Volgono ormai alla fine i due mesi di tempo concessi dal commissario Zingaretti ai sindaci dei comuni per presentare una proposta alternativa a quella dell'atto aziendale del direttore generale Vincenzo Suppa. Questo piano di fatto conserva i tagli previsti dalla giunta Polverini e limita la sanità ciociara, sacrificata per tamponare il grosso buco di quella romana, a soli quattro ospedali, Frosinone, Cassino, Sora e Alatri. Nessuno di essi è DEA di II livello.
Per Anagni non è previsto neppure un pronto soccorso, ma solo un punto di primo intervento.
Il piano inoltre lascia pochi spazi per aumentare i posti letto. E' probabile che questi posti vengano dati a chi è politicamente più forte, non certo a chi non si fa sentire.
In questi due mesi gran parte dei sindaci ciociari ha lottato strenuamente per difendere il diritto alla salute dei cittadini, presentando proposte e progetti.
La nostra amministrazione invece ha completamente rimosso il problema. In verità l'Ospedale non è stato mai in cima ai suoi interessi, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di creare un comitato cittadino per la difesa legale di una struttura che serve oltre 80.000 utenti.
La necessità di tenere aperto il nostro ospedale era stata riconosciuta anche dalla sentenza del Consiglio di Stato del 26 agosto 2011, sentenza che la direzione della ASL di Frosinone non ha tenuto in nessun conto.
Anche i cittadini, e i partiti di opposizione, dopo un primo momento di mobilitazione, appaiono ormai rassegnati.
Non ci risulta che in questi ultimi mesi ci siano state iniziative e siano state avanzate proposte sul nosocomio di Anagni, a parte l'nterrogazione dei consiglieri regionali del movimento cinquestelle, sollecitata dal M5s di Anagni e da alcuni membri del comitato "Salviamo l'ospedale di Anagni".
Intanto l'unico interesse dei politici locali sembrano essere i preparativi per le prossime elezioni comunali; e si ha la sensazione che per l'ospedale valga il "tanto peggio tanto meglio". Già possiamo immaginare i termini del confronto: l'attuale amministrazione accuserà Zingaretti di non riaprire l'ospedale, mentre l'opposizione aspetta l'occasione per colpire chi effettivamente ha determinato la chiusura, ossia la giunta Polverini con Fiorito, capogruppo del PDL alla Regione, che non si è impegnato minimamente a difesa dell'ospedale.
Intanto ad Anagni la situazione è sempre più critica: le fabbriche chiudono una dopo l'altra; ultima la Marangoni con 500 posti di lavoro compreso l'indotto; l'ospedale è di fatto ridotto a un posto di primo intervento e si muore più facilmente.
Solo la disoccupazione, l'inquinamento e con esso le patologie tumorali aumentano.
Ci sarà qualche voce che si leverà a contrastare questo declino e soprattutto a mobilitarsi per evitare la morte di questa città?
Carlo Ribaudo (Comitato "Salviamo l'ospedale di Anagni").
Vedi anche: https://www.facebook.com/groups/291515020861180/
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