giovedì 28 giugno 2018

Lettera aperta al Commissario straordinario della ASL di Frosinone e al Presidente Zingaretti

La chiusura del Punto di Primo Intervento, presso l'ex Ospedale di Anagni, deliberata in data  25  giugno 2018 dall’ Azienda ASL e firmata dal Commissario Luigi Macchitella con i pareri favorevoli del Direttore  Amministrativo Vincenzo Bruca e del Direttore  sanitario Eleuterio D’Ambrosio, segna  un ulteriore  aggravamento della  situazione sanitaria  di Anagni e dei Comuni  limitrofi e sancisce, se  mai ce ne fosse  stato ancora  bisogno, l’inaffidabilità delle  dichiarazioni rilasciate da  Macchitella  all’ ex sindaco Bassetta  sul mantenimento dell’ attività del Punto di Primo Intervento.
 Ma, cosa ancora  più grave, questa decisione  evidenzia il disprezzo delle indicazioni contenute nell’Atto Aziendale  2017  che stabilisce  la presenza  nella  provincia di tre poli ospedalieri, tra i quali quello di Frosinone, Anagni e  Alatri.


 Come dire  che  lorsignori non temono nemmeno di smentire  se stessi , approvano e rinnegano documenti di programmazione, come l’ Atto  Aziendale, che hanno valore di  legge. I motivi di queste  decisioni sfuggono non soltanto alla logica  comune ma ad ogni visione di  pianificazione organizzativa  di un’ Azienda  pubblica  che  miri all’efficiente  funzionamento della  Sanità  territoriale che, invece, si vuole degradare  e  smantellare  con manovre incomprensibili  per il semplice  buon senso e con decisioni ispirate spesso da motivi politici e campanilistici che contrastano con l’ obiettivo della  presenza degli indispensabili servizi sanitari  nel territorio.
Grandi responsabilità ha anche e soprattutto la Regione, alla  quale si chiede con forza di intervenire per “spoliticizzare” le ASL e ripristinare livelli di Sanità conformi a quelli nazionali. 
Se fosse  necessaria una prova  tangibile dell’ obiettivo di declassamento perseguito per  lasciar  morire  ogni forma  di assistenza  sanitaria   pubblica  ad  Anagni  e nel territorio, questa  prova è palesemente  rintracciabile  nel  funzionamento a  scartamento  ridotto che penalizza  l’ utilizzo del  Mammografo ad alta  tecnologia per  la  prevenzione  e la  diagnosi  precoce del  tumore  della   mammella,  disponibile  nel nostro ex-Ospedale, ma  privo del personale  necessario per  la sua  regolare operatività. 
Ai  cittadini va ricordato che questa  apparecchiatura  è stata acquistata  da BancAnagni, con il contributo dell’ azienda Boccadamo, di privati cittadini e del Comune di Anagni.
Va  ricordato, altresì,  che in molte  occasioni  i responsabili politici della Sanità  locale  e regionale hanno parlato e straparlato dell’ importante  problema  della  prevenzione, con toni di propaganda  e nessun fatto concreto se non  l’ apertura di risibili ed inutili strutture,  pagate con i soldi dei contribuenti. 
Ora  Anagni  ha il nuovo sindaco, Daniele Natalia, che  ha ribadito il suo impegno prioritario per restituire  ai cittadini  un servizio sanitario per l’ urgenza e l’ emergenza che   dia  nella  riapertura del  Pronto Soccorso un segnale  qualificante  di  un’autentica  svolta  politica  e  amministrativa.
Per il raggiungimento di questo obiettivo il sindaco deve puntare sul coordinamento dei sindaci del territorio per concordare con urgenza una proposta da portare ai vertici aziendali e regionali.
Natalia potrà contare con certezza sul consenso compatto degli anagnini, che lo attendono alla prova dei fatti.

Il Comitato  “Salviamo l’ Ospedale di Anagni ”

Anagni, 27 giugno 2018

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