mercoledì 29 agosto 2012

Il Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni dal Procuratore della Repubblica di Frosinone.


Giovedì 4 ottobre 2012 alle ore 11.00 l’Avv. Simone Dal Pozzo e alcuni rappresentanti del Comitato   Salviamo l’Ospedale di Anagni saranno ricevuti dal Procuratore della Repubblica di Frosinone. L’udienza è stata richiesta per sollecitare l’intervento urgente della magistratura a tutela dell’Ospedale di Anagni che, nonostante l’ordinanza del Consiglio di Stato dell’agosto dello scorso anno, subisce ogni giorno che passa la chiusura e ridimensionamento di reparti e servizi. Quello del ricorso alle forze dell’ordine e alla magistratura è ormai l’unica via praticabile per la salvaguardia di quel che rimane dell’Ospedale di Anagni che, nonostante l’encomiabile impegno del personale rimasto e sottoposto a turni stressanti, rischia tra qualche giorno la chiusura definitiva. Abbiamo invitato in tutto questo anno chi era nella stanza dei bottoni ad intervenire, ma invano, visto che era in tutte altre faccende affaccendato. Ora abbiamo anche capito a cosa sono serviti i tagli operati in questi mesi dalla Polverini e dalla sua olimpica corte dei miracoli: a far ingrassare a dismisura coloro che hanno contribuito al suo trionfo elettorale! Ora è certo quello che già il Consiglio di Stato aveva certificato l’anno scorso: la Regione Lazio ha fatto letteralmente carte false per giustificare la chiusura dell’Ospedale di Anagni.

PER QUESTO CHIEDIAMO LE DIMISSIONI IMMEDIATE DI TUTTI I DIRIGENTI DELLA ASL NOMINATI DAL DUO POLVERINI-FIORITO!

PER QUESTO CHIEDIAMO GIUSTIZIA E CHE VENGA FATTA RISPETTARE L’ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO A TUTELA DELL’OSPEDALE DI ANAGNI!

PER QUESTO CONVOCHIAMO TUTTI QUELLI CHE HANNO A CUORE L’OSPEDALE DI ANAGNI E LE SORTI DELLA SANITA’ IN PROVINCIA DI FROSINONE ALLE ORE 10.30 DI GIOVEDI’ 4 OTTOBRE 2012, DAVANTI AL CANCELLO DI ENTRATA DEL TRIBUNALE DI FROSINONE, PER SOLIDARIZZARE CON LA DELEGAZIONE DEL COMITATO CHE INCONTRERA’ IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI FROSINONE!

IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
                       
Per info:www.dirittoallasalute.com - http://anagnicaputmundi.blogspot.it –
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/  - tel. 3930723990



martedì 28 agosto 2012

Anagni - Trofeo Hernica Saxa 3ª edizione

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Sintesi da "Podistica Solidarietà" 

GaraTrofeo Hernica Saxa 3ª edizione
Distanza10.000 metri
LocalitàAnagni (FR) Italia
DataDomenica 02/09/2012 ore 10.00
OrganizzazioneA.S.D. RUNNERS CLUB ANAGNI con la coll. Coop. HERNICA SAXA ed il patrocinio del Comune di ANAGNI Assessorato allo Sport. PREMI: Primi 5 assoluti M/F - Primi 15 atleti dalla cat. unica fino M55 M/F e i primi 10 per M60 M/F e oltre. Premi per società
PercorsoPercorso cittadino di Km 10 in circuito cosi composto: Giro di 1 km + giro di 3 km da ripetersi 3 volte per un totale di 10 km. E’ previsto Vutilizzo del CHIPS.
LogisticaRitrovo alle ore 8,00 presso PORTE CERERE . la partenza agonistica è prevista dallo stesso luogo alle ore 10,00
IscrizioniPre iscrizioni: €3 - Iscrizioni effettuate sul pesto: €10. L'iscrizione comprende pacco gara e buono pasta party. Accompagnatori pasta party €5.

