domenica 9 febbraio 2014

L'AltrAnagni: Convegno "Obiettivo rifiuti zero". Soluzioni per l'economia e per l'ambiente.


L'AltrAnagni ha organizzato un interessante convegno sul tema "RifiutiZero" con la partecipazione dell'Associazione ZeroWaste Lazio, il cui motto, che racchiude in sé il programma, è "Riduci, riusa, ricicla, recupera".
Il presidente Massimo Piras ha illustrato gli obiettivi che l'associazione sta cercando di portare avanti con leggi di iniziativa popolare (anche ad Anagni sono state raccolte alcune centinaia di firme). Lo scopo principale è la trasformazione del rifiuto da "monnezza" in ricchezza, attraverso varie fasi:
- prevenzione: ossia riduzione dei rifiuti, e questo vale sia per i singoli sia, soprattutto, per le industrie che debbono ridurre imballaggi e altro; p. es., notevoli risparmi si ottengono con prodotti alla spina (latte, acqua, detersivi, ecc.);
- riutilizzo: molti rifiuti c.d. ingombranti possono essere riparati e riutilizzati da persone che ne hanno bisogno (vecchi divani, infissi, mobili, ecc.). A questo scopo è necessario che ciascun comune si doti di un'isola ecologica e di un centro di riuso;
- raccolta differenziata: il sistema migliore si è dimostrato quello "porta a porta" che, se si informano bene i cittadini e se si raggiungono grandi numeri, è di gran lunga più redditizio di quello "stradale" (cassonetti diversi per strada), perché permette migliore qualità del materiale raccolto;
- recupero: è importante recuperare quanto più possibile le materie prime: plastica, vetro, legno ecc.;
- smaltimento: la frazione da smaltire si riduce al minimo se si eseguono correttamente tutte le procedure.
Nel Lazio l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata, presente nel piano rifiuti della Polverini, non è stato raggiunto: siamo intorno al 30% e questo comporta un maggior numero di discariche e quindi di inquinamento. Non solo: più materiale va in discarica più aumentano i costi (ogni tonnellata che si conferisce in discarica costa circa 110 euro).
ZeroWaste propone di estendere un sistema già in uso in alcune città (Monterotondo, Ariccia): nel sacchetto dei rifiuti è inserito un CIP; appena il sacco viene messo sul camion viene automaticamente pesato e i dati vanno a un server; i cittadini quindi pagano in base al peso e non ai metri quadrati dell'abitazione.
Il prof. Gabriele Chilosi dell'Università della Tuscia ha illustrato i sistemi di compostaggio, che permettono di riciclare l'umido trasformandolo in fertilizzante: questo sistema oltre al risparmio del materiale da conferire in discarica, permette di risparmiare sull'acquisto di concimi chimici, che come è noto, inquinano i terreni.
L'ingegnere Piergiorgio Rosso si è occupato degli impianti di TMB, attualmente molto convenienti per i proprietari (l'energia prodotta dagli inceneritori viene pagata infatti tre volte di più rispetto a quella delle normali centrali), ma molto nocivi per la salute dei cittadini. Questi impianti dovrebbero essere modificati  e riconvertiti.
In conclusione è importante che i cittadini siano consapevoli e si mobilitino per spingere i loro amministratori a instaurare un sistema virtuoso dei rifiuti che, oltre a dimezzare i costi, produca occupazione (in Europa il 18% dell'occupazione proviene dal riciclo dei rifiuti) e riduca l'inquinamento ambientale. SB




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