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Il Consiglio di Stato, sezione III, sull'appello proposto dal comitato per l'ospedale di Anagni, ha pronunciato un decreto cautelare urgente (il n. 3549/2011) che ribalta, sia pure parzialmente, la decisione del TAR Lazio dello scorso mese di maggio.Il Tribunale Laziale, infatti, aveva rigettato la sospensiva richiesta dai ricorrenti sul presupposto che l'istruttoria condotta dall'ufficio commissariale, in base alla quale l'ospedale di Anagni dovrà chiudere a fine settembre 2011, era sufficiente.I cittadini di Anagni, con l'avv. Simone Dal Pozzo di Guardiagrele (CH), che aveva curato anche il ricorso introduttivo e sta difendendo diversi comitati in Italia che agiscono a tutela dei piccoli ospedali dalla chiusura decretata dai commissari alla sanità, hanno proposto appello contro l'ordinanza del TAR Lazio ed hanno ottenuto un decreto monocratico - il primo che riguardi gli ospedali della regione Lazio - che salva l'ospedale.Gli elementi portati davanti alla sezione III del Consiglio di Stato sono, in realtà, gli stessi rappresentati davanti al TAR Lazio. Con il provvedimento interinale che sarà oggetto di discussione all'udienza del prossimo 26 agosto, vengono sospesi gli atti commissariali per ciò che concerne il Pronto Soccorso e le relative dotazioni.Chi conosce di sanità sa cosa questo significa e comprende come questo voglia dire che non è possibile, almeno per ora, sostituire il Pronto Soccorso con un non meglio definito Punto di Primo Intervento che è qualcosa di ben diverso.Probabilmente il Giudice delegato che ha firmato il decreto, si è convinto anche grazie alle note, depositate in giudizio, con le quali l'ospedale di Frosinone, che dovrebbe costituire, in base al disegno del Commissario, l'ospedale di riferimento, chiede disponibilità di posti letto anche all'ospedale di Anagni.
Comitato per l’ospedale di Anagni
"Questo provvedimento si aggiunge agli altri già ottenuti in altri ricorsi di cui mi sono occupato in Abruzzo e in Molise, che hanno portato a salvare i piccoli ospedali. C'è da dire che il Governo, con la recente manovra finanziaria - il decreto legge 98/2011, converito fulmineamente dalla legge 111/2011 - ha cercato di fermare questa azione. L'intervento governativo, in realtà, sebbene ponga seri problemi per una difesa più tranquilla dei diritti dei cittadini, dimostra che i nostri argomenti sono giuridicamente solidi, ma non considera che contiene una pluralità di violazioni dela Costituzione. Questo mi ha indotto ha sollevare diverse questioni di legittimità costituzionale così come ho già fatto davanti allo stesso Consiglio di Stato e davanti al TAR Abruzzo. La partita ovviamente non è finita perchè tutto si giocherà all'udienza del 26 agosto, ma certamente si tratta di uno stop all'azione che vuole portare alla definitiva scomparsa dei piccoli presidi ospedalieri" (avv. Simone Dal Pozzo).
Testo del decreto depositato il 4 agosto 2011
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