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Novità positive per l'Ospedale di Anagni. Dopo mesi di chiusure di reparti, ridimensionamenti, accorpamenti e dopo la preannunciata chiusura dell'intera struttura al 1° ottobre scorso, sventata dal pronunciamento del Consiglio di Stato, a cui era ricorso il Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni, si è aperto un nuovo servizio all'utenza.
Da qualche mese è in funzione il Centro Sorveglianza pazienti in Terapia Anticoagulante Orale (CS-TAO). Questo servizio, frutto della collaborazione tra l'Unità Operativa di Cardiologia e il Laboratorio Analisi, prevede una corsia preferenziale per gli esami del sangue e la diagnosi a favore dei pazienti in terapia anticoagulante; si tratta di persone affette da problemi cardiovascolari, ischemie e aritmie. Il centro, che è aperto una volta a settimana, generalmente il martedi, è diretto dal dott. Aceto con l'ausilio del dott. Boccia. I pazienti, circa 50/60 ad ogni apertura, provengono anche da fuori provincia. Questo infatti è l'unico centro che serve l'area nord . Pur con il personale ridotto ai minimi termini(c'è una sola infermiera) si cerca di dare un servizio efficiente vista la gravità delle patologie trattate.
Novità positive per l'Ospedale di Anagni. Dopo mesi di chiusure di reparti, ridimensionamenti, accorpamenti e dopo la preannunciata chiusura dell'intera struttura al 1° ottobre scorso, sventata dal pronunciamento del Consiglio di Stato, a cui era ricorso il Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni, si è aperto un nuovo servizio all'utenza.
Da qualche mese è in funzione il Centro Sorveglianza pazienti in Terapia Anticoagulante Orale (CS-TAO). Questo servizio, frutto della collaborazione tra l'Unità Operativa di Cardiologia e il Laboratorio Analisi, prevede una corsia preferenziale per gli esami del sangue e la diagnosi a favore dei pazienti in terapia anticoagulante; si tratta di persone affette da problemi cardiovascolari, ischemie e aritmie. Il centro, che è aperto una volta a settimana, generalmente il martedi, è diretto dal dott. Aceto con l'ausilio del dott. Boccia. I pazienti, circa 50/60 ad ogni apertura, provengono anche da fuori provincia. Questo infatti è l'unico centro che serve l'area nord . Pur con il personale ridotto ai minimi termini(c'è una sola infermiera) si cerca di dare un servizio efficiente vista la gravità delle patologie trattate.
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