lunedì 26 ottobre 2015

Le ragioni del sindaco Bassetta sulla bocciatura della menager dell'Asl

Cronaca di una giornata di sanità provinciale.
Oggi i sindaci della Provincia, sono stati convocati presso l'Asl di Frosinone per esprimere il previsto parere circa la verifica dei risultati conseguiti dai direttori generali delle Asl regionali e il raggiungimento degli obiettivi affidati ai medesimi. La norma di legge (art. 3-bis, co. 6, d.lgs. n. 502/1992) non specifica con quali strumenti e rispetto a quali parametri una conferenza locale della sanità, qual è appunto l'assemblea dei sindaci, possa esprimere un motivato parere e, sopratutto, quale sia la reale natura di tale parere: se tecnica (del che è lecito dubitare), ovvero politico-amministrativa (come sembrerebbe più naturale). In pratica, la sala teatro dell'Asl era piena come non mai di sindaci, o loro delegati, presieduta dal sindaco del capoluogo con affianco l'intera dirigenza aziendale (direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo).
Era già pronta una complicata presentazione in power-point, zeppa di termini tecnico-sanitari, accompagnati da una serie di dati, difficilmente controvertibili, e un quadro sinottico delle iniziative poste in essere dalla direzione strategica a 18 mesi dall'insediamento (per il presidio sanitario di Anagni: riattivazione sale operatorie – primi interventi; … il tutto realizzato l'altro ieri, con la speranza che non venga disattivato domani).
La presentazione, fornitaci su supporto cartaceo, ci è stata risparmiata in quanto sono state presentate tre mozioni: una preliminare, per il rinvio dell'assemblea in attesa delle documentazione tecnica da parte della Regione, due di merito (successivamente accorpate) circa la valutazione negativa dell'operato della dirigenza aziendale. Una di queste - tra l'altro – evidenziava la discutibile tempistica con la quale si prendevano iniziative di potenziamento dei servizi regolarmente disattesi per mesi poco prima della medesima assemblea dei sindaci (come quella riportata nel suddetto quadro sinottico per Anagni). Quest'ultima mozione è stata sottoscritta anche da me ed è stata votata favorevolmente dalla stragrande maggioranza dei sindaci. Il gruppo di sindaci che non l'ha votata, autoproclamatosi, grazie anche all'imput del direttore generale, il gruppo degli uomini liberi ha voluto rimarcare come il tutto fosse frutto di una strategia politica che ha voluto influenzare le scelte dell'assemblea dei sindaci (in effetti si deve registrare anche la presenza oltremodo attiva di un consigliere regionale). Nel prendere la parola, al di là delle teorie, dei teoremi e dei complotti politici, ho voluto evidenziare – da uomo libero – come la mia presa di posizione è quella di una città e di un territorio che hanno ottenuto ben poco, se non nulla, da quanto sancito in un atto aziendale (almeno un parametro certo e facilmente riscontrabile); una presa di posizione adottata dopo aver cercato invano la collaborazione con tutta la direzione aziendale, anche con quella parte amministrativa che avrebbe dovuto dare risposte (perse nel vento) sul piano finanziario e infrastrutturale.
Al direttore generale che ha fatto sottoscrivere un documento ai sindaci qualificati “uomini liberi”, posso solo modestamente replicare (al di là della voluta inelegante classificazione dei sindaci tra liberi e schiavi) che la sanità provinciale non ha bisogno solo di uomini liberi, ma di uomini e donne di buona volontà.

Fausto Bassetta
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I sindaci bocciando la Mastrobuono bocciano anche Zingaretti. La responsabile perde anche l'appoggio di quei sindaci che avevano votato l'atto aziendale, ma che poi si sono sentiti ingannati perché anche quel poco promesso non è stato mantenuto.
Molti premono per avere un direttore ciociaro, ma ad Anagni interessa poco che abbia sangue ciociaro o romano, l'importante è che sia una persona capace e sopratutto super partes. La chiusura del nostro ospedale ad esempio è avvenuta, in modo scorretto, sotto la direzione di un ciociaro. 

domenica 18 ottobre 2015

Anagni - Defibrillatori nelle scuole: a che punto siamo?

