giovedì 9 luglio 2020

Anagni ospedale – La storia insegna a non ripetere gli stessi errori


Nell’intervista ad Alessioporcu il sindaco Natalia annuncia dura battaglia per l’ospedale e chiede di sostenerla. La storia ha dimostrato che l’unica concreta iniziativa per impedire la chiusura dell’ospedale di Anagni fu, nel 2011, il ricorso al TAR promosso e autofinanziato dal comitato cittadino “Salviamo l’ospedale di Anagni”. L’amministrazione di allora, non lontana da quella attuale, non solo non promosse il ricorso, a differenza di tutti gli altri comuni italiani, ma neppure lo sostenne, compromettendone il risultato finale. Lo dimostra chiaramente la sentenza del TAR (n.1426/2014) che ha respinto il ricorso per vizi di forma e anche perché non promosso dall'amministrazione comunale: “… A diversa conclusione si sarebbe potuti pervenire se a proporre ricorso fosse stato il Comune di Anagni, ente esponenziale degli interessi dei soggetti che nello stesso risiedono, il quale sarebbe stato legittimato ad adire il giudice amministrativo perché verificasse la legittimità dei decreti commissariali che hanno disposto la riconversione dell’Ospedale sito nel proprio ambito territoriale. Nella specie non solo il Comune non ha proposto ricorso, come avrebbe dovuto fare se avesse considerato i decreti commissariali illegittimi, ma ha deciso di intervenire in giudizio (unitamente ai Comuni di Acuto, Filettino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola e Trevi nel Lazio) con atto ad adiuvandum (la cui ammissibilità non è necessario verificare, stante l’inammissibilità del ricorso) depositato solo il 2 novembre 2012, e dunque più di un anno dopo …”
Manifestazione a Frosinone, dicembre 2010

Nell’estate 2012, quando a favore dell’ospedale di Anagni c’erano una sentenza del Tar e un’ordinanza del Consiglio di Stato, l’ASL/FR chiuse il reparto di Ortopedia. Nemmeno allora l’Amministrazione comunale intervenne e lasciò che fosse il Comitato a presentare un nuovo ricorso al TAR e un esposto ai Carabinieri.

Ultimo episodio la chiusura del PPI da parte della ASL/FR nel 2018. Nel decreto regionale il PPI di Anagni non era incluso tra quelli da chiudere, eppure fu l’unico a essere chiuso. Anche in questo caso solo proteste formali, ma ad esempio nessuna denuncia ai Carabinieri per interruzione di pubblico servizio.
La politica sanitaria dell’ASL/FR è spesso influenzata da interessi locali. Solo l’unione dei sindaci dell’area nord e azioni concrete potranno ottenere dei risultati. Quando la difesa dell’ospedale non servirà solo per le campagne elettorali e si passerà dalle parole ai fatti non mancherà al sindaco il sostegno di tutti i cittadini.
Carlo Ribaudo  (Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni)
http://anagniscuolafutura.blogspot.com/2018/06/storia-degli-ultimi-10-anni.html
  
N.B. Nell’intervista si parla dei decreti Polverini che stabilirono la chiusura dell’ospedale. Si dimentica di dire che nel consiglio regionale, come capogruppo del partito di maggioranza, sedeva Franco Fiorito, di cui nell’intervista si tessono le lodi. Non risulta che Fiorito si sia impegnato per impedire la chiusura dell’ospedale. E questo per un vero anagnino è la ferita più che resterà aperta per sempre.  

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