Il sindaco forse non ha dimenticato che l'ospedale è stato chiuso con un colpo da prestigiatori nel novembre 2012 da un'Asl/Fr a conduzione ciociara, nonostante l'ordinanza del Consiglio di Stato ne vietasse la chiusura, nel momento in cui il nuovo commissario Bondi chiedeva un taglio di 1963 di posti letto a tutte le ASL del Lazio. L'ospedale di Anagni venne chiuso, all'inizio solo «provvisoriamente» nel silenzio generale, senza che dalla provincia si levassero voci a sua difesa.
La «solitudine» di Anagni dimostra che la divisione di questa provincia è sempre esistita e l'unità, fondamentale per la difesa della nostra salute, non può essere ricercata solo nel momento del particolare bisogno, ma deve essere costruita con una visione allargata egualitaria e non campanilistica. Giustamente si è fatto notare che nel manifesto-cartina del convegno di Alatri del 6 dicembre l'ospedale di Anagni non è nemmeno indicato.
La chiusura dell'ospedale di Anagni ha comportato il venir meno dei livelli minimi di assistenza in un'area molto vasta e a elevato rischio, con conseguenze spesso drammatiche.
Essa comunque non è bastata, visto che la Regione per salvare la sanità di Roma continua a tagliare posti letto in Ciociaria, che si è rivelata il ventre molle del Lazio.
La politica della nostra amministrazione dovrà essere giudicata
1. Per come riuscirà a far rispettare le promesse scritte nel piano aziendale;
2. Per come risolverà il grave problema dell'emergenze, a cominciare dal medico a bordo dell'ambulanza, l'unico in grado di prendere decisioni in casi gravi evitando perdite di tempo spesso fatali per i pazienti, per continuare con un pronto soccorso efficiente.
Il nostro territorio infatti è tra i 44 più inquinati d'Italia con 7 aziende a elevato rischio di incidente (legge Seveso bis); è vicino all'autostrada, alla TAV e al metanodotto.
In caso la Regione Lazio/Asl non mantenesse le promesse fatte e il problema delle emergenze non venisse risolto, saranno necessarie azioni forti che investano anche la Procura e la riconsegna al Prefetto delle deleghe alla salute da parte dei Sindaci.
Carlo Ribaudo, è uno dei promotori del Comitato Salviamo l'ospedale di Anagni
Roma,13 ottobre 2010 - Manifestazione contro la chiusura degli ospedali laziali. (Foto C. Ribaudo) |
Nessun commento:
Posta un commento