Tuttavia, quelle poche righe rappresentano ancora una speranza da cui ripartire e la loro attuazione permetterebbe una concreta offerta di assistenza sanitaria per molte necessità di intervento, evitando inutili file e sovraffollamenti del Pronto Soccorso di Frosinone o di Colleferro, per quelle patologie, codici verdi e gialli, che potrebbero essere trattate in loco, in linea con quanto è prescritto dai Livelli Essenziali di Assistenza ( LEA).
Pertanto, le proposte di riorganizzazione e ottimizzazione del lavoro all’interno del Presidio Sanitario di Anagni si possono sintetizzare come segue :
assegnazione di almeno 3 medici per il Punto di Primo Intervento, di cui un anestesista rianimatore e due medici di Medicina d’ urgenza.
Assegnazione di almeno 3 tecnici di laboratorio che insieme ai due già in servizio garantirebbero l’operatività del Laboratorio analisi nelle ore diurne e la reperibilità nelle notturne, stante l’ elevato numero di prestazioni attualmente effettuate.
Acquisto di una nuova apparecchiatura per esami Tac.
Acquisto di un nuovo ecografo multidisciplinare a disposizione dei Cardiologi, dei chirurghi, dell’ urologo e dei medici del P.P.I.
Rinnovo e ammodernamento delle apparecchiature radiologiche.
Si sottolinea l’importanza del prossimo arrivo del Tomomammografo, donato da BANCANAGNI, che aprirà una nuova prospettiva nel campo della prevenzione del cancro della mammella.
Tale forma di riorganizzazione avrebbe anche la disponibilità, più volte dichiarata, di personale infermieristico qualificato, già dipendente dell’ Ospedale di Anagni, che collaborerebbe in forma volontaria, previa stipula di assicurazione.
A tali richieste va premessa una condizione indispensabile:
In questi giorni verrà sottoposto a revisione, come da regolamento, l’ Atto Aziendale e anche il Sindaco Bassetta avrà la possibilità di intervenire nella discussione per chiedere:
l’attuazione e il rafforzamento del testo attuale, sottoscritto a suo tempo dal Sindaco del Comune di Anagni e che rappresenta per il primo cittadino di Anagni, come per ogni altro sindaco, l’ esercizio della sua funzione di tutela responsabile della salute dei cittadini.
L’ intervento della ASL per chiarire la situazione, ibrida e contraddittoria, della struttura, e bloccare quanto sta succedendo perché, al di là di contrasti interni all’ Azienda, sono inaccettabili i disagi e i rischi sopportati da decine e decine di persone già assistite o che hanno necessità di esserlo.
Nel frattempo, quali sono state le azioni concretamente effettuate per la riorganizzazione dell’ Ospedale da parte, in primo luogo, del Sindaco di Anagni e di quelli dei Comuni limitrofi che ad Anagni fanno riferimento?
Alla votazione della delibera da parte dei 9 Consigli Comunali per il riconoscimento di area disagiata per il grave stato di criticità economico - sociale – ambientale e sanitario del territorio, con la richiesta di un ospedale sede di pronto soccorso con delle caratteristiche organizzative di base, doveva far seguito la immediata presentazione della richiesta nelle sedi opportune, Regione e Ministero della Salute.
Sembra invece che i sindaci si siano accontentati di aver votato la delibera e sono perciò doppiamente rinunciatari, in quanto hanno tutti riconosciuto la drammaticità socio-sanitaria del nostro territorio, ma non si sono prodigati e non si prodigano con tutte le loro forze per proporre direttamente e convintamente al Commissario Zingaretti la soluzione di almeno uno dei problemi di questo territorio, quello dell’ assistenza sanitaria.
La loro inerzia di fatto rischia di diventare complicità.
Lo stesso disinteresse e disimpegno sono del tutto evidenti nella non azione dei rappresentanti politici regionali e parlamentari, eletti con i voti dei cittadini dell’area nord della provincia. Eppure le interrogazioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali in molti casi sono state determinanti per la riapertura di Ospedali e Pronto Soccorso. Per fortuna i referenti locali cominciano a prendere atto dell' inerzia di questi politici. Come si evince dall’apprezzabile intervento del segretario del Circolo PD di Anagni, prof. Francesco Sordo, che ha coinvolto gli altri Circoli del territorio per un impegno immediato e concreto sulla situazione di emergenza dell’ Ospedale di Anagni.
Come intendiamo proseguire noi del “ Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni “ ?
In assenza di risposte immediate e soddisfacenti, prenderemo iniziative che coinvolgano tutti i cittadini dei comuni interessati, associazioni e gruppi politici che hanno a cuore la sanità nel nostro territorio, chiamando a rispondere in un’ Assemblea pubblica, tutti i rappresentanti politici espressi dalla nostra provincia.
Il Comitato “ Salviamo l’ Ospedale di Anagni ”
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