A che punto siamo con i defibrillatori nelle scuole di Anagni, frequentate da più di 4000 studenti? Il personale è preparato per l'urgenze? 


La Stampa
"Ogni anno in Italia si contano 60.000 vittime di arresto cardiaco: tra queste il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni. Bisogna fare presto: i 5 minuti del 118 possono essere già troppi. E’ indispensabile la diffusione e l’uso appropriato dei defibrillatori, macchine che costano come due smartphone, che la legge Balduzzi del 2013 impone a tutte le società sportive. Nella scuola si passa la maggior parte del tempo, si impara a vivere ma si può anche morire. La scuola è uno sport. Si vince, si perde, c’è l’intervallo. Quando suona la campanella gli “atleti” scattano come allo sparo dello starter. Tuttavia, la morte improvvisa può avvenire anche in condizioni di relativo riposo, seduti al banco. Bisogna rendere i defibrillatori obbligatori anche nelle scuole, almeno a partire dalle medie. Qui i giovani dovrebbero apprendere la cultura del primo soccorso, come scaricare col defibrillatore una persona col cuore fermo. Questa è la migliore applicazione della scienza, sicuramente alla portata dei Nativi Digitali che sanno scaricare da internet applicazioni spesso fatue ... segue

http://www.lastampa.it/2014/02/04/cronaca/piuttosto-mettiamoli-fuori-dalle-farmacie-alla-portata-di-tutti-7N2xdLODrtqxfDv6jRm28H/pagina.html

mercoledì 14 ottobre 2015

Anagni - Associazione Culturale "Dott. Pietro Taglienti" Danno ambientale e tutela del territorio

http://www.ordineavvocatifrosinone.it/node/1384




http://www.ordineavvocatifrosinone.it/node/1384

Riunione del coordinamento dei sindaci della Valle del Sacco


Torna a riunirsi il Coordinamento dei sindaci della Valle del Sacco per l’ambiente delle province di Frosinone e Roma. L’incontro si terrà a Sgurgola venerdì prossimo, alle ore 17 nella Casa della Cultura, dopo una riunione svolta ad Anagni lo scorso 11 settembre per fare il punto anche sul protocollo d’intesa Regione Lazio-Comuni.
Gli argomenti sul tavolo riguardano i Comuni di Acuto, Anagni, Carpineto Romano, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Fumone, Gavignano, Gorga, Montelanico, Morolo, Paliano, Piglio, Segni, Serrone, Sgurgola, Trevi nel Lazio. Molti hanno già approvato in Consiglio comunale lo Statuto del Coordinamento e a breve dovrebbe aderire anche il Comune di Colleferro. La mobilitazione dei Comuni è partita l’anno scorso su iniziativa dei sindaci di Anagni e Paliano, Fausto Bassetta e Domenico Alfieri, a seguito di un’emergenza verificatesi nella discarica di Colle Fagiolara.
Partendo dai problemi ambientali, il Coordinamento ha ampliato il suo raggio di azione proponendo alla Regione Lazio un protocollo d’intesa per sollecitare interventi sul vasto territorio anche in fatto di salute, mobilità, sviluppo, turismo, progettazione urbana, formazione e cultura. Una proposta ancora senza riscontri. Di qui la necessità di riprendere il discorso per far sentire la voce di un territorio che conta oltre 100 mila abitanti ed è alle prese con problemi di varia natura, in primis quelli ambientali e occupazionali.
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Lavorando insieme si vince! 
Se qualcosa per l'ambiente, ed altro si otterrà sarà solo per la convergenza di più Comuni. I sindaci non sono gli stessi degli ultimi vent'anni; qualcuno ha anche competenze nel settore. La strada dell'unione, resta  l'unica possibile. 

Video: http://www.tg24.info/sgurgola-coordinamento-dei-sindaci-per-discutere-di-ambiente-ed-altro-video/