domenica 30 novembre 2014

Anagni - Solo chi ama la propria città la può difendere.

Guardate il disinteresse dei nostri concittadini verso i propri monumenti, attraverso i pochi voti dati a essi nella lista del FAI. Confrontateli con quelli dati ad esempio, dai cittadini di Alatri alle loro attrattive.
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/frosinone/anagni/cattedrale-santa-maria/4657 - voti 7
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/frosinone/alatri/acropoli-di-alatri/4646            - voti 191
Adesso capirete perchè Alatri ha saputo difendere l'ospedale, il giudice di Pace, ha il museo, librerie e tante altre cose.
Pensiamo adesso a Trisulti, che forse ha ancoro qualche possibilità.
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/frosinone/collepardo/certosa-di-trisulti/4680
                                                             ---------------------------------------
Certosa di Trisulti
E' necessario raggiungere i 5000 voti, entro il 30 novembre, per permettere alla splendida certosa di Trisulti, nei pressi di Collepardo, di rientrare nell'eventuale lista dei luoghi ai quali il FAI destinerà dei fondi. Il monumento certosino, fondato per volontà di papa Innocenzo III nel 1204, è ormai affidato alle sole cure di 5 monaci ultrasettantenni: aiutiamo questo gioiello medievale a non scomparire!
NEWS - Grazie anche alle vostre firme la Certosa di Trisulti, 32° classificato nel Censimento FAI "I Luoghi del Cuore 2014", è stata inclusa tra i monumenti degni di interesse da salvare.
  Striscia la notizia (Video)

sabato 29 novembre 2014

Anagni - 29 novembre, Teatro del Convitto Principe di Piemonte. Alle 17.30, sarà presentato il volume "Non bruciamo il futuro" di Rossano Ercolini.


Rossano Ercolini è il presidente della rete Zero Waste Europe ed è stato il primo italiano ad essere insignito nel 2013 del GOLDMAN ENVIROMENT PRIZE, il cosiddetto Premio Nobel per l'ambiente.
Potete trovare maggiori informazioni sull'iniziativa sul sito www.anagniviva.org.


Ad Anagni oggi ci saranno  due avvenimenti culturali alla stessa ora(17.30). Della serie "continuiamo a farci del male".

giovedì 27 novembre 2014

Inquinamento Valle del Sacco e Salute - Le associazioni scrivono all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)

Comunicato Stampa.

