Domenica, 29 aprile, presso le antiche cantine di palazzo Gatti, Nello Di Giulio, candidato sindaco, si è presentato alla città con la sua lista “Anagni cambia Anagni”.
Nello Di Giulio, dopo una lunga carriera di dirigente di un importante istituto di credito che lo ha portato a vivere in città di diverse regioni d'Italia (Toscana, Veneto, Umbria, Sicilia), è rientrato ad Anagni. Ha acquisito quindi, come ricorda egli stesso, un grande patrimonio di conoscenze ed esperienze. Alla luce di queste ha deciso di entrare nella competizione politica per proporre una idea nuova di città e per recuperare quel senso di comunità che è andato perduto.
Di Giulio ha illustrato le linee guida del suo programma, il cui obiettivo è la rinascita della città basata sulla valorizzazione del suo patrimonio non solo artistico. Il turismo (18% del PIL nazionale), che dovrebbe diventare la più grande industria cittadina, non può limitarsi alla visita della cattedrale ma deve coinvolgere tutti i settori: accoglienza, commercio, agricoltura ecc. Ha trattato anche altri temi quali la situazione industriale, l'ambiente, il rapporto città-territorio.
Personalmente ho accolto il discorso di Di Giulio con grande soddisfazione, ma anche con un po' di tristezza. Soddisfazione perché fa piacere vedere persone di grande spessore che si mettono in gioco per il bene collettivo e Nello Di Giulio è una di queste; tristezza perché temo che molti elettori non capiranno la portata del suo progetto e magari preferiranno seguire i soliti pifferai magici, che fanno molte promesse e invece di pensare al futuro della città pensano solo al loro futuro. E così, come è successo in passato, mentre pensavano al loro futuro, noi tutti perdevano l'ospedale, le industrie, le scuole. CR
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