Anagni - Si è conclusa, mercoledì 25 maggio 2016, presso la biblioteca comunale con grande successo di pubblico la serie di conferenze di Nicoletta Cellitti su Impressionismo e Post-Impressionismo. Le conferenze sono state organizzate da AnagniViva
sabato 28 maggio 2016
venerdì 27 maggio 2016
Comitato “Salviamo l’Ospedale di Anagni“. Incontro delle associazioni con il consigliere delegato Fabio Roiati
Comunicato stampa del giorno 26 maggio 2016
Lunedì pomeriggio u.s., nella sede comunale, il consigliere con delega alla sanità, dott. Fabio Roiati, ha incontrato il Comitato “Salviamo l’ospedale di Anagni“ ed i rappresentanti di altre associazioni e delle forze politiche e sindacali che si occupano della sanità ad Anagni, per fare il punto sulla situazione del Presidio sanitario di Anagni, alla luce di alcuni fatti nuovi che vanno considerati con attenzione.
Innanzitutto il Dott. Roiati ha annunciato che sarà inviata al Ministro della Salute un’istanza di riapertura di alcuni servizi essenziali legati alla gestione dell’emergenza urgenza per l’Ospedale di Anagni. Tale richiesta è giustificata dal particolare stato di disagio in cui versa la popolazione della zona nord della provincia di Frosinone a causa della crisi economica e ambientale. E’ stato quindi richiesto un incontro urgente con il ministro da parte dei sindaci del distretto A della ASL di Frosinone. Il Consigliere Roiati ha poi comunicato ai presenti che il Dirigente ASL, dott. Macchitella, ha firmato alcune delibere che vanno nella direzione di una riorganizzazione della struttura, per rispondere all’ esigenza di assicurare i livelli essenziali di assistenza, dovuti ai cittadini di Anagni e dei Comuni dell’ intera area nord della provincia.
I rappresentanti del Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni, nella consapevolezza che dalla sentenza del TAR del Lazio del gennaio 2014, l’Ospedale di Anagni è chiuso di diritto, hanno chiesto all’Amministrazione comunale di difendere e potenziare la funzionalità del punto di primo intervento h24, di garantire la funzionalità permanente dei servizi di diagnostica e ambulatoriali esistenti, di assicurarsi dell’avvio del servizio di diagnostica mammografica con il nuovo strumento di alta tecnologia (costo 160.000 Euro), presente in pochissime strutture regionali, acquistato con il notevole contributo di Bancanagni, dei cittadini e di altre istituzioni private.
Dunque, in questo momento, è più che mai necessario richiamare la massima attenzione sulla realtà dell’ Ospedale da parte degli amministratori dei Comuni del territorio, in primo luogo del sindaco di Anagni, affinché esercitino un’ azione politica, decisa e responsabile, rivolta alle Istituzioni regionali e nazionali, per affrontare urgentemente il problema di restituire agli 80.000 cittadini del comprensorio il Diritto alla salute.
Il dott. Roiati ha quindi ribadito che nell’ istanza al Ministero della salute si sottolinea la necessità di definire giuridicamente la struttura esistente e ha informato dell’ impegno del Ministro Lorenzin ad incontrare, a breve , il Sindaco Bassetta. Ha infine invitato tutti i presenti ad una collaborazione fattiva, non più rinviabile, di informazione e di mobilitazione dal momento che la riorganizzazione del presidio ospedaliero di Anagni rappresenta l’obiettivo comune per tutti.
Il dott. Roiati chiederà una riunione dei gruppi consiliari per procedere, poi, alla convocazione di un’ Assemblea pubblica con il Consiglio e i sindaci dei Comuni limitrofi, alla presenza del Prefetto e dei parlamentari eletti dalla provincia per un loro impegno diretto alla soluzione del problema sanitario, così come avvenuto per i Comuni di Subiaco, di Acquapendente, di Bracciano.
La riunione è stata infine aggiornata alla prima metà di giugno.
IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
Per informazioni: mail:info@dirittoallasalute.com. telefonare al n.: 3930723990.
Per aggiornamenti: www.anagniviva.org - www.dirittoallasalute.com - AnagniScuolaFutura
Lunedì pomeriggio u.s., nella sede comunale, il consigliere con delega alla sanità, dott. Fabio Roiati, ha incontrato il Comitato “Salviamo l’ospedale di Anagni“ ed i rappresentanti di altre associazioni e delle forze politiche e sindacali che si occupano della sanità ad Anagni, per fare il punto sulla situazione del Presidio sanitario di Anagni, alla luce di alcuni fatti nuovi che vanno considerati con attenzione.
Innanzitutto il Dott. Roiati ha annunciato che sarà inviata al Ministro della Salute un’istanza di riapertura di alcuni servizi essenziali legati alla gestione dell’emergenza urgenza per l’Ospedale di Anagni. Tale richiesta è giustificata dal particolare stato di disagio in cui versa la popolazione della zona nord della provincia di Frosinone a causa della crisi economica e ambientale. E’ stato quindi richiesto un incontro urgente con il ministro da parte dei sindaci del distretto A della ASL di Frosinone. Il Consigliere Roiati ha poi comunicato ai presenti che il Dirigente ASL, dott. Macchitella, ha firmato alcune delibere che vanno nella direzione di una riorganizzazione della struttura, per rispondere all’ esigenza di assicurare i livelli essenziali di assistenza, dovuti ai cittadini di Anagni e dei Comuni dell’ intera area nord della provincia.
Anzitutto si è proceduto alla nomina del dott. Massimo Natalia, presente
all’ incontro, quale responsabile coordinatore delle residue attività
del presidio sanitario di Anagni. E’ stato mantenuto il Punto di Primo
Intervento che deve essere rafforzato come pre-condizione di ogni
miglioramento successivo da realizzare; sono stati avviati i lavori di
sistemazione delle sale operatorie, per interventi “day surgery”, è
stata decisa anche l’apertura di uno sportello di relazioni con il
pubblico per consentire l’ accoglienza e l’ informazione ai numerosi
utenti che usufruiscono dei servizi specie ambulatoriali.
I rappresentanti del Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni, nella consapevolezza che dalla sentenza del TAR del Lazio del gennaio 2014, l’Ospedale di Anagni è chiuso di diritto, hanno chiesto all’Amministrazione comunale di difendere e potenziare la funzionalità del punto di primo intervento h24, di garantire la funzionalità permanente dei servizi di diagnostica e ambulatoriali esistenti, di assicurarsi dell’avvio del servizio di diagnostica mammografica con il nuovo strumento di alta tecnologia (costo 160.000 Euro), presente in pochissime strutture regionali, acquistato con il notevole contributo di Bancanagni, dei cittadini e di altre istituzioni private.
Dunque, in questo momento, è più che mai necessario richiamare la massima attenzione sulla realtà dell’ Ospedale da parte degli amministratori dei Comuni del territorio, in primo luogo del sindaco di Anagni, affinché esercitino un’ azione politica, decisa e responsabile, rivolta alle Istituzioni regionali e nazionali, per affrontare urgentemente il problema di restituire agli 80.000 cittadini del comprensorio il Diritto alla salute.
Il dott. Roiati ha quindi ribadito che nell’ istanza al Ministero della salute si sottolinea la necessità di definire giuridicamente la struttura esistente e ha informato dell’ impegno del Ministro Lorenzin ad incontrare, a breve , il Sindaco Bassetta. Ha infine invitato tutti i presenti ad una collaborazione fattiva, non più rinviabile, di informazione e di mobilitazione dal momento che la riorganizzazione del presidio ospedaliero di Anagni rappresenta l’obiettivo comune per tutti.
Il dott. Roiati chiederà una riunione dei gruppi consiliari per procedere, poi, alla convocazione di un’ Assemblea pubblica con il Consiglio e i sindaci dei Comuni limitrofi, alla presenza del Prefetto e dei parlamentari eletti dalla provincia per un loro impegno diretto alla soluzione del problema sanitario, così come avvenuto per i Comuni di Subiaco, di Acquapendente, di Bracciano.