Coordinamento Provinciale Sanità -Federazione Difesa Ambiente Valle del Sacco (FDA Valle Sacco)
Inviato l’esposto all’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS per l’emergenza ambientale e sanitaria sulla Valle del Sacco.
Il Coordinamento Provinciale Sanità di Frosinone e la FDA Valle del Sacco hanno inoltrato oggi un esposto all’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, denunciando la gravissima situazione ambientale e sanitaria sulla Valle del Sacco e richiedendo l’intervento dell’organismo internazionale di tutela della salute; l’esposto è stato sottoscritto da numerose associazioni di cittadini della provincia di Frosinone ed inviato anche al Ministero della Salute, al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Lazio.
Seiunozero 2012 (foto C.Ribaudo)
La gravissima situazione della Valle del Sacco è ufficialmente conclamata fin dal 2005 allorchè con decreto del Pres. del Consiglio dei Ministri fu dichiarata l’emergenza ambientale e sanitaria per un vastissimo territorio che ricomprende la quasi totalità della provincia di Frosinone; all’attualità esistono oltre 200 siti contaminati da bonificare, lo stato di qualità delle acque del bacino del Sacco è certificato come “pessimo” per l’inefficienza ed in taluni casi inesistenza degli impianti di depurazione, la gestione del ciclo di trattamento rifiuti soldi urbani è resa in violazione delle normative europee e con la presenza di impianti che compromettono ulteriormente le matrici ambientali.Tutto ciò ha avuto ricadute pesantissime sulla salute della popolazione: il rapporto Sentieri, il rapporto Eras e gli stessi dati della ASL di Frosinone, rappresentano l’aumento esponenziale delle patologie legate all’inquinamento ambientale, dati a fronte dei quali impallidiscono perfino le statistiche di comprensori già tristemente noti come quello dell’Ilva di Taranto o la “terra dei fuochi” in Campania.
All’inerzia della pubblica amministrazione e delle istituzioni nell’affrontare le questioni ambientali, si somma la volontà di depotenziare il servizio sanitario in tutto il distretto della provincia di Frosinone.
In presenza di una tale situazione ambientale e sanitaria sarebbe obbligo degli enti e delle istituzioni competenti quello di rafforzare e sostenere il servizio sanitario per affrontare la detta emergenza, migliorare lo stato di salute della popolazione, investire sulla cura e prevenzione delle patologie originate e/o collegate all’inquinamento.
Invece la strada imboccata dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute, con l’avallo e la “complicità” di molti sindaci che hanno recentemente approvato il Piano Strategico e l’Atto Aziendale ASL, va in direzione esattamente contraria: riduzione dei servizi sanitari, chiusura di reparti ed ospedali, depotenziamento delle strutture.
Tutto ciò costituisce una violazione dei trattati ed accordi internazionali Health 2020 e Dichiarazione di Parma 2010, con i quali lo Stato Italiano –unitamente ad altri 53 stati- si è impegnato a procedere al rafforzamento dei sistemi sanitari, alla salvaguardia della salute pubblica, a migliorare la capacità e preparazione per la gestione delle emergenze, nonchè ad attivare un adeguato sistema di sorveglianza dello stato di salute della popolazione e risposta alle crisi. Health 2020 prevede, infatti, il miglioramento dello stato di salute dei cittadini rafforzando le capacità e le funzioni della sanità pubblica, in particolare laddove situazioni di crisi o di grave deterioramento dell’ambiente abbiano provocato danni e la diminuzione dei livelli di benessere e salute.
E con la Dichiarazione di Parma del 10-12 Marzo 2010, l’Italia si è impegnata ad attuare programmi nazionali per fornire pari opportunità a ciascun bambino entro il 2020, ed in particolare migliore qualità dell’aria e un ambiente privo di sostanze chimiche tossiche.
Pertanto, le associazioni di cittadini che hanno inviato l’esposto, hanno chiesto all’OMS di intervenire nei confronti della Regione Lazio, dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente affinché siano richiamati al rispetto degli accordi internazionali ed all’attuazione dei provvedimenti necessari alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute della popolazione della Valle del Sacco.
Coordinamento Sanità Provinciale Frosinone (frosinone@snami.org - 3351424007)
FDA Valle del Sacco (fda.vallesacco@gmail.com - 3336943308)
                                  
                                                         Esposto OMS

http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2014/11/inquinamento-valle-del-sacco-le.html

Seiunozero 2012 (foto C.Ribaudo)

mercoledì 26 novembre 2014

Anagni - Venerdì 28 novembre 2014, ore 16,30. Tommaso Cecilia: La popolazione della parrocchia di S. Giovanni de Duce fra Settecento e Novecento.


Il Palazzo di Bonifacio VIII ospita un ciclo di conferenze programmate dall'Istituto di Storia e Arte del Lazio meridionale. Sala Gregorio IX, venerdì 28 novembre 2014, ore 16,30.Tommaso Cecilia: La popolazione della parrocchia di S. Giovanni de Duce fra Settecento e Novecento.

martedì 18 novembre 2014

Inquinamento Valle del Sacco e Salute - Le associazioni scrivono all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

All'attenzione dei Sindaci in occasione della riunione ambiente sulla Valle del Sacco.


In questi giorni associazioni con validissimi esperti anche locali, appoggiati da qualche Comune, stanno inviando un esposto al Comitato Regionale Europa dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Si richiede di intervenire presso la Regione Lazio, i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, affinché siano attuati gli accordi e i provvedimenti necessari alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute della popolazione della Valle del Sacco (ved punto 4).
Un obiettivo degli organizzatori è sicuramente quello di intervenire e recuperare con opere di bonifica e riconversione, finanziate da fondi europei, il nostro territorio come è avvenuto in altri Paesi, per esempio Danimarca e Spagna, dove la Sanità dei siti inquinati è stata potenziata e non distrutta. Non mancano esempi anche nell'Italia del Nord.
Sembra che alcuni fondi regionali destinati al risanamento ambientale prossimi alla scadenza, non siano stati ancora utilizzati.
Vista la grave situazione sanitaria e ambientale della Valle del Sacco non sarebbe il caso di serrare le fila e appoggiare da parte dei Comuni interessati una simile iniziativa, che finora non ha avuto il riscontro che merità?

