lunedì 25 dicembre 2023

Anagni – La Natività di San Pietro in Vineis (2020)

Nella chiesa di San Pietro in Vineis, il cui impianto risale al XII sec., vi è la raffigurazione, non ben conservata, di una Natività, databile probabilmente nei primi decenni del XIII sec. La Madonna, in posizione orizzontale, è rappresentata come una donna comune che ha appena partorito e si riposa, di poco separata dal  bambino, completamente fasciato. Si tratta forse della più antica Natività presente ad Anagni.

Questa iconografia del puerperio di Maria, diffusa durante il Medioevo, si lega alla tradizione di modelli bizantini.  E' presente per esempio nelle vetrate della cattedrale di Chartres (1150), nel duomo di Monreale (circa 1180) e nella Natività di Duccio da Boninsegna.(1308-11).

A San Pietro in Vineis, vicino alla Natività, vi è una immagine realistica di una donna che porta dei panni per il Bambino che viene lavato (iconografia simile a Monreale). Carlo Ribaudo

Anagni – La Natività di San Pietro in Vineis 

Natività, vetrata, 1150 (Chartres, cattedrale)


Duccio di Boninsegna, Natività, 1308-11

martedì 19 dicembre 2023

Anagni, Ospedale - Dalla giunta regionale solo paliativi; restano tutte le criticità

 

NEI  GIORNI SCORSI LA Regione Lazio  ha  reso  noto il testo della  delibera della  Giunta  per la  programmazione  della  rete  ospedaliera  regionale nel periodo   2024/26 e  si sono moltiplicati i commenti soddisfatti    dei  rappresentanti politici e istituzionali .

Per  Anagni è previsto un apposito progetto aziendale per trasferire  da  Sora   un reparto di Oncologia  con 14  posti letto, possibilità di  cure  chemioterapiche e  posti di lunga  degenza.

Al progetto dovrà seguire l’ attuazione di  questa  delibera, se la  Asl  se ne farà carico!

 Con  un po’ di sano realismo e con l’ esperienza ultradecennale acquisita  riguardo al tema della Salute , Il  Comitato  Salviamo l’ Ospedale di Anagni, ritiene  di  dovere  e  potere  esprimere  il suo commento  a questa  decisione  della  Giunta  regionale.

Un Presidio Oncologico, anche se di per  sé è una  buona cosa,  è soltanto un’ etichetta  che nulla  dice  della  sua  struttura organizzativa e terapeutica, anche in relazione agli altri servizi presenti o mancanti nell’ex ospedale di Anagni. Per di più, la Regione  si limita  a spostare  14  posti  letto da  Sora  ad  Anagni, senza  investire   un euro.  Il reparto di lunga  degenza una volta esistente  nell’ ex  Ospedale, non risolve le criticità presenti nel nostro territorio che sono ben altre.  La realtà  è pertanto quella  della  presenza di  un reparto di degenza infermieristica che andrebbe potenziato, alcuni ambulatori, del centro prelievi, del reparto  dialisi.  Essi riescono ancora, per fortuna, ad  assicurare , un  minimo di servizio sanitario, difesi  con fatica anche  dal  nostro Comitato ma sempre  a rischio chiusura, come l’ambulatorio di urologia definitivamente chiuso.

Se questa  è la  realtà, e lo è innegabilmente, è del tutto evidente  che un intervento  necessario, urgente, non rinviabile all’ infinito è quello di  garantire un servizio essenziale di  Pronto Intervento e Urgenza H 24, ma è altrettanto  innegabile che  si continua  a non rendersene  conto o a fingere  di  non  capire.

Anche alla luce dei fatti di Tivoli torniamo a ribadire che occorrerebbe ripartire per Anagni dal programma minimo elaborato e da noi proposto già da diverso  tempo:

1) un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio

organico di medici e infermieri

2) un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato

All’Emergenza- Urgenza

3) una chirurgia elettiva per effettuare interventi in Day surgery

4) una Unità Operativa di Anestesia e Sala Operatoria

5) un servizio di Radiologia per indagini radiologiche con trasmissione di

immagine collegata in rete allo specialista di turno

6) un servizio di Laboratorio per indagini a servizio del Pronto Soccorso.

Presidente  Rocca, Lei  ha dichiarato in campagna  elettorale  e  anche  dopo che  la realtà dei servizi sanitari  della  provincia di Frosinone  è del tutto insoddisfacente e, in particolar modo quella di Anagni e  del paesi  limitrofi, si è  impegnato ad intervenire  per  ricucire  la  Rete  territoriale e assicurare  l’ effettivo funzionamento del  Servizio Sanitario  Nazionale per i cittadini, ma ha  già dimenticato che  ad  Anagni  non c’ è nulla che  assicuri interventi  emergenziali di  assistenza  e  urgenza?  Quale  rete di servizi può mai funzionare  se per l’ area  Nord  continua ad  esserci il  buco enorme  di Anagni?

