La vicenda del museo di Anagni ancora chiuso, nonostante le finte inaugurazioni (2005) dell'era Fiorito, dimostra una volta di più l'inefficienza e l'incapacità delle nostre ultime amministrazioni.
Le date di inaugurazione (vere) dei musei dei paesi vicini non hanno bisogno di commenti:
Atina 1997, Aquino 2000, Artena 1996, Pofi 2001, Colleferro 1986, Cori 1997, Norma (4 mila abitanti) 1995, Cave 2013, Bracciano 2006, Ferentino per il suo museo nel 2010, ha ottenuto 300 mila euro,, Segni 2001, Alatri 1996 (il museo di questa città fu ristrutturato completamente tra il 1998-2000, con i fondi europei). Queste date dimostrano le occasioni perse anche dalle amministrazioni degli ultimi decenni del secolo scorso.
Ad Anagni il clientelismo e l'immobilismo hanno prodotto una classe politico-amministrativa che ha determinato l'allontanamento delle energie migliori dalla politica.
In qualche modo la vicenda del museo, come quella dell'ospedale, è la cartina tornasole della politica anagnina degli ultimi decenni, dove spesso persone non sempre all'altezza hanno ricoperto e continuano a ricoprire mansioni di responsabilità.
Adesso i cittadini hanno la possibilità di cambiare. Le nuove parole d'ordine debbono essere merito e onestà, non clientelismo, incapacità o ritorno al passato. Questo vale anche per le prossime elezioni europee, dove spesso si eleggono persone incompetenti e si perdono enormi finanziamenti.
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