La drammatica situazione sanitaria attuale impone una unione di tutte le energie per combattere la politica basata su interessi campanilistici. Anagni in questo momento di emergenza sanitaria è centro internazionale per la produzione di vaccini, inoltre la sensibilità verso la medicina territoriale è alta e ci sono fondi per il suo potenziamento. Non possiamo farci sfuggire l’occasione di riaccendere i fari sull’ospedale e sulla sanità di questo territorio dimenticato da tutti.
Ben venga dunque l’impegno da parte del sindaco Natalia e degli altri sindaci del territorio.
Manifestazione a Frosinone, dicembre 2010 |
Come dimostrano i fatti, l’ospedale di Anagni è stato vittima di potentati politico-campanilistici che ricoprono posti importanti in provincia e in regione. Nel 2012 l’ospedale fu chiuso “temporaneamente” su iniziativa dell’ASL/FR, senza attendere la sentenza del TAR, e nonostante il parere favorevole del Consiglio di Stato. Nel 2018 fu chiuso dall’ASL il Punto di Primo Intervento, unico nel Lazio, nonostante non fosse previsto dal decreto regionale. Neppure la giunta di centro-sinistra del sindaco Bassetta (2014-17), che aveva promosso l’unione dei sindaci, ha avuto aiuti da parte della provincia e della Regione, governate dalla stessa maggioranza.
L’emergenza attuale è forse l’ultima occasione per riequilibrare la sanità del territorio guardando alle effettive esigenze della popolazione.
Carlo Ribaudo (Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni)
Per le responsabilità “politiche”di destra e sinistra, e in particolare per quelle dei politici locali. http://anagniscuolafutura.blogspot.com/2018/06/storia-degli-ultimi-10-anni.html
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