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martedì 21 agosto 2012

Le contrade medievali di Anagni


In occasione del Palio delle Contrade, che si svolgerà sabato 25 agosto, si forniscono alcuni dati sulle contrade anagnine tratti dalla Guida di Anagni, testo a cura di Carlo Ribaudo, edita dalla ProLoco nel 1989.

Le contrade medievali  di Anagni 


Stampa del 1749 - Panorama di Anagni 

Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:

CASTELLO

La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria, la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.

TORRE

In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.

TRIVIO

La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.


TUFOLI

La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.

PISCINA

Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.

COLLE SANT’ANGELO

La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.

VALLE SANT’ANDREA

Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.

CERERE

La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.

Vedi anche: Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.
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lunedì 20 agosto 2012

Regione Lazio: ai partiti 4 volte più della Camera - Corriere Roma

Articolo di Sergio Rizzo   Corriere Della Sera

Numeri finora sconosciuti emersi grazie alla pubblicazione del bilancio sul sito Internet dei Radicali

La sede della Regione Lazio (Lapresse)La sede della Regione Lazio (Lapresse)
ROMA - Da destra a sinistra non c'è chi non abbia invocato più trasparenza sui soldi pubblici destinati alla politica. Ma di passare ai fatti non se ne parla proprio. Se si eccettuano, naturalmente, alcune meritorie iniziative purtroppo isolate.
Qualche settimana fa il gruppo radicale al Consiglio regionale del Lazio presieduto dall'avvocato Giuseppe Rossodivita ha pubblicato sul sito internet il proprio bilancio. Un documento impressionante, che illumina un angolo del capitolo costi della politica finora tenuto accuratamente all'oscuro. Ovvero, i contributi che le Regioni erogano ai gruppi «consiliari».
Nel 2011 il Consiglio regionale del Lazio ha versato al gruppo radicale, composto da due persone, 422.128 euro. Dividendo a metà questa somma si può dedurre che ogni singolo consigliere abbia avuto lo scorso anno a disposizione 211.064 euro. Oltre, naturalmente, a stipendio, diaria, annessi e connessi. Un paragone con i contributi ai gruppi parlamentari della Camera rende bene l'idea delle dimensioni.
La presidente della Regione, Renata Polverini (Imagoeconomica)La presidente della Regione, Renata Polverini (Imagoeconomica)
Nel 2011 sono stati pari a 36 milioni 250 mila euro, cifra che divisa per i 630 onorevoli dà 57.539 euro. Morale: i gruppi politici del Consiglio regionale del Lazio incassano contributi quasi quadrupli rispetto a quelli di Montecitorio. Proiettando i 211.064 euro procapite sulla platea dei 71 consiglieri, si ha la strabiliante somma di 15 milioni. Esattamente 14 milioni 985.544 euro. L'anno, e per una sola delle 20 Regioni italiane. Questo, almeno, dicono i numeri.
Leggi tutto ...  Corriere Della Sera

venerdì 17 agosto 2012

Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.

Mentre Anagni lotta per tenere aperto il proprio ospedale l'amministrazione comunale non ha meglio da fare che cambiare i nomi alle strade. 

http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2012/06/anagni-ospedale-sul-consiglio-comunale.html
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La toponomastica non può e non deve consistere soltanto in  un pezzo di marmo su cui incidere un nome: essa rappresenta la memoria storica del territorio. Non sono cose che si improvvisano. In caso di cambiamenti occorre una commissione  composta da esperti e ci devono essere autorizzazioni specifiche.

