’intervento dei sanitari che si sono prodigati, non è stato sufficiente a prestare il soccorso necessario nel momento della drammatica urgenza. Difficile accettare fatti del genere come una triste fatalità. Si tratta, piuttosto, di respingere ancora una volta la lettura che viene data dalle autorità sanitarie della situazione dell’ assistenza in questa città, che non è quella che ci viene raccontata, ma quella reale che ben conosciamo e che ci dice, ancora una volta, che Anagni e il suo territorio sono privi dei soccorsi indispensabili nei casi di urgenza e di emergenza.

L’ ultimo documento pubblicato il 13 gennaio scorso dal Comitato “Salviamo l’ Ospedale di Anagni“ era fortemente critico riguardo alla riorganizzazione dei servizi sanitari nell’ area nord, in particolare per Anagni e I comuni limitrofi. Di fatto, tale presunta riorganizzazione, non prevede nulla di più dei servizi ancora offerti nell’ ex- Ospedale. Non si parla di quelli essenziali, di urgenza ed emergenza, nonostante le sacrosante motivazioni esposte e ribadite dal nostro Comitato alla Dirigenza ASL, vecchia e nuova, e che riguardano le specificità del territorio e della città. Tali motivazioni, lo ripetiamo ancora una volta, sono riassumibili nell’essere Anagni un centro studi che accoglie centinaia di studenti e nella numerosa presenza di industrie importanti economicamente, ma anche ad elevato rischio di incidente tecnico e/o ambientale. Proprio nella tarda serata di ieri 3 febbraio, nella zona della stazione ferroviaria di Sgurgola, lungo il fiume Sacco si è diffuso, estendendosi rapidamente verso Frosinone, un odore insopportabile acre e nauseabondo. Alla richiesta dei residenti sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radio Mobile di Anagni che, a loro volta, hanno richiesto l’ intervento dei Tecnici di Arpa Lazio, accorsi anche loro. E’ stata così constatata l’ esistenza di uno scarico abusivo, sono stati fatti alcuni prelievi ed ora si attende di sapere chi ha sversato e che cosa nel fiume. E’ l’ intollerabile riconferma di una situazione molto grave , nota da anni e da anni oggetto di parole, promesse, azioni inconcludenti, quando non peggiorative, le cui conseguenze hanno prodotto danni ai terreni, alle attività economiche, all’ aria che respiriamo, alla salute della popolazione residente. Tutti stiamo pagando un prezzo altissimo in termini di disturbi e malattie progressivamente crescenti in gravità e quantità. Però non abbiamo un Ospedale! Anzi, contro la logica e il buonsenso, si fatica a comprenderne la necessità da parte dei responsabili della salute pubblica e dell’ ambiente.

Il bel progetto di riorganizzazione sanitaria illustrato dalla Dirigente ASL, nell’incontro con il Sindaco di Anagni e i sindaci dei paesi dell’ area nord, ha suscitato un coro, quasi unanime, di approvazione per “ le magnifiche sorti e progressive “ che si annunciano per i cittadini: anche se nulla si dice sui finanziamenti predisposti per investimenti tecnologici innovativi e per le necessarie adeguate risorse umane.

Come la realtà sia ben altra lo vediamo tutti i giorni e non saranno certo le Case di Comunità e/o gli Ospedali di Prossimità, etichette, come le Case della Salute, finora prive di contenuti, a migliorarla. Sia ben chiaro che le une e gli altri sono un tentativo di rafforzare i servizi domiciliari, la degenza infermieristica, la telemedicina, ma è altrettanto chiaro che queste proposte sono, come si dice, “pannicelli caldi” se manca il modello organizzativo strutturale dell’ assistenza che garantisca il Livello Essenziale (LEA ) e il Soccorso urgente. Tutto il resto sono chiacchiere che ci sentiamo ripetere da anni.

Ora i soldi ci sono e ne arriveranno molti, circa 20 mld per la sanità previsti nel Pnrr, che, come sottolineato da tutti, dovrebbero rispondere  alla necessità di costituire una rete di servizi distribuita su tutti i territori, con modalità diverse ma tali da rispondere alle effettive esigenze delle persone. Usiamoli bene! Sarebbe una dimostrazione di trasparenza verso i contribuenti informarli su ciò che è stato speso di quanto finora ricevuto.

Per lo specifico problema di Anagni e dei numerosi comuni limitrofi, a nostro avviso, l’ effettiva assistenza territoriale non può fare a meno di una Struttura Ospedaliera vera.

Anagni, 5.02.2022 

Il Comitato  “  Salviamo l’Ospedale di Anagni “

Anagni Scuola Futura, Associazione Anagni Viva, Associazione Diritto alla Salute, Comitato Ponte del Papa,  Comitato Residenti Colleferro, Re.Tu.Va.Sa.( Rete per la Tutela della Valle  del Sacco ).

Per info: telefonare al  n.:  3930723990.

mail: info@dirittoallasalute.com.