lunedì 18 luglio 2016

Anagni ospedale - PAT: di male in peggio

Il PAT (Presidio Ambulatoriale Territoriale), attivo da qualche giorno ad Anagni e che quasi sicuramente prenderà il posto del Punto di primo intervento, non è nient'altro che un grande ambulatorio di medicina generale (medici di famiglia).
Le prestazioni che il Pat eroga sono solamente fumo: prescrizione di farmaci, certificati medici, medicazioni, attivazione del 118 medicalizzato. ..ovviamente si fa prima a chiamarlo da casa.
Se al Punto di primo intervento arriva una persona con dolore toracico viene attuato il protocollo del dolore: tracciato ECG, prelievo degli enzimi, nel PAT, invece, il paziente viene solamente visitato e inviato all'ospedale più vicino.
Dicembre 2012
Il cittadino che ha un problema serio nel PAT non trova nessuna soluzione. In sostanza l'intenzione dell'Asl è quella di alleggerire l'ospedale di Frosinone senza interessarsi minimamente delle urgenze di questa parte della Provincia.

Il PAT costa all' azienda 350 mila euro l'anno, contro gli attuali 160 mila del PPI.
Cifre senz'altro esagerate anche alla luce delle prestazione che vengono erogate. 
La nostra battaglia è quella di passare dal Punto di primo intervento al Pronto Soccorso e non andare indietro.

martedì 12 luglio 2016

Anagni Ospedale - Indispensabili le interrogazioni parlamentari

La delibera dei sindaci dei comuni del territorio per la riapertura del Pronto Soccorso dell'ospedale di Anagni, per avere successo, deve necessariamente essere sostenuta dalle interrogazioni dei nostri parlamentari e consiglieri regionali, il cui impegno fino adesso è stato praticamente inesistente. Alcuni, tuttavia, si sono impegnati per altri ospedali. La senatrice Spilabotte di Frosinone, per esempio, si è impegnata giustamente per gli ospedali di Bracciano,  Monterotondo e  Subiaco. Il deputato Pilozzi di Acuto ha preso giustamente posizione per Alatri . Non risultano neppure prese di posizione a favore del nostro ospedale da parte di rappresentanti politici del centrodestra (gruppo che quando era al potere con la Polverini decise la chiusura dell'ospedale).
L'ospedale di Ravello, ad esempio, che come noi ha utilizzato la legge sulle zone disagiate, ha evitato la chiusura grazie principalmente alle numerose interrogazioni parlamentari (Iannuzzi, Cirielli, Carfagna ecc.) rivolte al ministro della Salute.
http://www.comune.ravello.sa.it/ravello-pronto-soccorso-ospedale-costa-damalfi-il-caso-arriva-in-parlamento/
Altre numerose interrogazioni (Giordano, Di Maio, Gallo, Pisano...) sono state rivolte a sostegno del piano di riordino sanitario della Campania, che prevede anche la riapertura di alcuni ospedali chiusi, riattivando il pronto soccorso.

Ad Anagni la difesa dell'ospedale è stata portata avanti essenzialmente dai cittadini. Ora  i politici, eletti nel territorio, si debbono impegnare al massimo e il loro operato sarà valutato dagli elettori e diffuso in rete.



http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2016/11/anagni-circoli-pd-area-nord-appello.html

http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2016/11/chiusura-dellospedale-di-anagni-la-vera.html

http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2016/02/28-febbraio-2011-nasceva-il-comitato.html