E’ lecito domandarsi  quale  logica  presieda  e  giustifichi  questo  stato di cose?



I cittadini  hanno  bisogno di ben altre risposte , oltre a quelle  di trasferire un reparto  di oncologia  o all’ ampliamento di quello di lunga  degenza. Buoni propositi  che  non  risolvono nulla!

Se manca un sistema di rete ospedaliera  di cui  a parole  si ribadisce  sempre  la necessità, se ne  annuncia  l’ avvio  ma  non  si fa, ci  dica  chiaramente in un incontro  pubblico  ad  Anagni  quali  sono le  ragioni.

Perché  Lei  che  ha tenuto per  sé l’ carico di  assessore  alla  sanità  non considera   la possibilità di una  riqualificazione di una struttura “strategica”  per una  città  e un territorio “  strategici “ nell’ area  Nord  della  provincia di  Frosinone , con circa  80.000  abitanti  che  da  anni  è privata dei  Servizi sanitari di base? Lei  ha  visitato l’ ex  Ospedale e si è reso conto della sua permanente  potenzialità  di funzionare,  nonostante l’impegno profuso  per  squalificarlo e  smantellarlo. Infatti  sono  tuttora  presenti e ben  conservati, spazi e attrezzature   da  mettere  al servizio dei cittadini, con autentici, effettivi interventi di recupero  e operatività  nell’ ambito, vogliamo ripeterlo, dei servizi  che  assicurino    il Primo Intervento.

Vogliamo essere fiduciosi  Presidente  Rocca  e La invitiamo a  rendersi disponibile a riconsiderare  il problema in un  dibattito  con i cittadini per  elaborare  una  nuova , diversa  soluzione  e  garantire il riavvio dei  Servizi  Sanitari  essenziali per  questa  città e il suo territorio.

Anagni, 18 dicembre  2023

 

Il Comitato “ Salviamo l’ Ospedale di Anagni ”

LE ASSOCIAZIONI:

ANAGNI SCUOLA FUTURA

ASSOCIAZIONE “ANAGNI VIVA”

ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE

Per info telefonare al  n.:  3930723990.

mail: info@dirittoallasalute.com.

www.dirittoallasalute.com

giovedì 16 novembre 2023

Garibaldi ad Anagni (post del 2011)

Nel 1849 Giuseppe Garibaldi soggiornò per qualche settimana ad Anagni. Questa permanenza è legata all'impresa della Repubblica Romana, un'esperienza di grande portata storica ma di breve durata. Gli entusiasmi suscitati dall'elezione di Pio IX nel 1846, si spensero ben presto e a Roma nel 1848 la situazione precipitò al punto da costringere il papa a rifugiarsi a Gaeta. Nell'Assemblea Costituente prevalsero gli estremisti e il 9 febbraio fu proclamata la Repubblica Romana, retta da un triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. La Costituzione allora emanata è di grande modernità. A difesa del papa, il 25 aprile colonne di soldati napoletani avanzarono da sud, mentre a Civitavecchia sbarcavano le truppe francesi, comandate dal generale Oudinot. Garibaldi, pronto a lottare a fianco della Repubblica, il 19 aprile era a Subiaco; da qui scrisse alla moglie Anita che stava per recarsi ad Anagni, dove contava di rifornirsi di armi e di vestiario per le truppe. In effetti dopo qualche giorno era nella nostra città, dove scrisse almeno tre lettere. Il generale, che aveva pieni poteri, risiedeva nella piazza centrale presso il palazzo Giannuzzi mentre la truppa, assai numerosa, era collocata fuori le mura e in parte presso il convento di S. Giacomo. Come già a Rieti, dove si trovava qualche settimana prima, Garibaldi aveva il serio problema del
sostentamento della truppa (a Rieti si era passati da cinquecento a mille uomini), cresciuta a dismisura grazie all'arruolamento di numerosi volontari, anche anagnini (Diomede Giannuzzi, Domenico Dandini, Vincenzo Giminiani, Luigi, Enrico e Agostino Martinelli; ved. P. Zappasodi, Anagni attraverso i secoli, 1907). La lettera qui riprodotta riguarda il ringraziamento del Generale alle suore del Monastero della Carità per l'ospitalità ed è datata 24 Maggio 1849. Garibaldi ebbe un contributo per il sostentamento della truppa dai canonici della cattedrale, dal sensibile e agiato mercante agricolo Carlo Menenti e, secondo lo Zappasodi, anche dalle monache Clarisse (Lire 2500). Carlo Menenti, che al ritorno del papa, pagò con l'esilio il suo appoggio alla causa garibaldina, è sepolto nella chiesa di San Pancrazio. Carlo Ribaudo 
                                                     
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Nel corso dell' interessante convegno dell' Arci sul Risorgimento in Ciociaria, svoltosi il 17 marzo in occasione del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, relatori i professori Gioacchino Giammaria e Tommaso Cecilia, il prof. Attilio Quattrocchi ha proposto di collocare una lapide nel palazzo dove Garibaldi ha soggiornato. - -------------->

                                                                         

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lunedì 30 ottobre 2023

Anagni - Gaza e il conflitto ebreo-palestinese negli affreschi della cripta della cattedrale

Nella cripta della cattedrale di Anagni, affrescata tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, è presente un ciclo dell’Antico Testamento, che comprende anche il conflitto tra Israeliti e Filistei. Questi ultimi sembra abbiano dato il nome alla Palestina.  