La riunione è stata infine aggiornata alla prima metà di giugno.
IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
Per informazioni: mail:info@dirittoallasalute.com. telefonare al n.: 3930723990.
Per aggiornamenti: www.anagniviva.org - www.dirittoallasalute.com - AnagniScuolaFutura
martedì 24 maggio 2016
Anagni Ospedale - Incontro al Comune di Roiati con le associazioni
Si sono riunite ieri con il consigliere Fabio Roiati (ex assessore alla Sanità) tutte le associazioni che si occupano della difesa del nostro ospedale, le quali hanno trovato una linea comune su cui convergere. Attualmente non ci può permettere il lusso di dividersi, ma bisogna condurre una lotta unitaria, pur mantenendo ogni gruppo la propria identità.
Gli investimenti che la Regione sta facendo ultimamente nella sanità provinciale devono rivolgersi alle situazioni di maggiore emergenza senza seguire condizionamenti politici.
Questa è la linea che ho cercato di sostenere nel corso dell'incontro:
La situazione dell'emergenza è drammatica. Occorre ripartire chiedendo l'ambulanza medicalizzata, cardiologo H24, piazzola elisoccorso e di fatto la riattivazione del pronto soccorso. Un territorio di 80.000 abitanti, Autostrada, TAV, Industrie pericolose, Metanodotto non può attendere oltre, già troppe persone ci hanno rimesso la vita per diagnosi e cure fatte in ritardo.
Tutte le manifestazioni per l'ospedale e le richieste del Comune viaggiano nella stessa direzione, nel senso che un sindaco che ha dietro la mobilitazione dei cittadini sarà sicuramente più forte e preso in considerazione.
In passato il ricorso al TAR è stato respinto per la mancata partecipazione dei sindaci, cominciando da quello di Anagni. Il sindaco attuale non si deve tirare indietro, anche se adesso è tutto più difficile.
Per compensare la debolezza politica di questo territorio è fondamentale l'unione di tutti i sindaci. Cosa che già si sta facendo bene in campo ambientale, ma anche in campo sanitario (Colleferro).
Mezzi di lotta che possono essere considerati: manifestazioni a sostegno, ricorso al TAR, denunce in Procura nei casi di ritardi, che determinano gravi danni o la morte del paziente, Sostegno legale alle famiglie alle vittime di malasanità. In caso di non ascolto riconsegna, nelle mani del Prefetto, delle fasce tricolori da parte dei sindaci del territorio. CR
Gli investimenti che la Regione sta facendo ultimamente nella sanità provinciale devono rivolgersi alle situazioni di maggiore emergenza senza seguire condizionamenti politici.
Questa è la linea che ho cercato di sostenere nel corso dell'incontro:
La situazione dell'emergenza è drammatica. Occorre ripartire chiedendo l'ambulanza medicalizzata, cardiologo H24, piazzola elisoccorso e di fatto la riattivazione del pronto soccorso. Un territorio di 80.000 abitanti, Autostrada, TAV, Industrie pericolose, Metanodotto non può attendere oltre, già troppe persone ci hanno rimesso la vita per diagnosi e cure fatte in ritardo.
Tutte le manifestazioni per l'ospedale e le richieste del Comune viaggiano nella stessa direzione, nel senso che un sindaco che ha dietro la mobilitazione dei cittadini sarà sicuramente più forte e preso in considerazione.
In passato il ricorso al TAR è stato respinto per la mancata partecipazione dei sindaci, cominciando da quello di Anagni. Il sindaco attuale non si deve tirare indietro, anche se adesso è tutto più difficile.
Per compensare la debolezza politica di questo territorio è fondamentale l'unione di tutti i sindaci. Cosa che già si sta facendo bene in campo ambientale, ma anche in campo sanitario (Colleferro).
