L’Associazione Diritto alla salute (DAS) invita i cittadini a partecipare Venerdì 12 febbraio alle ore 12.00 davanti ai cancelli dell’Ospedale di Anagni, alla manifestazione sull’emergenza sanitaria e ambientale della nostra città e del nostro territorio. 
Nel 2009 infatti sono stati chiusi i reparti di Ostetricia-Ginecologia, Oncologia e Otorino dell’Ospedale di Anagni; la Regione Lazio aveva assicurato che avrebbe immediatamente provveduto a concedere 2 posti di terapia sub intensiva post operatoria, l’ambulatorio di ginecologia, l'ambulatorio per la fecondazione assistita, il distacco del polo A da Alatri e l'ospedale nuovo.
Fino ad oggi nulla di tutto ciò è stato fatto; non solo, ma i servizi continuano a peggiorare: da qualche mese è impossibile effettuare le mammografie nel reparto radiologia di Anagni ed è stato ridotto il personale a causa dal mancato rinnovo del contratto ai precari.
Per il 2010, inoltre, è stato annunciato il depotenziamento del laboratorio analisi come denunciato nell'ultima assemblea pubblica e riferito dai giornali senza nessuna smentita. Intanto con l’emergenza diossina non viene garantito neanche il minimo monitoraggio sulle persone che vivono in località Quattro strade dove è vietato “il consumo e commercializzazione di ortaggi, frutta, foraggi, uova e pollame e … il divieto di razzolamento e pascolo degli animali”. (Ordinanza N. 7 del 15.01.2010).
Non si può tollerare che un’intera popolazione sia privata dei più elementari diritti come quello alla salute, costringendo i cittadini a dover percorrere centinaia di chilometri prima di trovare una struttura sanitaria sicura per la cura di piccoli e grandi mali. Per questo siamo costretti a curarci fuori, con un costo a carico delle nostre tasche di oltre 7000 euro a intervento.
Nel 2009 infatti sono stati chiusi i reparti di Ostetricia-Ginecologia, Oncologia e Otorino dell’Ospedale di Anagni; la Regione Lazio aveva assicurato che avrebbe immediatamente provveduto a concedere 2 posti di terapia sub intensiva post operatoria, l’ambulatorio di ginecologia, l'ambulatorio per la fecondazione assistita, il distacco del polo A da Alatri e l'ospedale nuovo.
Fino ad oggi nulla di tutto ciò è stato fatto; non solo, ma i servizi continuano a peggiorare: da qualche mese è impossibile effettuare le mammografie nel reparto radiologia di Anagni ed è stato ridotto il personale a causa dal mancato rinnovo del contratto ai precari.
Per il 2010, inoltre, è stato annunciato il depotenziamento del laboratorio analisi come denunciato nell'ultima assemblea pubblica e riferito dai giornali senza nessuna smentita. Intanto con l’emergenza diossina non viene garantito neanche il minimo monitoraggio sulle persone che vivono in località Quattro strade dove è vietato “il consumo e commercializzazione di ortaggi, frutta, foraggi, uova e pollame e … il divieto di razzolamento e pascolo degli animali”. (Ordinanza N. 7 del 15.01.2010).
Non si può tollerare che un’intera popolazione sia privata dei più elementari diritti come quello alla salute, costringendo i cittadini a dover percorrere centinaia di chilometri prima di trovare una struttura sanitaria sicura per la cura di piccoli e grandi mali. Per questo siamo costretti a curarci fuori, con un costo a carico delle nostre tasche di oltre 7000 euro a intervento.
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