Nella volta XIII è rappresentata la cattura dell’Arca dell’Alleanza da parte dei Filistei, che decapitano i figli del sommo sacerdote. Dio punì le città dei Filistei, tra cui Gaza, con vari flagelli (volta XII), finché l’Arca non venne restituita agli Israeliti (volta XI). Dopo diverse fasi, il conflitto si concluse con la battaglia di Maspht (volta VI).  

L’amara conclusione, pensando alle vicende attuali, è che da 3000 anni al sangue si continua rispondere con il sangue. Carlo Ribaudo



In rosso le cinque città filistee




La medicina medievale nella cripta di Anagni

venerdì 27 ottobre 2023

Anagni - Invito a teatro con UNITRE 2023

AnagniArte ha partecipato con circa 50 persone allo spettacolo "La Coscienza di Zeno" di Italo Svevo al teatro Quirino, con la partecipazione di Alessandro Haber. 

L'iniziativa,  la prima dell'AA 2023-24, è stata promossa dal corso "Invito a Teatro" di Anna Ribaudo per UNITRE di Anagni. 

La passeggiata per le vie di Roma è stata un'occasione per ammirare le bellezze della città. 
UNITRE (Università delle tre età), basata sul volontariato dei docenti, comprende numerosi corsi: dai laboratori di scrittura creativa e di oggettistica, all'astronomia, inglese, storia dell'arte, filosofia della scienza ecc. (vedi elenco). 
La sottoscrizione annuale per partecipare ai corsi (anche tutti) è di 50 euro. Per i giovani sotto i trenta anni la quota è di 10 euro annuali. CR. AnagniArte









giovedì 12 ottobre 2023

Anagni - La Cripta di San Vito

Sotto il presbiterio della chiesa di Sant’Andrea si trova la cosiddetta "Cripta di San Vito" alla quale si accede anche dall'interno. Alcune delle colonne e dei capitelli, romani ed altomedievali, sono di riutilizzo. Notevole è il portale esterno della cripta a sesto acuto. La  cripta era un antico edificio religioso; fu inglobato nella chiesa di Sant’Andrea nel corso dell’ampliamento e rifacimento  gotico di quest'ultima tra il 1263 e 1276. Il rinnovamento gotico aveva interessato anche la cattedrale pochi anni prima. CR 2020. AnagniArte: Anagni - La Cripta di San Vito

Foto C.Ribaudo

venerdì 6 ottobre 2023

Anagni - Giornate di autunno del FAI, 14 e 15 ottobre 2023

 Il 14 e 15 ottobre, in occasione delle Giornate del FAI, ad Anagni sarà possibile visitare i seguenti monumenti: Convitto Principe di Piemonte; Chiesa di San Pietro in Vineis con i suoi affreschi; Museo archeologico ernico; Cattedrale di Santa Maria; Palazzo Comunale; Palazzo Bacchetti; Casa Barnekow; Chiesa di Sant’Adrea con Cripta di San Vito. Le visite guidate saranno a cura degli studenti delle scuole superiori.  Non è richiesta prenotazione.

La precedente edizione del FAI del 2016 ad Anagni ebbe un grande successo di visitatori. 




lunedì 18 settembre 2023

Sanità - Ritardi nel PNRR e sanità privata a gonfie vele nel Lazio


Nella revisione del PNRR relativa a case e ospedali di comunità (questo ultimo previsto per Anagni), da realizzarsi entro il 2026, il ministro Fitto prevede alcune modifiche sostanziali

-         Ospedali di comunità ridotti da 400 a 305. Per risolvere il sovraffollamento degli ospedali, la Regione Lazio ha concluso un accordo con la sanità privata: ogni posto letto costerà 500 euro al giorno, contro i 150 euro di un ospedale di comunità (sanità privata a gonfie vele).

-         Case di comunità ridotte da 1350 a 936.

-         Le strutture che escono dai finanziamenti del PNRR dovrebbero essere realizzate sottraendo all’edilizia sanitaria i fondi destinati alla costruzione di nuovi ospedali e nuovi reparti e all’acquisto di nuove attrezzature.

