sabato 7 novembre 2020

Il Comitato “ Salviamo l’ Ospedale di Anagni “ scrive al ministro della Salute Speranza e al presidente Zingaretti

L'esperienza passata (lettere, incontri ecc.) insegna purtroppo che, senza azioni decisive da parte dei sindaci, i risultati sono nulli.

La medicina territoriale non c’è.

 Gli impegni presi già dalla primavera scorsa, quando eravamo nel pieno della pandemia, sulla urgente necessità di  ripristinare la rete  di medicina territoriale, sono stati disattesi. La  chiusura  di  ospedali  di media  dimensione, organizzati ed  efficienti, il taglio indiscriminato di letti, il blocco  delle  assunzioni  e del turn over del personale  medico ed infermieristico, hanno ridotto l’assistenza sanitaria al minimo, già in tempi normali. La pandemia l’ha ridotta allo  stremo.

La medicina territoriale non c’ è.

Nel Lazio la situazione è grave. Lo dicono i numeri. Gli ospedali  faticano a far fronte ai ricoveri e  non reggono l’ onda d’ urto già da ora . E la crisi  da Covid  durerà a lungo. Nessuno osa più illudere le persone. Forse qualche  politico drammaticamente  disinformato. 

La provincia di Frosinone ha la situazione  peggiore per numero  di contagiati. Sono sempre i numeri a dirlo, e nella zona  Nord  della  provincia la rete  sanitaria territoriale non c’ è.  

Ci sono,  però, strutture ospedaliere da riattivare.

L’ Ospedale Civile  di  Anagni è stato chiuso  nel novembre 2012,  nonostante un’ ordinanza contraria  del Consiglio di Stato,  tuttavia, ad oggi,  dispone di spazi e servizi  riattivabili in breve  tempo,  di attrezzature , spesso ancora imballate, per la scellerata decisione di  chiusura.

Può offrire posti letto per le terapie sub intensive, le quarantene post-guarigione e altre necessità legate non soltanto all’attuale  situazione di emergenza Covid  ma indispensabili per  assicurare tutti i servizi di prevenzione  e  assistenza, istituendo un  Centro di Screening  di prevenzione Covid,  (tamponi, analisi e test sierologici)  a servizio  della popolazione.

Invece, assistiamo all’utilizzo di alberghi ( tutti da attrezzare ! ) per poter avere posti letto e servizi ben altrimenti disponibili. Difficile capire  il senso di tali decisioni, quando  nella  direzione di riaprire e riutilizzare i reparti disponibili dell’ ex-Ospedale  andava  anche  la richiesta  presentata qualche tempo fa  dal Sindaco di Anagni alle  sedi  competenti. Al riguardo invitiamo il sindaco ad agire al più presto, passando dalle parole ai fatti, anche con denunce alle autorità competenti.

E’ bene segnalare  che in Veneto il presidente Zaia ha riaperto 5 ospedali chiusi da tempo.

Ora siamo nella condizione peggiore: quella di inseguire il  virus che è di gran lunga più veloce di noi e il tempo per recuperare i ritardi è breve. Perciò ci si deve attivare  senza altri indugi, mobilitando tutte le energie  e gli strumenti disponibili, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali.  Altrimenti il prezzo da pagare sarà molto alto.

Il Comitato “ Salviamo l’ Ospedale di Anagni “


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