mercoledì 6 luglio 2016

Anagni - Documento sulla seduta del Consiglio Comunale del 1° luglio 2016

Il Consiglio Comunale del 1° luglio ha approvato all’ unanimità la delibera con la quale il Sindaco Bassetta si impegna, con i suoi colleghi di 9 Comuni del territorio a presentare precise richieste di intervento riguardanti la struttura ospedaliera di Anagni al
1) ministro della Salute Lorenzin  2) al pres. della Regione Lazio Zingaretti 3 ) al prefetto di Frosinone Zarrilli 4 ) al Comm. ASL Fr Macchitella.
Nella delibera si sottolinea la “ specificità” della situazione di Anagni e dei Comuni limitrofi per emergenza sanitaria e ambientale, si elencano i servizi assolutamente indispensabili per rispondere a queste esigenze, si fa riferimento alle dichiarate risorse economiche regionali, ora disponibili, per la sanità.
Il consigliere Roiati, con delega alla sanità, ha illustrato con puntualità la delibera e le leggi vigenti alle quali essa si appella e maggioranza e opposizione l’ hanno approvata all’ unanimità.
I comuni coinvolti, Acuto, Filettino, Fiuggi, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Trevi, hanno già approvato o si apprestano a farlo, affinché sia celermente inviata ai destinatari.
Sembrerebbe di essere sulla strada buona per venire a capo di una situazione per la quale finora non c’ erano stati interventi né convinti né convincenti, né scelte chiare e incisive, anche nelle passate amministrazioni.
Tuttavia, nel clima di fiduciosa attesa che tutti sembravano esprimere, nonostante lo scontento e la rabbia accumulati da anni, è emerso, in modo inequivocabile il mancato, chiaro riferimento ad un interlocutore determinante per il buon esito dell’ impresa ! Come un fantasma si aggirava in sala : l’ interlocutore politico diretto, vero efficace strumento di risoluzione.
Ora ai sindaci è affidato il mandato di non lasciarli fuori dalla partita:
A TUTTI I RAPPRESENTANTI POLITICI, PARLAMENTARI E REGIONALI, ELETTI IN QUESTA PROVINCIA, DEBBONO CHIEDERE DI PRENDERE UNA POSIZIONE NETTA, SENZA INCERTEZZE E AMBIGUITA’ DI COMODO, PER SOSTENERE LA DELIBERA NELLE SEDI OPPORTUNE.
LO DEBBONO NON SOLTANTO AI CITTADINI CHE LI HANNO VOTATI COME LORO RAPPRESENTANTI MA A TUTTI I CITTADINI!
IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
Per informazioni: mail:info@dirittoallasalute.com. salva_osp_colleferro@libero.it
telefonare al n.: 3930723990.
Per aggiornamenti:
www.anagniviva.org - www.dirittoallasalute.com - http://anagniscuolafutura.blogspot


sabato 2 luglio 2016

Incontro tra il Comitato a difesa dell'ospedale di Colleferro e il Comitato Salviamo l'ospedale di Anagni

Per ottenere dei risultati è fondamentale l'unione dei sindaci del territorio e di tutti i cittadini e i movimenti a difesa della Salute e dell'Ambiente. 