I nomi delle strade e piazze ad Anagni hanno origine antichissima e molti sono riportati nei documenti medievali, in particolare del XIII secolo. Spesso questi nomi  di piazzette e larghi  indicano la presenza di  chiese documentate nel medioevo e oggi scomparse, come ad esempio largo S.Benedetto (Torre) e colle S Domenico (Cellere). 
Questa iniziativa dell'amministrazione anagnina di cambiare i nomi di alcune strade comporta inoltre problemi non secondari per i cittadini delle zone interessate: modifiche su patente,documenti, mutui bancari, bollette, fatture. 
Per i nomi proposti nulla da eccepire, solo che invece di cambiare i toponimi della "città vecchia", si potrebbero attribuire questi nomi a luoghi della "città nuova", per esempio ai quartieri di recente costruzione di Osteria della Fontana. Lasciamo la città vecchia  alla sua ricca storia  ben più onorevole della presente. CR (AnagniScuolaFutura).

Alcune stralci di leggi in materia:
L'ultima normativa, in ordine cronologico, è il D.P.R. 30 maggio 1989 n. 223, che rinvia alle disposizioni seguenti:
Regio decreto-legge 10 maggio 1923, n. 1158, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473 e alla legge 23 giugno 1927, n. 1188.
In caso di cambiamento di denominazione dell'area di circolazione deve essere indicata anche la precedente denominazione.
Legge 23 giugno 1927 n. 1188
1. Nessuna denominazione può essere attribuita a nuove strade e piazze pubbliche senza la autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di storia patria, o, dove questa manchi, della Società storica del luogo o della Regione. 
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Segue comunicato di AnagniViva

Dalla stampa e da un  comunicato fatto affiggere dal Comune, abbiamo appreso che una  delibera di Giunta ha stabilito il cambiamento dei nomi di alcune vie e piazze di Anagni e ci chiediamo, noi di” Anagni Viva” e i tanti cittadini che ci stanno tempestando di telefonate, quale sia la logica che ha guidato queste decisioni ma, soprattutto,  quali “ urgenti” motivazioni abbiano spinto l’ Amministrazione Comunale ad occuparsi di questioni  assai marginali a fronte di  “ urgenze” drammatiche che la città e i cittadini vivono da mesi, se non da anni, subendo nella vita di ogni giorno l’insufficienza, l’ improvvisazione, l’assenza di servizi indispensabili al normale funzionamento di una società civile. 
Ora vorremmo porre al Sindaco e alla Giunta alcune delle domande che moltissimi cittadini si stanno ponendo, rivolgendosi a noi in numero crescente a proposito della suddetta delibera, sperando di ricevere risposte chiare e convincenti:
*  Perché la decisione della Giunta non ha coinvolto il Consiglio, “ luogo  politico“ dei rappresentanti dei cittadini?
 *  Perché non si è ritenuto di informare e coinvolgere i cittadini per decisioni che riguardano la città dove sono nati e/o vivono ?
*  Quali serie ed argomentate motivazioni sono alla base di queste decisioni?
      *  La  Giunta ha seguito il complesso iter, necessario per il cambiamento dei nomi storici di  strade e vicoli  con nuove denominazioni?  E’ a conoscenza( ce lo  auguriamo ) che altre  autorità, oltre il Prefetto, debbono concedere le autorizzazioni, nel rispetto di vincoli molto rigidi ? –
Insomma, nella procedura e nel merito delle scelte ci sembra di cogliere una diffusa superficialità, un disprezzo non nuovo verso i cittadini, una colpevole indifferenza della secolare identità storica e culturale che, tuttora, permette di conoscere e riconoscere la città di Anagni  agli italiani e agli stranieri.
Non si tratta di una difesa passatista di nomi appartenenti alla storia e alla tradizione della città ma di sottolineare l’ importanza dell’ identità dei luoghi, così come si è configurata nel corso del tempo. E stupisce  il contrasto tra i costanti richiami alle tradizioni e alle radici antiche che sentiamo ripetere da tutti i nostri amministratori in ogni circostanza  “ politicamente “ utile e le decisioni, evidentemente in contraddizione, della delibera in questione.
E’ chiaro che non abbiamo nulla contro i nomi proposti: si tratta di personalità  fuor di dubbio illustri e meritevoli di essere ricordate,  ma di alcune, poco note, bisognerebbe  fornire le necessarie informazioni sulla loro storia personale e non il generico riferimento al contributo dato  alla Storia dell’ Unità d’ Italia;  cosa dire, poi, se si cambia il nome a Via della Salita per intitolarla  ad una  figura  della  grandezza di Giuseppe  Mazzini ! Quasi certamente non esiste  in Italia un Comune nel quale il contrasto tra luogo e nome sia così stridente. 
Perché non  dedicare ai concittadini degni di memoria le molte vie, ancora senza nome, delle zone nuove di Anagni, ricordando anche le due città, polacca  e francese, da tempo gemellate con la nostra?  A  L’ Isle sur la Sorgue c’è  un Pont d’ Anagni.
Insomma, ci sembra che vicoli e vicoletti rappresentino tangibilmente secoli di storia, di tradizioni e usi che sono stati riconosciuti e codificati ufficialmente; mantenerne la denominazione significa  rispettare anzitutto generazioni e vicende del passato, per trasmetterne la memoria alle generazioni nuove e future.  
Ci sembrerebbe molto saggio che gli amministratori  riconsiderassero le decisioni assunte, riflettendo sul loro possibile miglioramento, per non fare dei Beni Comuni un uso e un abuso di parte.
In ogni caso, pensiamo di promuovere una Consultazione tra la popolazione,  affinché i cittadini abbiano la possibilità di far sentire la loro opinione. 