                                     Esposto OMS

Vedi anche:

lunedì 10 novembre 2014

Gli alberi monumentali (da proteggere) vicino a noi 2 (Ciociaria).

Vedi anche: Anagni - Gli alberi monumentali (da proteggere) vicino a noi 1.

"Gli alberi sono le braccia che sorreggono il cielo. Quando avremo tagliato l’ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso." Canzone degli Indios dell’Amazzonia.
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Foto di Rocco Reame - La Ciociaria e la provincia di Frosinone in foto
Faggio gigante dei Lepini dietro Monte Malaina                                              
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=715897121829819&set=gm.309451799244081&type=1&theater




Foto di Franco Carnevale (sopra) - La Ciociaria e la provincia di Frosinone in foto.
 3 metri e mezzo di diametro, 14 metri di circonferenza di base, non meno di 700 q.li di peso!! Sfido chiunque a trovare un albero più grande in Ciociaria, è un maestoso Castagno e vive a Terelle da non meno di 600 anni!!! https://www.facebook.com/photo.php?fbid=326095340930581&set=gm.309499209239340&type=1&theater





Foto e commento di Franco Carnevale (sopra) - La Ciociaria e la provincia di Frosinone in foto. - Castagneto di Terelle, guardate qui, ogni albero di questi misura più di 12 metri di circonferenza di base, l'Amazzonia l'abbiamo in Ciociaria!!!

domenica 9 novembre 2014

Lo smantellamento della sanità ciociara e la responsabilità dei sindaci, in vista dell'atto aziendale della ASL/FR.

Comunicato stampa del giorno 8 novembre 2014
Nella serata di venerdì 7 novembre 2014, nella sede di Anagni Viva, si è riunito il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni. Alla presenza dell’Assessore Dott. Fabio Roiati e del Coordinatore provinciale Dott. Giovanni Magnante, sono stati esaminati i provvedimenti adottati dal Commissario della Regione Lazio Nicola Zingaretti riguardo alla organizzazione dei servizi sanitari nella Provincia di Frosinone. Si è accertato che, ad oggi, non esiste un documento di bozza di atto aziendale diffuso ufficialmente dalla azienda ASL di Frosinone, quindi non si capisce come i sindaci della Ciociaria possano approvare o emendare il preannunciato atto aziendale della ASL FR proposto dal Direttore generale Prof. Isabella Mastrobuono. Da notizie di stampa sembra comunque ormai accertato che non è previsto per l’Azienda ASL FR nessun DEA di secondo livello, mentre invece certamente verranno assegnati soltanto 2,86 posti letto (compresi i privati convenzionati) per mille abitanti, in difformità agli standard dei Livelli essenziali di assistenza nazionali che fissano lo standard a 3,7 posti letto per mille abitanti. E’ stato sottolineato che i posti letto assegnati sono virtuali e non c'è garanzia che diventino reali. I reparti ospedalieri diventano macroaree ospedaliere con la probabile conseguenza di un abbassamento dei livelli specialistici, tendenza del tutto opposta a favorire l’istituzione del DEA di 2° livello e non più garanzia della sopravvivenza dei reparti specialistici esistenti. L’assetto dei reparti è comunque rimandato a separati provvedimenti della direzione Asl: in pratica una cambiale in bianco alla Asl che, se avallata dai sindaci, li renderebbe responsabili a tutti gli effetti del definitivo smantellamento della sanità Ciociara.
Per quel che riguarda la zona nord si prevede :
per Anagni: una struttura indefinita e virtuale (anche qui cambiale in bianco).
per Alatri: accorpamento in un unico presidio ospedaliero di Frosinone-Alatri con sede in Frosinone via Armando Fabi, con scopo di differenziare le due strutture, una prima per le patologie più importanti, e una seconda per i casi di medio-basso livello.
In definitiva, a proposito di collaborazione con l’università, viene ufficializzato che Frosinone diventa satellite di Tor Vergata.
Si è unanimemente deciso, in sintonia con quanto emerso già nell’assemblea del Coordinamento provinciale tenutasi a Frosinone lunedì 3 novembre 2014, di fare appello a tutti i sindaci della Provincia di Frosinone di respingere questa ipotesi di Atto aziendale Mastrobuono-Zingaretti. I sindaci che lo dovessero approvare diventerebbero automaticamente responsabili della mancata applicazione dei LEA(Livelli essenziali di assistenza) della Provincia di Frosinone.
Si rivolge inoltre un invito a tutti i cittadini, ai sindaci e ai rappresentanti politici e istituzionali della Provincia di Frosinone a partecipare alla Notte Bianca della Sanità ad Alatri dove si potrà essere informati su: ATTO AZIENDALE, EMERGENZA AMBIENTALE E SANITA',
LAVORO E SANITA' IN PROVINCIA
IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
IL COORDINAMENTO PROVINCIALE DELLA SANITA’

