Tutti ricordiamo, nel Parlatorio del monastero di Santa Chiara ad Anagni, la Ruota, utilizzata in tempi recenti per il ritiro dei dolci fatti dalle Clarisse.
La ruota però era nata, probabilmente, per altri scopi. Fu proprio papa Innocenzo III a istituirla nel 1198, presso l’ospedale di Santo Spirito a Roma, per raccogliere i neonati abbandonati ed evitare che venissero gettati nel Tevere, come purtroppo accadeva spesso.
La ruota, presente prevalentemente in monasteri femminili e ospedali, era una sorta di bussola girevole; consisteva in un cilindro ligneo diviso in due parti da uno sportello. Nella parte verso l’esterno si poneva, senza essere visti, il neonato, che si ritrovava all’interno dopo aver girato la ruota. Accanto a questa vi era una campanella; chi deponeva il bambino la suonava per avvertire di prendere il neonato e somministrargli le prime cure.
Alla metà dell’Ottocento in Italia vi erano circa 1200 ruote. Esse furono abolite nel 1923 dal primo governo Mussolini, per cui ai giorni nostri ne restano pochi esemplari. Carlo RibaudoStampa ottocentesca |
Chiesa di Santa Chiara (Foto C.Ribaudo) https://anagniarte.blogspot.com/2015/01/anagni-chiesa-di-schiara.html |
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