«L'anno scorso nove consigli comunali del nord della ciociaria hanno votato un ODG congiunto sulle carenze sanitarie del territorio, e su quell'ODG la Regione Lazio, per Anagni, aveva promesso per iscritto in un decreto, di attivare importanti interventi di tipo ospedaliero per migliorare le attività legate all'emergenza sanitaria.
Invece l'intenzione vera é quella di chiudere il Punto di Primo Intervento di Anagni surrogandolo con un semplice presidio ambulatoriale di medici generici.
Altro che potenziamento.
Il fatto ha generato la presa di posizione dei medici di famiglia della zona, aggregati dallo SNAMI, certamente assolutamente contrari alla chiusura del Punto di Primo Intervento e ancora di più contrari a fiancheggiare ogni tentativo compiacente a tale chiusura, ed in tal senso hanno recentemente sottoscritto un documento specifico.
Poiché i segnali che si colgono sono molto preoccupanti, per difendere Anagni ed il nord della ciociaria da manovre così offensive per gli abitanti del territorio, i medici di famiglia si configureranno quale gruppo di sorveglianza civica, per tenere costantemente informati gli utenti, come i consigli comunali interessati, di quel che sta accadendo, e per sconfessare le false promesse e gli inaccettabili tentativi contrari al pubblico interesse, nel nome unicamente dell'utilità della cittadinanza del nord del frusinate.
Bisogna anche ricordare la sconcertante storia del cosiddetto presidio ambientale di Anagni, propagandato come polo di eccellenza, ed invece rivelatosi come una triste sceneggiata: gli atti ufficiali della Regione Lazio riportano che si tratta di un mero studio di fattibilità per un semplice ambulatorio per servizi già esistenti con banale sportello informativo, che viene però, nella sua pressoché totale inconsistenza, a costare al contribuente cifre molto considerevoli.
Per i medici del territorio è assolutamente doveroso moralmente intraprendere iniziative che servano ad arginare e contrastare la diffusa sensazione di incertezza e di disorientamento, che ci troviamo a constatare nella popolazione ogni giorno di più, ma è anche socialmente conveniente e utile, per togliere questi inaccettabili freni allo sviluppo della collettività, dicendo basta alle deleghe all'incompetenza o peggio ancora agli interessi innominabili.»
Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, sezione provinciale di Frosinone