Mezzi di lotta che possono essere considerati: manifestazioni a sostegno, ricorso al TAR, denunce in Procura nei casi di ritardi, che determinano gravi danni o la morte del paziente, Sostegno legale alle famiglie alle vittime di malasanità. In caso di non ascolto riconsegna, nelle mani del Prefetto, delle fasce tricolori da parte dei sindaci del territorio. CR
30 novembre 2012 |
lunedì 23 maggio 2016
martedì 17 maggio 2016
Come si chiama l'ospedale di Anagni?
Tutte le manifestazioni per l'ospedale e le richieste del Comune viaggiano nella stessa direzione, nel senso che un sindaco che ha dietro la mobilitazione dei cittadini sarà sicuramente più forte e preso in considerazione.
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Il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni analizzando le concitate fasi che, in questi giorni, hanno riportato al centro dell’attenzione quel che rimane dell’ Ospedale civile di Anagni, rileva l’immediato intervento del Sindaco Fausto Bassetta nello scongiurare le conseguenze nefaste delle decisioni prese dalla Direzione ASL di Frosinone per il nostro ospedale. Come avevamo rappresentato nel nostro ultimo comunicato, la direzione ASL ha deciso di impiantare, come per altre strutture ospedaliere provinciali, anche nel nostro ospedale, un servizio che preveda l’apertura giorno e notte di ambulatori per la gestione delle piccole urgenze ad opera dei medici di medicina generale. Questa decisione che, comunque, è stata riconfermata nell’accordo sottoscritto dal Sindaco Bassetta con il Commissario Macchitella, avrebbe però avuto una ricaduta pesante sul nostro ospedale quale la chiusura del punto di primo intervento, l'ultimo barlume di reparto ospedaliero esistente ad Anagni. Con l’accordo sottoscritto tra Comune ed ASL sembra che le due strutture siano destinate a coesistere all’interno del presidio ospedaliero anagnino.
Nell’accordo vi sono inoltre misure importanti per il riavvio della struttura anagnina, quali l’attivazione delle sale operatorie, un servizio di informazione agli utenti all’ingresso del nosocomio, lavori di messa in sicurezza dell’edificio.
Il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni ritiene prioritario mantenere e rafforzare il Punto di Primo Intervento e realizzare puntualmente quanto previsto dall’atto aziendale della Mastrobuono, per l’Ospedale di Anagni. Il Sindaco Bassetta, che ha firmato l’ Atto Aziendale, deve perseguire tale obiettivo, impegnandosi in prima persona a chiederne l’attuazione.
A questo scopo il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni auspica una immediata riunione dei gruppi consiliari di Anagni con il Sindaco e con il coordinatore del presidio sanitario Dott. Massimo Natalia per definire una piattaforma concordata di consolidamento e potenziamento degli attuali servizi sanitari ad Anagni, con una strutturazione da ospedale sede di pronto soccorso, da sottoporre ai rispettivi referenti politici regionali e nazionali chiedendo ufficialmente, su questa base, un loro determinato intervento in favore della struttura sanitaria anagnina. La centralità in questa iniziativa politica, però, deve essere data alla precisa definizione della natura giuridica del Presidio sanitario di Anagni, come premessa necessaria per il suo effettivo rilancio.
E’ del tutto inutile infatti proclamare qualsiasi accordo riguardo ad una struttura che non esiste, in quanto da tempo disconnessa dal sistema informativo sanitario regionale e di cui neanche si capisce come deve essere nominata: Ospedale, presidio ospedaliero, struttura ospedaliera, presidio sanitario…
Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni
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mercoledì 11 maggio 2016
Anagni - Il 14 maggio 2016 manifestazione di CO.E.SA (Coordinamento Emergenza Sanitaria) a difesa dell'ospedale
Sabato alle 14.30, davanti all’ospedale, ci sarà una manifestazione organizzata dal CO.E.SA.
Riteniamo che la lotta per l’ospedale e per il pronto soccorso in particolare debba riguardare tutti.
