giovedì 8 marzo 2012

Anagni - La reazione della città evita il prelievo di apparecchiature dall'ospedale

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Il sindaco, al quale diamo atto dell'intervento di ieri, dovrebbe diffidare legalmente, con "carta da bollo", l'Asl Fr da tutti quegli atteggiamenti che vanno contro la sentenza del Consiglio di Stato. Il sindaco di Subiaco, il 28 febbraio 2012, ha diffidato l' Asl di appartenenza per situazioni simili, ma anche i sindaci di Colleferro, Frascati e Bracciano con le loro decise prese di posizione hanno fatto pendere la bilancia dalla parte dei diritti dei cittadini. Il Comitato "Salviamo l'Ospedale di Anagni" tramite l'avvocato Simone Dal Pozzo ha notificato, già a settembre, una prima diffida alla Regione Lazio e alla ASL di Frosinone.


Segue comunicato del
Comitato "Salviamo l'Ospedale di Anagni"

Smontare l’Ospedale di Anagni non è difficile. Nell’indifferenza se non nella complicità delle istituzioni preposte alla tutela ci si può provare ormai quotidianamente. Basta presentarsi presso l’Ospedale dichiarando di avere l’ordine di prelevare un arredo, una suppellettile o un macchinario a nome del direttore e procedere al prelievo. E’ quanto è successo mercoledì 7 marzo 2012. Verso le ore 13.00 all’Ospedale di Anagni si sono presentati due tecnici (o presunti tali) in radiologia dichiarando, al personale di turno al reparto, di essere stati comandati a smontare l’apparecchio per fare le mammografie. Hanno fatto il gesto di mostrare una carta, ma dal taschino non è uscito neanche un kleenex. I dipendenti di radiologia hanno voluto approfondire chiedendo le ragioni del trasloco del macchinario che, hanno appreso, doveva essere spostato in altra struttura ospedaliera. A questo punto hanno chiesto ai due tecnici l’ordine scritto di prelievo del macchinario e i due hanno pensato bene di filarsela, essendone regolarmente sprovvisti.
Bene hanno fatto i Dipendenti del reparto di radiologia dell’Ospedale di Anagni a non fidarsi della parola dei due tecnici. Esiste infatti dall’agosto dell’anno scorso un’ordinanza del Consiglio di Stato che vieta a chiunque di spostare personale, attrezzature e cose dall’Ospedale di Anagni. Il rischio è una denuncia penale.
A questo punto ci domandiamo e domandiamo al direttore generale della Asl Carlo Mirabella: ma perché l’apparecchiatura per fare le mammografie non può essere disponibile e funzionante per l’Ospedale di Anagni? Perché nonostante le ripetute segnalazioni del Comitato, delle Associazioni cittadine il mammografo non è stato messo in funzione ad Anagni, almeno in occasione del mese di marzo dedicato alla prevenzione del rischio tumore? Perché, nonostante la disponibilità di volontari medici e infermieri che, durante questo mese, si erano offerti gratuitamente ad effettuare visite mediche ai cittadini, presso l’Ospedale di Anagni, si è deciso di spostare il mammografo per farlo funzionare in un’altra struttura?
C’è qualche autorità (Magistratura, Responsabili dell’Ordine Pubblico, Prefetto) che vorrà intervenire per accertare con quali criteri vengono prese certe decisioni e ristabilire la legalità?

IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI

Per informazioni telefonate al n. 3930723990 .
Aggiornamenti sui siti internet: www.dirittoallasalute.com http://anagniscuolafutura.blogspot.com http://anagnicaputmundi.blogspot.com

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