mercoledì 15 giugno 2016

Pronto Soccorso Anagni - Emergenza ambientale e rischio industriale

In riferimento alla richiesta dei sindaci dell'area nord di riattivare il Pronto Soccorso dell'ospedale di Anagni in quanto zona con grave emergenza sanitaria, e in seguito all'incontro di oggi al Comune tra il consigliere Roiati (Sanità), medici, associazioni e sindacati del territorio,  va osservato quanto segue:
 Il nostro territorio presenta una grave emergenza  ambientale:
- vi si trovano ben 7 aziende a rischio di incidente rilevante (legge Seveso bis) sulle 21 della valle del Sacco e sulle 69 della regione Lazio. Ogni anno la Prefettura di Frosinone predispone, secondo le norme, un piano d'emergenza (http://www.prefettura.it/frosinone/contenuti/54497.htm), dove viene indicato proprio l'ospedale di Anagni come la struttura idonea più vicina (ved. p. es. Romana Chimici, Rivoira, Simmel Difesa, Oxido, PEE Energas Supino, PEE Huntzman S.r.l. Patrica ...).
- è  tra le 44 zone più inquinate d'Italia (dati del Ministero della Salute)
- presenta un tasso elevato di patologie tumorali anche infantili.
A questo proposito il Ministero della Salute nei “I 15 Mattoni del Servizio Sanitario Nazionale” del 2007 ha stabilito come prioritarie per l'emergenze le zone  in cui sono presenti «aree ad alto rischio, agglomerati industriali, raffinerie o ... qualunque altra area identificabile come “a rischio” ... Particolare valenza assume in tal senso il potenziale rischio chimico, nell'eventualità del verificarsi di vere e proprie maxi emergenze».
A ciò vanno aggiunti: l'autostrada, la TAV (con treni a 300 km orari), la Ferrovia, il metanodotto ecc.
E' indispensabile che i nostri rappresentanti in Parlamento e in Regione sostengano questa richiesta, ben sapendo che la chiusura dell'ospedale è stata dettata da ragioni politiche. CR (Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni)

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