domenica 5 agosto 2012

Anagni - Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale 2012





Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni - II edizione Romeo e Giulietta.
Foto di Alberto Pulcini






XIX FESTIVAL del TEATRO MEDIEVALE E RINASCIMENTALE

ANAGNI 2012, 24 agosto – 2 settembre
Direzione Artistica -  Giacomo Zito
Direzione Tecnica - Peppino Scandorcia
Direzione Teorico critica - Gaetano D’Onofrio

PROGRAMMA

24 AGOSTO – VENERDÍ  ore 21:00 – inaugurazione
CLIZIA (Doppio Inganno)
da N. Machiavelli con Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, regia di Giacomo Zito
prod. Teatroper – in collaborazione con il Festival
Piazza Innocenzo III

25 AGOSTO – SABATO ore 21:00
MATER di Asun Noales – prod Otradanza – Elche -  SPAGNA
prod. Festival Medieval d’Elx
Piazza Innocenzo III

26 AGOSTO – DOMENICA ore 21:00
NOI, MEFISTOFELE
da i “Faust” di C. Marlowe e J.W. Goethe, con Gino Curcione, regia di Velia Viti
prod. Nero Artifex
Piazza Innocenzo III

MERCOLEDÍ 29 AGOSTO 2012 – ore 17.00
Auditorium S. Antonio Abate
IL MONDO È UN PALCOSCENICO
Workshop sulle discipline dell’arte scenica
a cura di Gaetano D’Onofrio e Giacomo Zito

GIOVEDÍ 30 AGOSTO 2012  – ore 18:30
Sala Conferenze Biblioteca Labriola
CONVEGNO: La Parola e la Scena – rapporto tra testo e scrittura scenica
a cura di Gaetano D’Onofrio.

31 AGOSTO – VENERDÍ ore 21:00
SETTERANE
di e con Alessio Ninu
prod. Ass. Setterane
Absidi

1 SETTEMBRE – SABATO ore 21:00
ANTONIO E CLEOPATRA E IO
di W. Shakespeare e D. Camerini
regia di Duccio Camerini
prod. La Casa dei Racconti
Piazza Innocenzo III

2 SETTEMBRE – DOMENICA ore 21:00
LETTERE DI ABELARDO ED ELOISA
Storia di un amore sconfinato
con Tosca e Massimo Venturiello
prod. Musikeria
Piazza Innocenzo III

Vedi: http://www.comune.anagni.fr.gov.it/up/A269/documenti/501b85978ca8d.pdf
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sabato 4 agosto 2012

Anagni Ospedale - Lettera aperta del Comitato al Sindaco della Città di Anagni.


COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
     Al Sig. Sindaco della Città di Anagni
                Dr. Carlo Noto

Anagni  lì 2.08.2012                                                              

Oggetto: Lettera aperta sulla situazione dell’Ospedale di Anagni.

Il Comitato SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI Le manifesta profonda preoccupazione per l’assordante silenzio che quotidianamente viene mantenuto dall’Amministrazione che Lei presiede sulla grave situazione dell’Ospedale Civile di Anagni.

E’ ormai trascorso un anno dalla storica sentenza del Consiglio di Stato che ha scongiurato la chiusura del nostro ospedale prevista, dai decreti Polverini, per il 1° ottobre 2011. Da quella data, contrariamente alla decisione della suprema magistratura amministrativa, l’Ospedale di Anagni è stato oggetto di continui provvedimenti di ridimensionamento dei servizi, fino ad arrivare alla chiusura del reparto di Ortopedia.

Nonostante quanto emerso dal Consiglio Comunale del  27 giugno 2012, non ci risulta alcun intervento adottato dalla Sua Amministrazione per contenere e ribaltare la grave deriva di cui è preda attualmente il nosocomio di Anagni.

La invitiamo a illustrarci le iniziative adottate dalla Amministrazione da Lei presieduta al riguardo, soprattutto in base a quanto deciso nel Consiglio Comunale aperto del 27 giugno 2012.

IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI

giovedì 2 agosto 2012

La Regione taglia 7,5 milioni di euro destinati ai beni culturali in provincia di Frosinone.


«La Giunta Polverini taglia 7,5 milioni a Frosinone». Lo denuncia il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Anna Maria Tedeschi  che specifica: «Un finanziamento da 7,5 milioni di euro, diciassette Comuni coinvolti in tutta la provincia, ventidue progetti di recupero e valorizzazione delle mura ciclopiche delle nostre città: questo era il POR dei beni culturali approvato nel 2010 dal centrosinistra sulla provincia di Frosinone. Nel programma annunciato oggi dall'assessore Santini, questi progetti non esistono più: ci sono solo due province, Roma e Viterbo, e sono scomparsi trenta milioni di euro rispetto allo stanziamento complessivo di due anni e mezzo fa.
Anna Maria Tedeschi
Spariscono i fondi per il recupero e la valorizzazione dell'acropoli e della cinta muraria di Alatri, per la valorizzazione mura megalitiche di Arce, per il recupero, valorizzazione e messa in sicurezza del tracciato delle mura di Arpino. Stesso brutto destino anche per le mura di Atina e Boville Ernica, per la riqualificazione e messa in sicurezza tracciato della villa comunale - ex colonia solare-museo e parco archeologico di Cassino e per l'itinerario di raccordo della Via Francigena del Sud, sempre a Cassino. Non ci saranno più neanche i lavori per il recupero e la valorizzazione delle mura di Castro dei Volsci, Castrocielo, Ceccano, Monte S. Giovanni Campano, Rocca d'Arce, S. Biagio Saracinisco, Sant'Elia Fiumerapido e Veroli.
Spariti, infine, i fondi stanziati per il Parco Archeologico di Fregellae ad Arce, il Museo Archeologico di Fregellae - Palazzo Vespignani a Ceprano e il Parco dell'antico ambiente dell'uomo ad Anagni. Dalla sanità alla cultura, la Giunta Polverini per la provincia di Frosinone è come Attila: dove passa, non cresce più nulla.
Ringrazio di questi tagli - conclude ironicamentema amareggiata la tedeschi - anche i consiglieri di maggioranza, Abbruzzese, Fiorito, D'Aguanno, Mandarelli, eletti in Provincia di Frosinone. Sarebbe opportuno conoscere la loro opinione su questi tagli perché sono stanca di leggere le loro esternazioni sul rilancio della nostra Provincia. Questi tagli servono per il rilancio?».