-         Entro dicembre 2023 vanno firmati tutti i contratti per la realizzazione di questi ospedali. A luglio ne era stata stipulata solo una minima parte.

-         Per le case di comunità è prevista la presenza dei medici di famiglia che però, a tutt’oggi, non sono obbligati a fornire in esse le loro prestazioni.

Questi dati sono tratti da:  Sanità: ecco le decisioni che danneggiano tutti | Milena Gabanelli- Corriere.it 








giovedì 24 agosto 2023

Anagni – Una guida storica turistica del 1989: alle origini del Palio delle contrade?

In occasione del Palio si forniscono alcuni dati storici sulle contrade anagnine.

I dati sono tratti dalla Guida di Anagni, testo a cura di Carlo Ribaudo, edita nel 1989 dalla ProLoco, con il contributo dell'attuale BancAnagni (Banca di Credito Cooperativo).

Questa guida ebbe grande successo e ne fu fatta anche un’edizione in lingua inglese.

Essa fu la prima a diffondere presso il grande pubblico (non esistevano i social) la descrizione e la suddivisione in contrade di Anagni in età medioevale, basandosi su studi scientifici, noti solo agli specialisti, e su documenti medievali (XIII-XIV secolo). Non si limitava solo ai monumenti principali, ma analizzava e valorizzava il tessuto della città medievale includendo zone ai margini dei percorsi turistici (es. la contrada Tufoli).

Copertina

Da questa guida probabilmente trassero ispirazione gli organizzatori del Palio cittadino (1994) che, per ragioni pratiche, inclusero anche zone sorte al di fuori della città medievale.

Dal 1993 in poi anche in tante città vicine (Carpineto Romano, Artena Paliano ecc.) cominciarono a svolgersi manifestazioni simili.

La rivalutazione della Anagni medievaIe ebbe il suo culmine nel 1993 con l’istituzione del Teatro medievale e rinascimentale a opera di Giovanni Stella. La guida, che in attesa di ristampa, è stata molto imitata (senza citare mai l’originale) si trova presso la Biblioteca di Anagni (anche in inglese).


https://opac.sbn.it/en/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/detail/ITICCURMS0070659

Pagine dalla guida








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Stampa del 1749 - Panorama di Anagni


Le stampe qui riprodotte, esclusa la prima del 1749, fanno parte dell'opera: Recueil de Vues et fabriques pittoresques d'Italie,... Paris, 1804. Le acqueforti sono opera di BOURGEOIS Florent Fidèle Constant (1767-1836), pittore e disegnatore francese, allievo di David. Le sue opere sono esposte a Fontainebleau e al museo d'Orsay. AnagniArte 



               Le contrade medievali  di Anagni 



    
Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in
dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:

CASTELLO

La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria, la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.

TORRE

In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.

TRIVIO



La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.


TUFOLI

La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.

PISCINA

Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.



COLLE SANT’ANGELO

La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.


VALLE SANT’ANDREA

Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.


CERERE

La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.





lunedì 15 maggio 2023

Anagni - Ricordo della maestra Fernanda Caruso

 

La Maestra Fernanda Caruso ci ha lasciato dopo una vita lunga e intensa, caratterizzata da vastità di interessi e da curiosità per ogni aspetto della vita e della cultura.

La maestra Fernanda (freccia) con alcuni suoi allievi in una gita a Firenze

Fernanda è stata la mia Maestra in quarta e quinta elementare (anni 1964-65 e 1965-66).

Fin dall’inizio si impose per il carattere innovativo del suo insegnamento: innovativo sia nel metodo sia nei contenuti.

Introdusse numerose novità: un giorno a settimana era riservato alla lettura di un libro: io e, credo, molti altri dobbiamo a lei l’amore per la lettura.

All’insegnamento della storia generale affiancò quello della storia locale: ogni alunno aveva il suo quaderno nel quale tutti gli episodi salienti della storia di Anagni erano delineati nelle linee essenziali e illustrati da un disegnino fatto dai bambini. Questo quaderno è stato poi pubblicato dopo molti anni, nel 1991, con il titolo “Il mio quaderno di ricerche su Anagni”.

Non ha mai usato metodi coercitivi, anche se allora erano la norma: quando qualcuno sbagliava un esercizio, lei con pazienza spiegava e rispiegava; stimolava di continuo a studiare e a imparare senza mai usare la minaccia del brutto voto o della bocciatura. Aveva una calma che derivava da una serenità di fondo.

Forse l’insegnamento più profondo di Fernanda è stato quello di inculcarci uno spirito critico, di stimolarci sempre a fare e a farsi domande, di non arretrare di fronte a ciò che appariva diverso, ma di analizzarlo e comprenderlo.

Il vero Maestro è quello che pone nella tua mente un seme destinato a crescere, Fernanda è stata una vera Maestra per tutti i suoi allievi.

Silvia Bruni