martedì 4 novembre 2014

Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale per gli anni 2014/15. Anagni e Comuni vicini non sono nemmeno citati.

E' stato pubblicato oggi il  decreto che programma la rete ospedaliera regionale (clicca qui) per gli anni 2014/15. In 177 pagine non vi è nessun cenno alla situazione di Anagni e Comuni limitrofi, dove è stato chiuso un  Pronto Soccorso e non c'è neanche un medico sull'ambulanza. Le diagnosi di cittadini in fin di vita (I codici rossi)  avvengono spesso con forti ritardi che in numerosi casi si sono rivelati fatali. 
Stiamo parlando di un territorio di 80.000 abitanti, con Autostrada, Tav  e Metanodotto e 
dove esistono  ben 7 aziende a elevato rischio di incidente (legge Seveso bis) e dove ogni anno la Prefettura di Frosinone predispone, secondo le norme, un piano d'emergenza (http://www.prefettura.it/frosinone/contenuti/54497.htm), dove viene indicato a volte l'ospedale di Anagni come la struttura idonea più vicina (ved a es. Romana Chimici pag.59).
Incendio al Castellaccio, 2013
Il Ministero della Salute nei “I 15 Mattoni del Servizio Sanitario Nazionale” del 2007 ha stabilito come prioritarie per l'emergenze le zone  in cui sono presenti «aree ad alto rischio, agglomerati industriali, raffinerie o ... qualunque altra area identificabile come “a rischio” ... Particolare valenza assume in tal senso il potenziale rischio chimico, nell'eventualità del verificarsi di vere e proprie maxi emergenze».
Se la rimozione completa del nostro territorio dai piani sanitari regionali  verrà confermata dal piano aziendale dell'ASL/FR, invitiamo i  nostri amministratori  a respingere questi piani e a dare battaglia per far sì che vengano garantiti i livelli minimi di assistenza (per esempio denunciando i casi di malasanità e omissione di soccorso; ed eventualmente riconsegnando nelle mani del Prefetto le deleghe alla salute).
Da una prima lettura del piano nella provincia di Frosinone mancano circa 400 posti letto per raggiungere il livello nazionale del 3.7 per mille
Manifestazione per l'ospedale di Anagni, 30-12-2012.
La chiusura dell'ospedale di Anagni avvenne esattamente due anni fa in un momento di passaggio di consegne; Bondi, in carica dal 16 ottobre, prese il posto della Polverini come Commissario regionale per la Sanità e Vicano sostituì come direttore sanitario Mirabella gravemente malato (vedi articolo qui sotto).
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2014/09/chiusura-dellospedale-di-anagni-la-vera.html
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2014/08/considerazioni-sulla-situazione.html
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2013/06/anagnipalianocolleferro-brucia.html

domenica 2 novembre 2014

Anagni sotto i piedi - Cimitero: La cappella di Onorato Capo (1905). I cipressi.




I cipressi non sono stati mai curati. Essi vanno recuperati, in quanto elemento fondamentale del complesso architettonico del cimitero. In caso non fosse possibile recuperarli vanno sostituiti.
La civiltà di una città si misura dagli ospedali, dalle scuole e dai cimiteri.