Il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni, nella serata di giovedì 30 giugno 2016, ha incontrato il Comitato libero “A difesa dell’Ospedale di Colleferro” - Coordinamento Territoriale”. L’incontro si è svolto presso la sede dell’Associazione Culturale Anagni Viva alla presenza di Rosetta Roccatani e altri rappresentanti di associazioni che si battono per la difesa dell’Ospedale di Anagni.
L’incontro ha avuto all’o.d.g. l’elaborazione di azioni comuni in difesa della sanità pubblica della zona Anagni- Colleferro, con particolare riguardo alla pianificazione di una strategia efficace per arrestare il tentativo di smantellamento dell’Ospedale di Colleferro attualmente molto utilizzato anche dall’utenza della zona nord della provincia di Frosinone.
Le due strutture hanno in comune l’obiettivo primario della loro difesa, come necessità di assicurare il diritto alla salute e la loro collocazione in un territorio caratterizzato da un alto rischio industriale, da gravi problemi di inquinamento, con accertati danni alla salute degli abitanti. Non a caso, il territorio è compreso nel SIN ( Siti di Interesse Nazionale) che impone azioni di bonifica e prevenzione.
Al proposito è stato necessario ripercorrere le tappe che stanno portando al depotenziamento della struttura di Colleferro e che ricordano le scene già viste dello stesso film con l’identico finale: la chiusura degli ospedali pubblici. Come già accaduto in altre realtà, a iniziare da Anagni, si comincia dai reparti di pediatria, ostetricia ginecologia e si prosegue accorpando reparti, trasferendo servizi, sopprimendo posti letto, ridimensionando il personale non effettuando le sostituzioni di chi va in pensione, passa a miglior vita, diventa invalido… fino ad arrivare alla chiusura dei reparti di degenza. Si tranquillizza la cittadinanza mantenendo in funzione un pronto soccorso ridimensionato a punto di primo intervento, salvo poi invitare il personale preposto a evitare sprechi, a non servirsi ad es. dei reparti diagnostici del fu ospedale tipo laboratorio analisi o radiologia.
Di fronte a questa deriva il cittadino ha poche armi per far valere il proprio dissenso. Certamente la prima azione è quella di una capillare campagna informativa per spiegare bene ai concittadini (vero motore della lotta) cosa sta avvenendo e per favorirne una partecipazione più attiva possibile. Quando si arriva alla chiusura dei reparti e/o dell’intero ospedale c’è bisogno di un buon avvocato, ma anche di consistenti risorse economiche per sostenere l’azione legale. Ma neanche questo è sufficiente. Intanto c’è bisogno del consenso del personale ospedaliero che è la parte che dovrà subire lo stress maggiore di tutta questa situazione. Infatti il personale rimasto si troverà ben presto a dover garantire un buon livello di servizi con sempre minori risorse, soprattutto umane, e questa sofferenza indubbiamente non tutti sentono di sopportarla. Neanche la eventuale vittoria legale è sufficiente a salvare l’ospedale dalla chiusura, come dimostra la vicenda dell’ospedale di Anagni. Il Comitato salviamo l’Ospedale di Anagni ottenne con l’avv. Simone Dal Pozzo, una sentenza favorevole che rinviò per circa un anno la programmata chiusura prevista dai decreti Polverini. In quel periodo nessuna autorità, né la magistratura, né tantomeno i rappresentanti politici della Regione e del Parlamento, intervenne per fermare il degrado dell’Ospedale che continuava a perdere personale, reparti e attrezzature.
Bisogna infine evidenziare che tra le tante rassicurazioni che vengono date dai responsabili asl quella più beffarda riguarda la più volte sbandierata variazione di impostazione dei servizi sanitari che, necessariamente, devono evolvere da servizi ospedalieri a servizi territoriali. Anche in questo Anagni è esemplare: il CAD (assistenza domiciliare) per un comprensorio di oltre 60 mila abitanti, soprattutto anziani, residenti in un territorio vasto e montuoso, conserva un organico sempre più insufficiente con un’unica fisioterapista spesso in malattia.
Quello che avviene ad Anagni è sorte comune per tutta la sanità della provincia di Frosinone dove, in pochi anni, sono stati chiusi ben sette ospedali, con promesse di potenziamento dell’ospedale Spaziani di Frosinone per portarlo ad essere Dea di secondo livello. Al contrario l’Ospedale nuovo di Frosinone attualmente è ridotto ad una semplice infermeria, dequalificato e disorganizzato; dove il caos regna sovrano e si qualifica soprattutto per la totale inesistenza del diritto alla salute senza alcuna garanzia per l'emergenza. Rimane in tutto questo disastro, come risulta dalle notizie di stampa di questi giorni, l’unica certezza dell’assegnazione dei premi di risultato ai dirigenti della asl di Frosinone.
A queste e a molte altre analoghe vicende i Comitati di Anagni e Colleferro intendono dare una risposta comune.


Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni
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Pronto Soccorso Anagni - Emergenza ambientale e rischio industriale