“Ad oggi, l'area nord della provincia di Frosinone, con 80 mila cittadini distribuiti in 10 comuni, è sprovvista di un Pronto Soccorso, avendo solo l'ospedale di Anagni come punto di Primo Intervento. È uno scenario inaccettabile, che, di fatto, ci ha gettato nel mare della continua e pericolosa inefficienza, negandoci qualcosa a cui non possiamo rinunciare: il diritto alla salute, nostro e dei nostri figli.
Cosa possiamo fare se, domani, uno dei nostri bambini soffoca mentre ingerisce del cibo o un corpo estraneo? Niente, solo sperare che non succeda proprio a noi. Parliamoci chiaro, i bambini sono incauti, sappiamo bene quanto alta sia la possibilità che capiti. Il piccolo Francesco, soffocato da un panino al ristorante Ikea di Roma, è morto in 13 interminabili minuti.
E quanti dei nostri ragazzi hanno un motorino? Incauti e poco prudenti per definizione, sono esposti ogni giorno ad un pericolo troppo alto. Basti pensare ad Alessio, 14 anni, di Piglio, morto a seguito dello schianto del suo scooter contro un'automobile. Soccorso da un'ambulanza senza medico a bordo, ha raggiunto un ospedale adeguato in circa tre lunghissime ore. Alessio è morto, forse avrebbe potuto salvarsi, forse oggi la sua mamma ed il suo papà non piangerebbero la sua assurda e tragica assenza.
Voci di corridoio riconducono ai ritardi nei soccorsi una ventina di morti in tutto il 2013 sul territorio.Senza un tempestivo ed adeguato intervento sanitario, un boccone andato di traverso, una convulsione febbrile, una puntura di vespa, una caduta dal seggiolone, un attacco di asma, possono esporre ad un altissimo rischio quanto di più caro abbiamo al mondo: i nostri figli.
Attualmente, siamo totalmente privi di copertura. Le due ambulanze in dotazione vengono adoperate maggiormente per trasferire pazienti, pertanto non risultano quasi mai disponibili. Inoltre, sono prive di personale medico a bordo ed il paziente, per ricevere le prime cure, deve attendere l'arrivo all'ospedale di Frosinone, ormai ridotto al collasso. Questo significa, per i pazienti dei comuni montani, anche un'ora e mezza di viaggio. In un'ora e mezza, il bambino ostruito non sopravvive e, nel migliore dei casi, riporterà gravissimi danni per mancanza di ossigenazione. Lo scenario che si delinea è tragico e nessuno si interessa a noi. E allora muoviamoci, mamme e papà, lottiamo con le unghie e con i denti per proteggere ciò che nessuno potrà ridarci indietro: la vita dei nostri figli”.
Per conoscere gli aggiornamenti o le iniziative relative all'ospedale, l'associazione invita ad iscriversi al gruppo Facebook "Associazione AMAMI - Anagni", o a scrivere all'indirizzo email amami.anagni@gmail.com o contattare il numero 327.1332387.
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