Nell’intervista
ad Alessioporcu il sindaco Natalia annuncia dura battaglia per l’ospedale e
chiede di sostenerla. La storia ha dimostrato che l’unica concreta iniziativa
per impedire la chiusura dell’ospedale di Anagni fu, nel 2011, il ricorso al
TAR promosso e autofinanziato dal comitato cittadino “Salviamo l’ospedale di
Anagni”. L’amministrazione di allora, non lontana da quella attuale, non solo non promosse
il ricorso, a differenza di tutti gli altri comuni italiani, ma neppure lo
sostenne, compromettendone il risultato finale. Lo dimostra chiaramente la
sentenza del TAR (n.1426/2014) che ha respinto il ricorso per vizi di forma e
anche perché non promosso dall'amministrazione comunale: “… A diversa
conclusione si sarebbe potuti pervenire se a proporre ricorso fosse stato il
Comune di Anagni, ente esponenziale degli interessi dei soggetti che nello stesso
risiedono, il quale sarebbe stato legittimato ad adire il giudice
amministrativo perché verificasse la legittimità dei decreti commissariali che
hanno disposto la riconversione dell’Ospedale sito nel proprio ambito
territoriale. Nella specie non solo il Comune non ha proposto ricorso, come
avrebbe dovuto fare se avesse considerato i decreti commissariali illegittimi,
ma ha deciso di intervenire in giudizio (unitamente ai Comuni di Acuto,
Filettino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola e Trevi nel Lazio) con atto ad
adiuvandum (la cui ammissibilità non è necessario verificare, stante
l’inammissibilità del ricorso) depositato solo il 2 novembre 2012, e dunque più
di un anno dopo …”
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Manifestazione a Frosinone, dicembre 2010
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Nell’estate 2012, quando a
favore dell’ospedale di Anagni c’erano una sentenza del Tar e un’ordinanza del
Consiglio di Stato, l’ASL/FR chiuse il reparto di Ortopedia. Nemmeno allora l’Amministrazione
comunale intervenne e lasciò che fosse il Comitato a presentare un nuovo
ricorso al TAR e un esposto ai Carabinieri.
Ultimo episodio la chiusura
del PPI da parte della ASL/FR nel 2018. Nel decreto regionale il PPI di Anagni non
era incluso tra quelli da chiudere, eppure fu l’unico a essere chiuso. Anche in
questo caso solo proteste formali, ma ad esempio nessuna denuncia ai
Carabinieri per interruzione di pubblico servizio.
La politica sanitaria dell’ASL/FR
è spesso influenzata da interessi locali. Solo l’unione dei sindaci dell’area
nord e azioni concrete potranno ottenere dei risultati. Quando la difesa dell’ospedale
non servirà solo per le campagne elettorali e si passerà dalle parole ai fatti non
mancherà al sindaco il sostegno di tutti i cittadini.
Carlo
Ribaudo (Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni)
http://anagniscuolafutura.blogspot.com/2018/06/storia-degli-ultimi-10-anni.html
N.B. Nell’intervista si parla dei decreti Polverini
che stabilirono la chiusura dell’ospedale. Si dimentica di dire che nel
consiglio regionale, come capogruppo del partito di maggioranza, sedeva Franco
Fiorito, di cui nell’intervista si tessono le lodi. Non risulta che Fiorito si
sia impegnato per impedire la chiusura dell’ospedale. E questo per un vero
anagnino è la ferita più che resterà aperta per sempre.