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L 'articolo che segue, tratto da "Il Tempo" è la dimostrazione che l'ospedale di Anagni, come riconosciuto nel parere del Consiglio di Stato, con i suoi posti di Terapia Intensiva Coronarica - UTIC, non può essere chiuso. Infatti gli ospedali di Roma, sui quali i nostri concittadini dovrebbero convergere sono allo stremo.
"È arrivato al Pronto soccorso dopo essere stato colpito da infarto ma per lui in tutta Roma non c'è un posto letto di terapia intensiva. L'episodio è capitato ieri mattina, quando verso le 5 un uomo di ottant'anni con un attacco cardiaco è stato portato al San Filippo Neri. I medici del Pronto soccorso hanno prestato le prime cure, stabilizzando la situazione. L'infarto era di lieve entità e l'uomo non è in pericolo di vita. Tuttavia, il paziente necessitava comunque di un ricovero in terapia intensiva. E qui sono iniziati i problemi. Perché il reparto dell'ospedale sulla Trionfale, uno dei poli d'eccellenza della sanità laziale, era pieno e non aveva posti letto disponibili. Il Pronto soccorso del San Filippo Neri ha così contattato tutte le Asl e le aziende ospedaliere del Lazio per cercare una soluzione. Risultato: a Roma non c'è neppure un posto letto di terapia intensiva libero. L'Sos è rimasto così lettera morta. ...leggi tutto da "Il Tempo" - di Daniele Di Mario, 14/11/2011
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http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2013/05/roma-colta-da-infarto-mentre-andava.html
Ottima segnalazione, Carlo.
RispondiEliminaMa l'articolo del Tempo non parla dell'ospedale di Anagni. Bensì di un nosocomio di Latina.
Rimane, comunque, tutto intero lo scandalo di una sanità pubblica letteralmente polverizzata.
Vergogna a questi sfascioleghisti. Traditori. Menefreghisti.
A casa, a casa.
[Ave]
Sicuramente sono stato poco chiaro nell'introduzione, comunque volevo sottolineare la situazione critica degli ospedali romani, dove, secondo il piano Polverini, dovrebbe convergere l'area nord della provincia di Frosinone. In realtà accade il contrario: l'Ospedale di Anagni, che si voleva chiudere, rappresenta ogni giorno di più l'ultima spiaggia di tanti pazienti nel sovraffollamento e nel caos sanitario di Roma e provincia. Anche perché ad Anagni ci sono quasi la metà di tutti i posti di terapia intensiva cardiologica, UTIC, della provincia di Frosinone. Carlo
RispondiEliminaVergogna davvero. L´infarto era di lieve entità... e se fosse stato più grave? Forse che se ci scappava il morto sarebbero stati presi altri provvedimenti?
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