martedì 7 giugno 2016

Anagni - Sul vergognoso manifesto funebre per la scuola Montessori

A proposito del manifesto funebre che annuncia la scomparsa della sezione primaria Montessori all'interno di una scuola pubblica va fatto notare che ostacolare l'apertura di questa sezione è una cosa triste, sopratutto quando viene da persone che si muovono  nell'ambito educativo.


Comunicato  Progetto Montessori Anagni

"In merito all'affissione (abusiva) che recava il presunto fallimento dell'apertura di una sezione di scuola primaria a differenziazione didattica Montessori, l'associazione Si può fare! tiene a precisare che l'iter procedurale di assegnazione non si è ancora concluso, pertanto ogni informazione divulgata è forviante e pretestuosa.
Coadiuvando l'istituto Regina Margherita, abbiamo seguito tutte le fasi burocratiche del progetto senza omettere alcun passaggio, quindi il percorso amministrativo è stato correttamente seguito. Agli autori "anonimi" del "simpatico" manifesto, invece, siamo grati per averci dato la possibilità di ribadire che il nostro progetto nasce per: portare nuove forze alla scuola pubblica, in un'epoca in cui si tenta in ogni modo di impoverirla; garantire la libertà di scelta; offrire una diversa visione dell'approccio educativo. Se con questo gesto si è voluto tentare di boicottare il progetto per paura di confrontarsi con la diversità, vorremmo suggerirvi una riflessione: anche se l'incontro con il diverso minaccia le vostre sicurezze e consuetudini, la soluzione non risiede di certo nel rifiuto acritico dell'incontro, nè nella presunta supremazia del modello didattico ritenuto " giusto" su quello " sbagliato". Piuttosto è un invito ad affrontare un processo dialettico che mira ad ottenere una coesione tra due approcci, diversi, ma di uguale spessore. Diversamente, ci si chiude in un immobilismo culturale che genererà scontri sterili, a vantaggio della scuola privata. Il 7 maggio 1950 il giornale la Sicilia riportava la notizia della partecipazione di Maria Montessori a Firenze alla conferenza dell'UNESCO. Intervistata affermava: "Non si insegna ai bambini ad essere pacifici; bisogna soltanto sviluppare in loro il rispetto per la vita, orientarli verso concezioni più larghe, più generali, verso linee di tolleranza". Un messaggio semplice e sempre più attuale. "
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