Certamente era più facile difendere l’ospedale quando era aperto, adesso che è praticamente chiuso è tutto più difficile, ma non impossibile. Sicuramente l’unione di tutti e in particolare dei sindaci può essere determinante.
Riteniamo che la lotta per l’ospedale e per il pronto soccorso in particolare debba riguardare tutti.
Certamente era più facile difendere l’ospedale quando era aperto, adesso che è praticamente chiuso è tutto più difficile, ma non impossibile. Sicuramente l’unione di tutti e in particolare dei sindaci può essere determinante.
Comunicato del Comitato «Salviamo l'ospedale di Anagni»
Nell'attuale emergenza sanitaria è fondamentale che i sindaci del territorio denuncino con forza gli episodi di malasanità, in particolare i ritardi nei soccorsi, e si oppongano a gran voce alle scelte scellerate della ASL.
Comunicato del giorno 11 maggio 2016
Con grande enfasi la ASL di Frosinone comunica che è stato raggiunto un accordo con i medici di medicina generale per la gestione di alcuni servizi importanti.
Per Anagni si prevede l’apertura, giorno e notte, di ambulatori per la gestione delle piccole urgenze ad opera dei medici di medicina generale, i medici di famiglia per intenderci. Noi del comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni riteniamo che questa iniziativa avrà come conseguenza la fine definitiva di quello che rimane del nostro ospedale. E non rappresenta affatto un’operazione innovativa finalizzata alla maggiore efficienza del servizio e ad ulteriori risparmi. Come già più volte da noi annunciato si mira alla chiusura del punto di primo intervento che, anche nella ristrettezza del campo in cui opera, rimane pur sempre una struttura ospedaliera gestita da personale medico appartenente al DEA di riferimento della ASL, con esperienza nel campo dell' emergenza-urgenza. Il presunto apporto dei medici di medicina generale servirebbe, lo ripetiamo, solo a chiudere l'ultimo barlume di reparto ospedaliero esistente ad Anagni, per arrivare quindi alla chiusura definitiva dei servizi di radiologia e di laboratorio analisi, insieme ai vari ambulatori ancora esistenti. Altro che rilancio dell’ Ospedale di Anagni, preannunciato nell' ultimo e controverso atto aziendale della ex direttrice Mastrobuono! L 'avevamo detto e questa ne e' la conferma: quell'atto aziendale per il commissario Zingaretti e' carta straccia! Non sono neanche veri i risparmi che possono essere conseguiti con questa ultima trovata della ASL Fr. Occorrono circa 180 mila euro l'anno per coprire turni vaganti presso il PPI, ma sorge una domanda : con la nuova impostazione quanti se ne spenderanno per un servizio assolutamente inadeguato al nostro territorio? Non sarebbe stato meglio utilizzare quei fondi per assumere 2/3 medici specialisti di medicina d'urgenza e pronto soccorso ??!! Il nostro territorio, lo ripetiamo, zona nord della provincia di Frosinone, per tutta la vastità dell’ area e di tutte le attività che vi si svolgono (industrie, turismo, agricoltura, artigianato, scuole), attraversato da fondamentali vie di comunicazione, è completamente sguarnito di servizi sanitari di emergenza urgenza, altro che palliativi a forza di medici di famiglia! Queste esperienze, come le case della salute, dove esistono e funzionano, hanno il supporto di strutture ospedaliere ben strutturate e funzionanti: non è il nostro caso. Non esiste razionalità in una programmazione sanitaria che continua a impoverire una struttura ospedaliera come quella di Anagni, ancora dotata di risorse umane e tecnologiche per rispondere alle necessità delle emergenze in una vasta area, anche montana, e continua a promettere e costruire case e casette della salute che non servono a nulla e che impegnano, tuttavia, considerevoli risorse economiche per la loro attuazione!
Comitato «Salviamo l'ospedale di Anagni»
Per informazioni: mail:info@dirittoallasalute.com. telefonare al n.: 3930723990.
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