La sanità è la grande assente della campagna elettorale.
Il sindaco Natalia si è fatto fotografare con il presidente Rocca, facendo intendere
che adesso che la Regione è governata dal centro- destra, per Anagni si può sperare
in un rilancio della Sanità.
Ci si dimentica che la chiusura dell’ospedale è
avvenuta proprio con una “congiunzione astrale” simile, anche più favorevole
(Noto sindaco, Natalia vice, Polverini presidente, Fiorito capogruppo in
Regione e Berlusconi presidente del Consiglio).
Ricordiamo che l’unico ricorso a difesa dell’ospedale
fu promosso da cittadini e associazioni. E fu proprio l’assenza del Comune a
determinare il parere negativo del TAR.
TAR, sentenza n.1426/2014 (parte) |
Durante l’amministrazione Bassetta, Natalia è stato tra i sostenitori del movimento CO.E.SA che aveva come tema la difesa dell’ospedale. La storia ha dimostrato poi che era solo un tema da campagna elettorale. Infatti il movimento si è sgonfiato quando Natalia è diventato sindaco. Nell'estate 2018 è nato "Adesso Basta" che raccolse anche 25000 firme per l'ospedale; tutti si chiedono che fine hanno fatto queste firme.
Lo stesso giorno della sua nomina a sindaco, il 25 giugno 2018, l’ASL-FR annunciava la chiusura del Punto Primo Intervento per il 15 luglio. Il PPI di Anagni, la cui chiusura non era prevista dal DCA 257/2017 di Zingaretti, è stato l’unico del Lazio a essere stato chiuso. Alla chiusura del PPI si sono aggiunte quelle del laboratorio di Analisi, delle camere operatorie ecc.
Per chi vuole saperne di più, in vista di un voto consapevole:
Carlo Ribaudo (Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni)
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