Anagni, la cappella e la barbarie 

http://www.lazionauta.it/anagni-la-cappella-e-la-barbarie/  -  11/07/2011

Anagni, la Cappella di Onorato Capo e … la barbarie. Eppure c’è stato qualche importante scrittore che la defini ‘piccola Atene’  e qualche altro ‘la Roma del Sud’ a sottolinearne ed evidenziarne peculiarità uniche, riscontrate addirittura già all’epoca dei Romani che ne ammiravano e decantavano la cospicua ricchezza e benessere. Ma ci si vada oggi, ad Anagni. L’unica realtà che si riscontra è rappresentata dall’ arrembaggio edilizio, la cementificazione selvaggia, la cancellazione della Valle del Sacco, le cave di sabbia che le fanno splendida
corona, la gloriosa antica Via Casilina divenuta una volgare e degradata bidonville.

Hanno costruito e/o fatto costruire perfino sugli antichi murazzi, ed è tutto dire!

E quindi l’abbandono addirittura suicida in cui versa quello che fu un gioiello di cappella funeraria nel locale cimitero è la cartina di tornasole che conferma quanto detto nel titolo:  barbarie. E, in aggiunta, suicidio. Perché, in una società civile beninteso, di suicidio si tratta  allorché si autodistruggono e/o mandano in rovina opere architettoniche e pittoriche che, al contrario, hanno per destino e vocazione, ma nelle società civili,  di portare solo lustro, prestigio, gratificazione, cultura  e soldi.

Stiamo parlando del capolavoro di cappella cheOnorato Capo, cittadino stimato di Anagni e filantropo del 1800, si fece costruire nel punto più panoramico e più suggestivo del cimitero nel lontano 1905. Non vogliamo parlare di lui, basti far presente che all’epoca grazie ai suoi meriti, una delle strade principali gli fu dedicata dove oggi si levano l’ospedale e la USL. Invero fu grazie al suo senso civico, al cospicuo contributo finanziario da lui messo a disposizione,  che già alla fine del 1800 si potette realizzare l’ospedale cittadino. E qui nel 1935 entrò in funzione anche  una benemerita istituzione, la ‘Pia casa di riposo Onorato Capo’ destinata ai derelitti senza famiglia e senza mezzi della città, finanziata con i fondi da lui testamentati, che è rimasta in vita fino a due anni fa. E appena chiusa, i locali relativi sono stati riscattatati, se ho capito bene, dalla Regione Lazio a favore delle casse comunali per seicentomila Euro: una tempestività  fuori delle normali regole, come si vede. Eppure la cappella Onorato Capo oggi è sempre nelle medesime tragiche condizioni.

Da qualche parte si legge, inoltre, che quando morì, nel 1904, lasciò i suoi beni parte alla chiesa e parte al comune: il risultato di tale  gesto di amore verso i cittadini di Anagni lo si costata andandone ad osservare la cappella funeraria da lui fatta realizzare, come detto, nel 1905: uno scempio, un delirio. Abbandonata, aperta a tutti i vandalismi, le belle porte arrugginite, vetri colorati infranti, peggio di tutto le decorazioni parietali quasi completamente andate perse, le suppellettili scomparse, il pavimento in marmi pregiati intarsiati coperti di immondizia e calcinacci, all’esterno due scale avvolgenti in travertino pregiato che portano al piano inferiore oltre ad essere un immondezzaio, vi sono nate non solo erbacce ma addirittura le piante di fichi!

Ma non è finita. E’ notorio che  una società più è malata, più la barbarie non solo si sviluppa ma si diversifica anche nelle maniere e modi più inimmaginabili. E, tornando ad Anagni,  se si fa il giro del monumento funerario in questione e si scende alla base per rendersi conto della cura e dell’impegno architettonico profusi nell’opera nonché nella scelta dei materiali impiegati da parte sicuramente di Onorato Capo stesso, si assiste ad uno spettacolo ancora più inaudito e disperante: a destra e a sinistra del mausoleo, e a esso appiccicati o aderenti, sono stati realizzati due moduli di loculi, cioè è come se addosso alla Cattedrale o al Collegio Leonino si infilassero due bei travi di cemento armato per farci il garage o altro. Queste appendici rappresentano il fondo del degrado e del dispregio, oltre il quale non c’è più nulla da grattare! I poveri morti lì albergati in questo modo precario e rimediato è poco verosimile che avrebbero accettato tale orribile sistemazione delle loro spoglie procurata da qualche intelligente e sensibile sindaco degli anni addietro a danno violento di un altro monumento funerario. Michele Santulli
Anagni, la cappella e la barbarie II parte     -