Nella raccolta fondi per il ricorso al TAR contro la chiusura dell'ospedale di Anagni, abbiamo avuto un' ottima accoglienza nel centro storico, a S.Bartolomeo e in generale quasi ovunque.
Anche all'Osteria della Fontana la risposta è stata molto positiva e, come abbiamo appreso con piacere ieri dai giornali, anche il comitato di questo quartiere sostiene la nostra iniziativa. La vera soddisfazione in questi giorni per me è stata di trovarmi, in qualche occasione, a raccogliere fondi insieme a un elettore di Noto, a uno del PD, e a un sindacalista UGL, cioè l'ex sindacato della Polverini.
Quando si lotta per i diritti fondamentali e per la salute, in un piccolo centro, non devono esistere separazioni di "schieramento politico". Senza stare a insistere sulle colpe passate e presenti, che nessuno vuole dimenticare, dobbiamo per il momento unirci per salvare delle vite e i diritti conquistati dai nostri padri.
Un esempio viene dalla città di Pontecorvo, che ha dimostrato grande coraggio e con la quale abbiamo condiviso molte battaglie. Qui la giunta di centro-destra, come quella di Anagni, ha avuto un comportamento molto dignitoso. Il sindaco si è autosospeso dal PDL dopo che il ricorso al Tar era stato respinto e soprattutto non aveva avuto risposte adeguate alle sue richieste per salvare l'ospedale "Del Prete". L'articolo che riportiamo a lato è il riconoscimento del PD di Pontecorvo alla coerenza del sindaco "di destra".
Un altro esempio di unità dei cittadini è quello di Bracciano, con il cui comitato ho avuto dei contatti e ci siamo scambiati informazioni. Esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno, poiché domani 20 aprile ci sarà il parere definitivo del Tar sul destino del loro ospedale.
La sanità è uno dei problemi più seri e per questo non può essere improvvisato e risolto con dei tagli contabili fatti con la mannaia distruggendo eccellenze (vedi articolo cosa perdiamo) e togliendo di fatto il diritto alla salute a migliaia di cittadini. Se alcuni ospedali chiudono, altri che restano aperti stanno comunque subendo una riduzione delle specialistiche e delle prestazioni. Più che a una riorganizzazione sanitaria siamo di fronte a un vero e proprio smantellamento della sanità laziale in particolare nelle province.
Dall'ospedale di Anagni diversi pazienti, per mancanza di posto a Roma e nel Lazio, sono stati trasferiti a Sulmona, Avezzano, Termoli, Benevento, ma anche dagli ospedali di Roma che sono al limite, sono giunti pazienti nella nostra struttura.
Dove andranno queste persone quando tutti questi ospedali chiuderanno? 19/04/2011 - Carlo Ribaudo
Anche all'Osteria della Fontana la risposta è stata molto positiva e, come abbiamo appreso con piacere ieri dai giornali, anche il comitato di questo quartiere sostiene la nostra iniziativa. La vera soddisfazione in questi giorni per me è stata di trovarmi, in qualche occasione, a raccogliere fondi insieme a un elettore di Noto, a uno del PD, e a un sindacalista UGL, cioè l'ex sindacato della Polverini.
Quando si lotta per i diritti fondamentali e per la salute, in un piccolo centro, non devono esistere separazioni di "schieramento politico". Senza stare a insistere sulle colpe passate e presenti, che nessuno vuole dimenticare, dobbiamo per il momento unirci per salvare delle vite e i diritti conquistati dai nostri padri.
Un esempio viene dalla città di Pontecorvo, che ha dimostrato grande coraggio e con la quale abbiamo condiviso molte battaglie. Qui la giunta di centro-destra, come quella di Anagni, ha avuto un comportamento molto dignitoso. Il sindaco si è autosospeso dal PDL dopo che il ricorso al Tar era stato respinto e soprattutto non aveva avuto risposte adeguate alle sue richieste per salvare l'ospedale "Del Prete". L'articolo che riportiamo a lato è il riconoscimento del PD di Pontecorvo alla coerenza del sindaco "di destra".
Un altro esempio di unità dei cittadini è quello di Bracciano, con il cui comitato ho avuto dei contatti e ci siamo scambiati informazioni. Esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno, poiché domani 20 aprile ci sarà il parere definitivo del Tar sul destino del loro ospedale.
La sanità è uno dei problemi più seri e per questo non può essere improvvisato e risolto con dei tagli contabili fatti con la mannaia distruggendo eccellenze (vedi articolo cosa perdiamo) e togliendo di fatto il diritto alla salute a migliaia di cittadini. Se alcuni ospedali chiudono, altri che restano aperti stanno comunque subendo una riduzione delle specialistiche e delle prestazioni. Più che a una riorganizzazione sanitaria siamo di fronte a un vero e proprio smantellamento della sanità laziale in particolare nelle province.
Dall'ospedale di Anagni diversi pazienti, per mancanza di posto a Roma e nel Lazio, sono stati trasferiti a Sulmona, Avezzano, Termoli, Benevento, ma anche dagli ospedali di Roma che sono al limite, sono giunti pazienti nella nostra struttura.
Dove andranno queste persone quando tutti questi ospedali chiuderanno? 19/04/2011 - Carlo Ribaudo
Totale raccolta fondi Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni all' 20.05.2011 € 8.878
info: tel. 3930723990 dirittoallasalute.com - anagnicaputmundi. - AnagniScuolaFutura
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.Clicca qui per scaricare e diffondere il volantino.
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ULTIM'ORA 20-04-2011: Mercoledì 20 aprile, in occasione del mercato cittadino, il PD di Anagni sarà presente con un gazebo per incontrare i cittadini e diffondere del materiale illustrativo in difesa dell'Ospedale di Anagni.
--------------------------------------------21/04/11: Ospedale Bracciano - Il Tar: "Quell'ospedale non deve chiudere"Esulta Bracciano, pronti altri ricorsi. I giudici amministrativi sospendono la modifica del nosocomio prevista nel piano regionale di rientro. La presidente Polverini: "Valuteremo la sentenza"- da La Repubblica
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ULTIM'ORA 29-04-2011: IL TAR DEL LAZIO HA FISSATO L'UDIENZA PER LA DISCUSSIONE DELLA SOSPENSIVA CONTRO LA CHIUSURA DELL'OSPEDALE DI ANAGNI AL PROSSIMO GIOVEDì 25 MAGGIO 2011.
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09-05-2011: Consiglio di Stato boccia la chiusura del Primo soccorso di Ceprano
Anche il Consiglio di Stato boccia la chiusura del Primo soccorso di Ceprano. L’avvocato DomenicoValletta, che ha presentato il ricorso, afferma che il Primo soccorso deve riaprire.Da Ciociaria Oggi del 9 maggio 2011
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