La discussione si è incentrata sulle ultime dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti riguardo al destino della nostra struttura ospedaliera. Il Presidente Zingaretti, nella riunione del giorno 20 aprile u.s. avuta con i sindaci della zona nord della provincia di Frosinone, ha ufficializzato l’intenzione di voler realizzare all'interno dell'ex presidio ospedaliero anagnino, un Centro di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica, per il quale sono stati stanziati fondi da parte della Regione, di circa un milione di euro.
Nella stessa riunione alla Regione, si è parlato di attivazione di 20 posti di degenza infermieristica, di apertura di sale operatorie, di potenziamento del servizio di radiologia, ed infine di definitivo inserimento del presidio di Anagni nell’area di emergenza dell’ospedale Frosinone –Alatri - Anagni.
Non ci è dato sapere con quali fondi economici si possa realizzare tutto questo, sia per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati sia per il personale dedicato a questi servizi. Quindi aspettiamo la vendita della ex clinica?
Non ci è dato sapere con quali fondi economici si possa realizzare tutto questo.
L’ inserimento del presidio di Anagni nell’area di emergenza dell’ospedale Frosinone –Alatri – Anagni, rende necessario un potenziamento del laboratorio di analisi per le emergenze , uomini e mezzi, in quanto rappresenta un servizio di base per un’area di emergenza.
La proposta sembra essere stata ben accolta dai sindaci e dagli amministratori presenti alla riunione, ma possono essere veramente soddisfatti della proposta del Governatore Zingaretti?
Se si guarda la Delibera approvata dai comuni dell’area nord della provincia di Frosinone la risposta deve essere necessariamente negativa. Infatti gli stessi sindaci e amministratori hanno approvato una delibera che sostiene la necessità dell’apertura di un Ospedale di area disagiata con, in sintesi : un Pronto Soccorso, un reparto di medicina generale, un’ area chirurgica per interventi in day surgery, una unità operativa semplice di anestesia e sala operatoria , i servizi di radiologia e di laboratorio a supporto delle attività del presidio ospedaliero. Una serie di importanti investimenti indispensabili ad assicurare una reale assistenza alle popolazioni dell’area nord in fatto di emergenza - urgenza. Esattamente tutto il contrario di quanto proposto dal governatore Zingaretti che ha di fatto ignorato la volontà emersa dalle diverse assise civiche della zona nord della Ciociaria.
Per quanto analizzato ed esposto si ritiene che il metodo che si sta adottando, basato sopratutto su esigenze politiche e di bilancio, non sia quello giusto per il nostro territorio, nel quale si sommano ai gravissimi livelli di inquinamento, l’ assenza di strutture sanitarie adeguate, non rappresentate certo dai centri di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica.
Occorre semmai fare operare al meglio questi ultimi e richiamare l’ attenzione delle Istituzioni per un serio confronto diretto a restituire al presidio di Anagni il ruolo di assistenza sanitaria fondamentale.
SOPRATTUTTO PER LE URGENZE.
I Comitati intendono procedere pertanto alla convocazione di un’ Assemblea per il giorno 10 giugno 2017, alle ore 11.00, davanti i cancelli dell’ex Ospedale di Anagni .
Saranno invitati :
Il Sindaco di Anagni e i Sindaci e consiglieri dei Comuni del territorio.
Tutti i rappresentati politici della provincia di Frosinone, eletti alla Regione, al Parlamento italiano ed europeo.
Ad essi si chiederà di intervenire, in tempi certi e rapidi, per l’ attuazione di quanto richiesto dai consigli comunali dei comuni della zona nord di Frosinone.
Nell’ Assemblea verrà ufficialmente presentato il testo della diffida alla ASL riguardante la legittimità dei lavori attualmente in atto nei locali dell’ Ospedale. Tali lavori non sono previsti nell’ Atto Aziendale attualmente vigente, ma soprattutto non se ne conosce con chiarezza la finalità. Di fatto tendono a trasformare la struttura ospedaliera di Anagni, per la quale si attende la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, in un centro amministrativo e di organizzazione della sanità territoriale.
Si chiederà il sostegno istituzionale, politico e giudiziario alla diffida, in primo luogo all’amministrazione di Anagni. In caso di risposta negativa, i Comitati procederanno autonomamente, attivandosi anche presso la Corte dei Conti per chiedere un giudizio di valutazione dei costi dei lavori citati.
Comitato «Salviamo l’Ospedale di Anagni ” - Comitato Emergenza Sanitaria «CO.E.SA»
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