giovedì 28 ottobre 2021

Anagni - Convegno su “Il Diritto alla Salute in provincia di Frosinone”. Criticità del nostro territorio


Ci piacerebbe che la sede del Comune di Anagni non servisse solo da bella location per i convegni su sanità e ambiente.

Ci piacerebbe che nell’ambito del convegno di domani, 29 ottobre 2021, venissero affrontati temi cruciali, quali la crisi sanitaria e ambientale di questo territorio, e si prospettassero soluzioni concrete.

Con un bacino di circa 80.000 abitanti, la nostra è un’area SIN, sede di ben 7 industrie a rischio esplosivo (Seveso bis), è attraversata dalla A2, da treni ad alta velocità e da un metanodotto.



Con tutto ciò Anagni è priva di un ospedale, chiuso dall’ASL/FR nel 2012. La vicenda della sua chiusura è la dimostrazione lampante della crisi della sanità territoriale a gestione politica, in cui clientelismo e campanilismo prevalgono sulle esigenze della popolazione. Così a circa 13 Km di distanza sono stati concentrati due dei quattro Pronto Soccorso della provincia e il 50 per cento dei posti letto.

Convegno su “Il Diritto alla Salute in provincia di Frosinone”

Ad Anagni, che il piano regionale del 2009 aveva individuato come sede di un mega ospedale del territorio, era rimasto solo un Punto di Primo Intervento, chiuso anch’esso dalla ASL/FR nel 2018, nonostante tale chiusura non fosse prevista dal decreto del presidente della Regione e fosse stata avversata dalla stessa Commissione sanitaria regionale. Parlare di accanimento non è eccessivo. Ora nel presidio di Anagni pare che non ci siano nemmeno un defibrillatore e farmaci salvavita.

Piano regionale del 2009
Tutto questo ha avuto ripercussioni pesantissime sulla popolazione. Nonostante l’ex ospedale sia dotato di macchinari all’avanguardia, la popolazione è costretta a lunghe file d’attesa o a rivolgersi, in caso di necessità, a strutture private.

Sull’altro fronte, nonostante, lo ribadiamo, siamo su area SIN (tra i 44 siti nazionali più inquinati), Anagni sembra destinata a diventare la pattumiera del Lazio. La vicenda del Biodigestore, con i ricorsi in atto di cittadini e associazioni, domina le cronache.


CR (Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni)

https://anagniscuolafutura.blogspot.com/2018/06/storia-degli-ultimi-10-anni.html


venerdì 22 ottobre 2021

Il grande abbraccio di Anagni alla professoressa Marina Mastrostefano. Una sola assenza

Ieri, 21 ottobre 2021, nella cattedrale di Anagni abbiamo dato l’ultimo saluto alla professoressa Marina Mastrostefano, che per tanti anni ha insegnato storia e filosofia presso il Liceo classico Dante Alighieri di Anagni. 
Molti ricordi sono riaffiorati nella mente di tutti noi che siamo stati suoi alunni; molte parole sono state scritte in questi giorni per ricordare l’insegnante, la sua smisurata cultura, il suo essere una vera Maestra di quelle capaci di imprimere dentro la coscienza degli studenti quei principî che, come semi, sono destinati a germogliare.
Dei pensieri e dei sentimenti di tutti noi, si è fatto portavoce un ex alunno, Emidio Spinelli, docente di storia della filosofia antica presso l’Università La Sapienza di Roma, le cui scelte, come quelle di tanti altri, sono state influenzate dall’insegnamento della
professoressa. Con belle e sentite parole ha tratteggiato la figura di questa docente che alla grande cultura univa una profonda umanità. Alla cerimonia funebre erano presenti in tanti: i suoi studenti di un tempo, gli ex colleghi, il sindaco di Anagni e rappresentati politici di paesi vicini.
Ha concelebrato la cerimonia funebre padre Giulio Capetola, già docente del Liceo, venuto appositamente dall'Abruzzo. 

Marina Mastrostefano

Un’assenza non è passata inosservata: quella di una delegazione ufficiale del Liceo Dante Alighieri; in questi casi non ci sono riunioni o consigli che tengano. A questo istituto di cui, a ragione, era considerata una colonna portante e a cui ha dato tanto lustro, la professoressa ha dedicato con profonda dedizione tanti anni della sua carriera. 
Ma forse erano altri tempi, forse allora al Liceo i Docenti quelli bravi, con la D maiuscola, erano valorizzati e godevano del più grande rispetto. 

Silvia Bruni, alunna del Liceo classico aa. 1972-73 e 1973-74

venerdì 8 ottobre 2021

Anagni biodigestore – E' vero ripensamento quello del sindaco?

 

Il ripensamento del sindaco Natalia a proposito del Biodigestore deve essere supportato da atti concreti con valore legale. In primo luogo deve rinnegare (con un atto ufficiale) il parere favorevole dato alla vigilia di Natale del 2020.

Il sindaco è il responsabile della salute e dell’ambiente e senza il parere favorevole di una amministrazione è praticamente impossibile realizzare opere che abbiano un impatto sul territorio (inceneritori, miniere ecc)

I sindaci di Frosinone e Patrica, infatti, si sono da subito opposti in maniera decisa alla realizzazione di un biodigestore nel loro territorio.

Visto che, guarda caso, questo ripensamento del nostro sindaco è avvenuto dopo che sono scaduti i termini per presentare un ricorso al TAR (ricorso che, se presentato dall’amministrazione, avrebbe avuto un valore molto più rilevante), il sindaco dovrebbe immediatamente (ripetiamo con atto ufficiale) aderire a uno o a tutti i ricorsi promossi dai cittadini (a loro spese).

Seiunozero 2012

Se ciò non si verifica, si ripete la stessa situazione del ricorso al TAR contro la chiusura dell’ospedale di Anagni. Allora nel 2011 il ricorso fu presentato da un gruppo di cittadini e associazioni (come oggi). L’amministrazione, di cui Natalia era vicesindaco, dopo quasi 2 anni di promesse, aderì al ricorso ad adiuvandum qualche giorno prima della chiusura dell’ospedale da parte dell’ASL/FR. Questo ritardo è stato fatale e ha determinato il respingimento del ricorso da parte del TAR, che nella sua sentenza afferma:  "A diversa conclusione si sarebbe potuti pervenire se a proporre ricorso fosse stato il Comune di Anagni ... il quale sarebbe stato legittimato ad adire il giudice amministrativo perché verificasse la legittimità dei decreti commissariali che hanno disposto la riconversione dell’Ospedale sito nel proprio ambito territoriale. Nella specie non solo il Comune non ha proposto ricorso, come avrebbe dovuto fare se avesse considerato i decreti commissariali illegittimi, ma ha deciso di intervenire in giudizio ... con atto ad adiuvandum ...depositato solo il 2 novembre 2012, e dunque più di un anno dopo …”

Le similitudini sono troppe per non suscitare dubbi. 

Auspichiamo  che il sindaco sia presente il 12 ottobre 2021 quando si discuterà presso il TAR del Lazio la sospensione della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) per il biodigestore. 

Ci auguriamo inoltre che i tre comitati che hanno promosso i ricorsi al TAR collaborino maggiormente tra loro al fine di ottenere un risultato migliore. 

CR (Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni)

https://anagniscuolafutura.blogspot.com/2018/06/storia-degli-ultimi-10-anni.html